Enio Remigio, libero professionista, dal 2005 è il presidente della Pallamano Città Sant'Angelo e della squadra femminile di pallavolo angolana. Abbiamo rivolto al presidente alcune domande su progetti e finalità della stagione in corso, che vede la squadra di Città Sant'Angelo impegnata proprio sabato contro la seconda in classifica, quella di Siracusa, al Pala Castagna, per guadagnarsi l'accesso ai play off.
D: Presidente, viene spontaneo chiedere: come è nata l'idea di gestire una società di pallamano, sport tutt'altro che comune?
R: La pallamano Città Sant'Angelo è un progetto che nasce nel 1978, quando per una ventina d'anni ho militato nelle sue fila. Nel 1996, l'allora presidente Tonino Castagna si ammalò e in seguito mori'. Spesso abbiamo problemi economici, ma cerchiamo sempre di portare avanti questo progetto con una grande dignità. Abbiamo oltre 100 tesserati.
D: A tal proposito, avendo citato le difficoltà economiche in cui talvolta vi trovate, da parte del Comune e dalla lega, non ricevete alcun contributo monetario?
R: Devo dire la verità: noi siamo supportati dall'amministrazione comunale sotto altri punti di vista. Il Comune ci dà la possibilità di allenarci nei migliori impianti cittadini, molto belli e funzionali e sotto questo punto di vista ci è sempre stato vicino. Con le buone relazioni stabilite siamo poi riusciti sempre a fare campionati dignitosi. Il fatto è certo: trovare fondi non è affatto facile e specialmente in questo sport, in ambito nazionale, è decisamente difficile. Fortunatamente diverse aziende locali ci supportano quotidianamente e lo fanno solo ed eslusivamente per la bonarietà del progetto, per una passione locale e principalmente per togliere i ragazzi dalle strade, indirizzandoli verso questo sport. Vorrei ricordare che la pallamano è una disciplina olimpica, solo in Italia purtroppo non ha la giusta considerazione. Con il nostro impegno spero in futuro di raggiugere traguardi importanti, sia a livello locale, con la Pallamano Città Sant'angelo, che con l'evoluzione degli "azzurri" della nazionale.
D: Parliamo dell'attuale momento del Città Sant'Angelo, è soddisfatto dell'andamento stagionale della squadra?
R: Diciamo "nì", cioè si e no. Premetto che siamo stati frenati dall'infortunio di Francesco Rigante, nella partita di pre-campionato contro il Conversano; ci è venuto quindi a mancare per tutta la stagione l'elemento portante della squadra, quello più incisivo, che ci avrebbe potuto dare quella spinta in più per fare un campionato di vertice. Purtroppo con l'operazione che ha avuto al crociato non abbiamo potuto sfruttare al meglio l'occasione, quindi avendo una formazione rimaneggiata abbiamo dei risultati altalenanti: a volte ci va bene a volte ci va male, non siamo costanti. Nonostante questo però, abbiamo una squadra competitiva che tutti ci riconoscono. Siamo arrivati a due giornate dalla fine, che siamo qui a lottare per i play off, potremmo anche permetterci il lusso di perdere sabato prossimo in casa, al Pala Castagna, contro i vice-campioni del Siracusa; infatti, qualora perdessimo, potremmo giocarci ugualmente i play off, andando a sfidare nella partita successiva il Fondi per conquistare i punti necessari.
D: C'è un giocatore che vorrebbe togliere agli avversari?
R: No, quando vedo una partita di pallamano per me tutti i giocatori sono uguali. Vedo persone che scendono in campo con la stessa determinazione. Vero però è, che ci sono dei giocatori che hanno delle caratteristiche, degli standard elevati, che scendono in campo in qualsiasi situazione; ad esempio Riccobelli, il terzino della capolista Fasano, è sceso in campo, al Pala Castagna, addirittura con la febbre a 39 e una brutta tonsillite: nonostante tutto, è stato il migliore in campo. Si tratta di un giocatore impareggiabile perchè aveva una forte motivazione: battere il Città Sant'Angelo tra le mura amiche, ed è riuscito nell'intento. Dal punto di vista sportivo è un atleta che ammiro tantissimo e vorrei che i miei giocatori seguissero il suo esempio, prendendolo come un modello da seguire.
