Venerdì 25 novembre, alle ore 21, presso il Teatro Massimo, in via Caduta del Forte, 15, Pescara, si esibirà il Trio di Parma. Questo concerto è il terzo appuntamento dell'importante tournèe italiana per "Circolazione musicale in Italia" del trio che, dopo il successo della data di Vicenza e Avezzano (AQ), prossimamente raggiungerà , in questo ordine, Campobasso, Torino, Catanzaro, Vibo Valentia, Lamezia Terme (CZ), Bari e si concluderà a Padova nel marzo 2017.
Il programma dell'evento prevede:
G. Cascioli: Secondo Trio opera vincitrice II Concorso Nazionale di Composizione "Francesco Agnello".
J. Brahms: Trio per pianoforte, violino e violoncello in si magg. op. 8
Trio per pianoforte, violino e corno in mi bem. magg. op. 40.
Questo concerto è promosso dal CIDIM (Comitato Nazionale Italiano Musica) in collaborazione con la Società del Teatro e della Musica Luigi Barbara.
Il Trio di Parma si è costituito nel 1990 ed appartiene oggi all'elitè delle formazioni cameristiche italiane. Dalle lezione del Trio di Trieste a Fiesole e a Siena, prese avvio l'attività del Trio di Parma. E' composto da Alberto Miodini al pianoforte, Ivan Rabaglia al violino e Enrico Bronzi, al violoncello. Ha partecipato a diversi festival e concorsi, sia nazionali che internazionali, come il Concorso Internazionale 'Vittorio Gui' di Firenze, al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Melbourne, al Concorso ARD di Monaco e al Concorso Internazionale di Musica da Camera di Lione. Sono impegnati didatticamente nei Conservatori di Bologna, Modena e al Mozarteum di Salisburgo ma tengono anche corsi alla Scuola Superiore Internazionale "Trio di Trieste" di Duino, alla Scuola di Musica di Fiesole e alla Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro.
"Il CIDIM - dichiara Lucio Fumo, presidente del CIDIM - con questa tournèe da' seguito a un progetto che dal 2005 permette l'esibizione di orchestre, solisti, gruppi cameristici che così hanno la possibilità di far circolare la loro musica in giro per tutta l'Italia, anche in quelle aree dove le importanti produzioni artistiche hanno meno visibilità e possibilità di emergere".