Si è concluso domenica 27 il Future Fest, il festival dedicato a futuro e innovazione voluto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e organizzato dall’Associazione Culturale Contemporary realizzato con il contributo dell’Assessorato al Turismo e in partnership con Metro Olografix e Societing.
L'evento ha visto sul palco artisti, speaker e musicisti nazionali e internazionali che nella due giorni dell'evento hanno attratto nel Palafuturo, così è stata battezzata l'astronave "atterrata" nel pieno centro di Pescara, oltre 7000 persone.
Un’organizzazione impeccabile che ha coinvolto nelle prime ore del pomeriggio un pubblico di adulti interessati ai talk e ai bambini incantati dall’arpa di luce e in serata un pubblico più giovane che si è fatto coinvolgere dalla live music e dai dj set, eventi svolti senza alcun problema di ordine pubblico, facendo finire i concerti anche prima dell’orario permesso.
Per saperne di più abbiamo incontrato il direttore artistico del Future Fest, Lucia Zappacosta, che ha risposto ad alcune nostre domande.
D Ciao Lucia, complimenti per l’evento che hai organizzato! Perché hai pensato di portare a Pescara un festival legato al futuro?
Abbiamo pensato di recepire l’interesse che la nostra città ha da sempre mostrato verso la modernità, il nuovo e la velocità, fin dai tempi dei bolidi della Coppa Acerbo per trasformarlo in un evento unico nel suo genere a livello italiano (tant'è vero che il critico cinematografico e scrittore Pino Bruni, nel suo intervento, ha definito "la fantascienza aver fatto il future Fest a Pescara" ndr), un’intuizione maturata con Giovanni Di Iacovo, Assessore alla Cultura del Comune di Pescara e ideatore del Festival.
D Abbiamo notato, partecipando all'evento, che sei riuscita ad attrarre un pubblico molto eterogeneo. Come ci sei riuscita?
Il Future Fest è stato strutturato ideando un programma capace di dare respiro a diversi linguaggi, ricco di proposte a partire dai talk nei quali farsi un’idea attraverso un quadro teorico, di come i temi dell’innovazione vengono trattati e si stanno evolvendo in Europa, grazie al contributo di importanti personalità di spicco nazionale ed internazionale. Dall’altro lato ho voluto mettere in luce la straordinaria ricchezza di idee e di persone del nostro territorio chiedendo a tutti i protagonisti dell’innovazione abruzzese di portare un loro contributo all’interno del festival.
L’obiettivo è quello di mostrare e valorizzare il nostro territorio, qualche mese fa identificato da Repubblica come Abruzzo Valley, la terra delle startup, senza dimenticare gli ambasciatori dell’innovazione abruzzese come Raffaele Mauro, Jaromil, Giampaolo Colletti per citarne solo alcuni.
Ho pensato a un format inclusivo, capace di attrarre curiosi di ogni età anche grazie ad importanti opere d’arte interattiva come l’Arpa di Luce arrivata a Pescara direttamente dalla Biennale di Venezia senza dimenticare i più giovani con dei concerti a chiusura delle due serate ad alto contenuto innovativo, un esempio su tutti quello di Toa Mata Band che con la sua band di lego controllata da Arduino è stato ospitato anche da Radio Dj ed ha fatto impazzire icone della musica elettronica come David Guetta.
E’ stata però una sorpresa per tutti noi vedere che tante persone che non hanno trovato posto a sedere, sono rimaste in piedi, immobili e attente per ascoltare anche i dibattiti più impegnati come quello sul futuro della finanza e sull’hacking e il suo ecosistema.
D Come hai organizzato l’evento? Parlaci del team.
Il Future Fest è stato possibile solo grazie alla collaborazione fra professionisti nel campo dell’organizzazione di eventi che non si sono mai risparmiati per raggiungere l’obiettivo prefissato. Una squadra che lavora insieme per la prima volta ma già molto affiatata e capace di risolvere creativamente i vari problemi organizzativi e burocratici incontrati nell’organizzare un evento così grande in poco tempo, capitanata dall’assessore Giovanni Di Iacovo ed il core composto da Marco Sburzo Di Pietro e Arnaldo Guido impeccabili Project Manager.