D: C'è un giocatore, al contrario, che si sente di elogiare nella sua squadra?
R: Di solito evito di avere degli steriotipi o prototipi ideali di giocatori da prendere come modello. Ho però dei riferimenti importanti e uno su tutti è Nicola D'Arcangelo, il mister. Oggi è l'allenatore della nostra squadra, ma ieri era un giocatore, ed è stato un grandissimo giocatore, che ha insegnato a tante persone come è la pallamano. Talvolta, durante gli allenamenti, quando cerca di inculcare ai propri ragazzi la sua filosofia, blocca appositamente l'allenamento e si mette lì in mezzo a far vedere loro quello che va fatto: è il cuore e la mente della squadra e ha un grande talento nell'allenare le persone che poi un domani vedremo giocare sui campi italiani.
D: L'obiettivo stagionale del Città Sant'Angelo, qual è?
R: Partendo dal presupposto che la Pallamano Città Sant'Angelo è un progetto a lungo termine e considerando che noi non abbiamo mai fatto i play off, già riuscire ad accedervi sarebbe un grande traguardo da raggiungere, anzi, io approfitto dell'occasione per invitare tutti gli abruzzesi a vedere sabato prossimo in casa lo scontro tra Città Sant'Angelo e Siracusa. Per quest'anno l'obiettivo dichiarato è quindi il raggiungimento dei play off, vogliamo e dobbiamo farlo, se poi non dovessero arrivare, non ce ne faremmo un cruccio, in quanto noi il nostro campionato l'abbiamo già vinto. Ripartendo dalla prossima stagione, il Città Sant'Angelo darà sicuramente una scossa al campionato, anzi, voglio annunciare che abbiamo già riconfermato anche per la prossima stagione il mister D'Arcangelo, alla regia della squadra e con l'innesto di un giocatore straniero, sicuramente i play off non ci sfuggiranno.
D: Uno squardo alle giovanili, il settore è in crescita?
R: A Città Sant'Angelo mettiamo tanto impegno e tante risorse per portare avanti il progetto giovanile e i numeri ci danno ragione. Abbiamo degli impianti di primo ordine e altri due sono in arrivo, uno a Marina di Città Sant'Angelo e l'altro a Madonna Della Pace: sono le palestre delle scuole, tutte ben attrezzate e abbastanza ampie, che permetteranno tra gli altri sport, anche alla Pallamano Città Sant'Angelo di allenarsi ed accedere all'interno di queste strutture. Così facendo il numero degli ateleti sicuramente sarà in crescita, fattore fondamentale per permettere a centinaia di ragazzi di coltivare lo sport. La qualità è sinonimo di un buon allenamento. A Città Sant'Angelo lo sport per eccellenza è la pallamano e questo conferma e mi dà la possibilità di ringraziare il compianto Tonino Castagna per aver intrapreso questo progetto.
D: Uno sguardo generico allo sport in Abruzzo: cosa ne pensa del momento d'oro che alcune discipline e squadre stanno vivendo?
R: Se parliamo dell'Abruzzo di pallamano, ritengo che stiano facendo molto bene a Teramo, con l'unica pecca di avere però troppe società, io suggerirei ai dirigenti teramani di fare un'unica società femminile e maschile, per fare una pallamano d'eccellenza e riversare le risorse su un unico progetto. Guardando le altre discipline, diverse società si stanno mettendo in luce, come ad esempio il Pescara calcio; mi auguro che la compagine possa, incrociando le dita, ritornare nella massima serie che le compete. Ha un organico meraviglioso, l'unica pecca è il pubblico: il popolo pescarese segue la squadra allo stadio, solo ed eslusivamente quando va bene o è all'apice; bisognerebbe far sì che i tifosi siano presenti a sostegno della squadra anche nei momenti in cui la squadra non va bene. La Regione deve essere orgogliosa di avere una società in serie a, che tra l'altro annovera tra i dirigenti uno dei miei maggiori partner, Gabriele Bankoswy, che è vicino al Città Sant'Angelo da oltre 10 anni.