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Filippo Giardina in scena al Teatro Massimo con "Cabaret"

Appuntamento martedì 16 aprile alle 21. Biglietti sul circuito TicketOne. Ultimi in vendita prima dello spettacolo al botteghino del teatro

Redazione
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Filippo Giardina sarà di scena martedì 16 aprile alle 21, al Teatro Massimo, con Cabaret, il suo undicesimo monologo satirico. Spettacolo organizzato da Best Eventi. I biglietti sono disponibili sul circuito TicketOne www.ticketone.it (online e punti vendita): posto unico 26,45 euro (diritti di prevendita inclusi). Gli ultimi saranno in vendita prima dello spettacolo, dalle 19, al botteghino del teatro. Info: 085.9047726, www.besteventi.it.

Fautore di una satira libera e autentica, che affonda le radici nella tradizione letteraria e che si scaglia contro l’ipocrisia e la retorica, Giardina nei suoi spettacoli racconta le contraddizioni della società con il sarcasmo e la sagacia che lo contraddistinguono.

Dopo l’incredibile successo di Dieci con cui ha collezionato un sold-out dopo l’altro in club e teatri lungo tutto lo Stivale, il comico e autore romano porta in giro non solo in Italia ma anche in Europa Cabaret, il suo undicesimo monologo satirico che si può riassumere in un’unica parola: controcultura. Con questo termine ci si riferisce a quei movimenti culturali, filosofici, politici e religiosi che si oppongono alla cultura dominante della società. Questo è Cabaret.

Cabaret smaschera un essere umano sempre più solo nel proprio delirio egoico, incastrato in una tecnologia aleatoria che dipinge un futuro angosciante e spersonalizzato. Cabaret è un viaggio paradossale tra passato, presente e futuro condito da cattiverie gratuite e ingiustizie lessicali. Cabaret è un disincantato monologo di stand-up comedy che vuole prendere le distanze dalla comicità banale e improvvisata e rivendica l’appartenenza alla storica tradizione della letteratura orale.

"L’indignazione è passata dall’essere uno strumento di lotta e contestazione a uno mezzo per chiudersi nella propria bolla di convinzioni e certezze incrollabili. Il perbenismo e il bigottismo stanno diventando valori positivi e la libertà di espressione deve sottostare, impaurita, a una dilagante e infantile permalosità. Nel frattempo c’è la guerra e la sinistra annaspa tra vecchie categorie bollite e nuove fissazioni borghesi. Più il mondo va a picco più solo una risata potrà alleviare il dolore del lento, ma inevitabile, inabissamento".

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