Inoltre non avremmo potuto fare a meno di Virginia Jukuki Capoluongo che con il suo progetto grafico ha reso immediata per tutti la nostra idea di far atterrare una navicella spaziale in città in cui parlare del futuro. Un grazie va anche a 35mm Creative Lab e Antony Stone per le foto, a Silvio D'Angelo per i video, a Ottavio Luise e Simone Bellonio per i VjSet e la sezione di interactive light realizzata in collaborazione con Stefano Perna e Metro Olografix.
Fondamentale anche il contributo dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo di Pescara che hanno creduto in questa iniziativa ed infine un grazie va a tutti i collaboratori e ai partner dell’evento da Metro Olografix a Micso - Internet Solutions per finire con Societing Summer School.
D In che senso "risolvere creativamente i vari problemi incontrati?" Cosa è successo?
C’è voluta una grande determinazione per arrivare a questo primo Future Fest! Sono accadute diverse cose inaspettate al punto che qualcuno di noi ha ipotizzato sarebbe stato utile realizzare un instant book intitolato “Volevo solo fare due giorni di Festival” trascrivendo semplicemente i messaggi della nostra chat organizzativa a futura memoria e per dare coraggio ad altri organizzatori!
Riassumendo comunque il principale problema è stato legato alla location. Inizialmente avevamo pensato a un atterraggio lunare sul mare dietro alla nave di Cascella ma abbiamo scoperto che non si può andare in deroga a un vincolo ancora in iter, in questo caso legato al parere negativo della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell'Abruzzo sui lavori di realizzazione del cosiddetto Ponte del Cielo, nonostante la tenso struttura del Future Fest fosse trasparente e non permanente.
A quel punto abbiamo vagliato diverse location identificando piazza Della Rinascita come una delle più probabili ma sapevamo che su Palazzo Arlecchino era pianificato il video mapping di Natale. Abbiamo quindi incontrato più volte i tecnici e organizzatori dell’evento sponsorizzato dalla Camera di Commercio che solo dopo confronti e sopralluoghi sul posto hanno confermato che la tenso struttura del Future Fest non avrebbe ostacolato la loro proiezione ma, anzi, che i due eventi potevano integrarsi perfettamente dato il tema comune delle iniziative, ovvero innovazione e nuove tecnologie.
Però una volta istallata la tenso struttura, sebbene questa non oscurasse il cono di luce, le classiche leggi della prospettiva hanno vanificato l’iniziale accordo: in pratica con il loro benestare si erano impallati il mapping da soli e noi ancora una volta abbiamo dovuto cambiare la location. Siamo stati disponibili allo spostamento della struttura affinché non ci fosse impatto alcuno sulle proiezioni spostandoci subito qualche metro più in là.
Purtroppo, nonostante il nuovo accordo, le polemiche innescate su alcuni giornali non si sono fermate, concentrandosi più sulla forma assunta dalla piazza che sul contenuto del festival, ma come ti ho già detto questo non ha impedito a 7000 persone di prendere parte all’evento, e a noi di notare la soddisfazione degli artisti intervenuti e l’interesse mostrato per il nostro evento da parte di grandi realtà come nesta e socienting al punto tale che è possibile affermare che la prima edizione è stata un grande successo e la prossima sarà tutta in discesa!
D Hai parlato di prima edizione. Quindi puoi affermare che ci sarà una seconda edizione del Future Fest a Pescara?
Direi che abbiamo centrato un argomento caro a tutti in Abruzzo e che la seconda edizione si farà sicuramente.
Faccio con gioia questa anticipazione a Pescara News, per la prossima edizione del Future Fest siamo già al lavoro per portare a Pescara il domani, oggi.
D E' davvero una bella notizia! Grazie Lucia al prossimo Future Fest!
Grazie a voi!
Nella fotogallery in alto potete guardare alcune foto dell'edizione 2015. Per rimanere aggiornati sulle novità del Future Fest e guardare le foto e i video potete collegarvi alla pagina facebook del Future Fest