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"Il turismo enogastronomico dell’area Vestina", incontro organizzato dal Rotary club

Si è parlato della conoscenza e dello sviluppo del territorio attraverso la cultura e le tradizioni enogastronomiche

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Nella corte del Teatro comunale di Pianella, il Rotary club Terra dei Vestini ha accolto numerosi ospiti per parlare di un tema importante, discusso da molto tempo, ma per il quale ancora molto c’è da fare, Il turismo enogastronomico dell’area Vestina.

Numerosi esperti e cultori della materia si sono confrontati per parlare di questo importante argomento: Taddeo Mannella Sindaco di Pianella, Pierpaolo Di Rocco Presidente Rotary Terra dei Vestini, Anna Bruna Giansante Assessora al Turismo Comune di Pianella, Leonardo Seghetti Docente di trasformazione dei prodotti agroalimentari, Vincenzo D’Antuono Prefetto emerito della Provincia di Pescara, Giuseppe Di Giovacchino, Delegato AIC Pescara Aternum, Alessandra Di Pietro Dirigente Istituto Alberghiero di Pescara, Enrico Marramiero Presidente associazione terre dei Vestini, Camillo Chiarieri Guida turistica, Daniele D’Amario Assessore al turismo della Regione Abruzzo, Annalisa De Luca presidente Fiavet Abruzzo Molise, Silvano Ferri Presidente Consorzio tutela DOP Aprutino Pescarese, Marzola Pina Annalisa consorzio produttori pecorino di Farindola, Rita Salvatore Presidente e Legale Rappresentante Slow food.

Ad aprire i lavori il presidente Di Rocco che, nel presentare il tema dell’incontro, ha parlato della necessità di abbattere i campanilismi in considerazione che la terra dei Vestini è un territorio ampio che vanta importanti aree economiche e produttive sul territorio regionale. L’assessore al turismo della Regione Abruzzo D’Amario ha parlato della necessità della conoscenza del territorio che per la Regione è ricco di tradizioni enogastronomiche, di beni naturalistici e ambientali e di eccellenze architettoniche e, non per ultimo, di tre Parchi Nazionali e di riserve naturali che rendono il territorio abruzzese speciale a livello nazionale. Purtroppo l’Abruzzo è troppo spesso sconosciuto in campo mondiale e purtroppo anche in campo nazionale e questo perché non sono state applicate serie politiche di marketing.

La vice sindaca di Pianella, Anna Bruna Giansante, ha auspicato che si possano trasformare gli obiettivi comuni in un volano per lo sviluppo del territorio. Giuseppe Di Giovacchino, Delegato Pescara Aternum dell’Accademia Italiana della Cucina, ha ribadito quanta importanza ha per il territorio e per il suo viluppo imparare a conoscere le tradizioni enogastronomiche. L’AIC nel 70° della sua istituzione, nel 2023, ha pubblicato un manifesto che racchiude gli scopi e gli obiettivi dell’associazione quali: tutelare e valorizzare la cucina regionale, legata al territorio e alle sue tradizioni, i prodotti tipici e la biodiversità, diffondere la Dieta Mediterranea, incoraggiare il turismo enogastronomico e il rispetto della terra e della natura attraverso agricoltura, allevamento e pesca sostenibili, combattere i falsi prodotti e lo spreco difendere l’educazione alimentare.

“Sono innegabili - ha detto Di Giovacchino - gli aspetti culturali collegati alla conservazione delle tradizioni, pure nell’innovazione, allo scambio di esperienze e ai risvolti che conseguono allo sviluppo di relazioni e rapporti”.

La storia del popolo Vestino è stata ricordata da Vincenzo D’Antuono, cultore dell’AIC, che ha ricordato che la conoscenza del territorio ha come presupposto la conoscenza della storia. Il popolo Vestino sin dal IV secolo a. C. ha abitato l’Abruzzo occupando l’area del versante aquilano e quello pescarese del Gran Sasso. Erano un popolo Italico e stanziavano dall’Altopiano e delle Rocche e la valle dell’Aterno fino al mare Adriatico da Penne Città S. Angelo fino a Pescara dove controllavano il porto.

Le coltivazioni agricole e l’uso del cibo quotidiano dei Vestini, come ha poi ricordato Silvano Ferri Presidente Consorzio tutela DOP Aprutino Pescarese, sono arrivate fino ad oggi e devono continuare ad essere conosciute e coltivate come qualità e pubblicità del territorio.

Incisiva è stata la comunicazione fatta da Leonardo Seghetti, che con un ricco excursus su quanto è stato fatto fino ad oggi, per la tutela e la conoscenza del territorio abruzzese e dei suoi prodotti, ha sottolineato gli errori che i politici e amministratori di turno hanno fatto facendo fallire alcuni istituti di eccellenza che avevano fatto conoscere e crescere l’Abruzzo in tutta Italia come ad esempio l’istituto elaiotecnico chiuso definitivamente nel ’99.

Il territorio e i suoi prodotti dovrebbero essere conosciuti ovunque in Italia e nel Mondo, studiando e leggendo già quanto hanno fatto e scritto da cultori della materia, ma continuare, ha detto Seghetti, a riunirsi o fare progetti fine a sé stessi, rimanendo di fatto imbrigliati in una situazione di stallo, non potrà far progredire la conoscenza e la diffusione della cultura enogastronomica del territorio. La formazione deve essere alla base del progetto per il mantenimento e la conoscenza delle specificità del territorio e molto possono fare le scuole come l’Istituto Alberghiero che, nei suoi percorsi di studio, ha alla base le tradizioni enogastronomiche del territorio agricolo, la storia dei luoghi con le sue importanti architetture. La conoscenza, dunque, deve essere riportata ai giovani che hanno manifestato il desiderio di occuparsi dell’agricoltura e che potrebbero rimanere sul territorio, senza dover cercare fortuna lavorativa altrove, diventando loro stessi diffusori della storia e della conoscenza. 

Enrico Marramiero, imprenditore e presidente dell'Associazione Terre dei Vestini, ha parlato del percorso che si sta facendo insieme ad altri 20 imprenditori del vino. “In passato - ha ribadito Marramiero - si è fatto bene organizzando progetti e dettando regole, ma dobbiamo rimboccarci le maniche impegnandoci a lavorare in armonia in un insieme coeso dove non ci sarà più spazio per individualismi. Bisogna catturare tutte quelle persone, quei turisti, che si muovono per motivi enogastronomici, ma che non trovano una vera accoglienza sul territorio. Dobbiamo costruire una vera rete di imprese e di cantine facendo conoscere sia il proprio prodotto sia quello del vicino. La Terra dei Vestini non è conosciuta, dobbiamo creare un vero brand dove Italia, Pianella e Terra dei Vestini devono diventare ognuno sinonimo degli altri”.

Gli interventi, tutti importanti e fattivi, sono stati della Presidente della Fiavet, per quanto riguarda l’accoglienza turistica di Abruzzo e Molise, del dott. D’Orazio che ha ricordato i prodotti dell’agricoltura e del mare come vere e proprie medicine per la salute umana, di Camillo Chiarieri, non semplice guida turistica, ma vero cultore del territorio che ha fatto della sua conoscenza il suo iter lavorativo. 

Un contributo importante è stato quello di Alessandra Di Pietro, che ha tirato le fila degli argomenti trattati dagli altri convenuti: Il mondo potrà meglio conoscere e visitare l'Abruzzo se diventeremo la terra dell'olio, del vino, dei cereali, dei legumi, della pasta, e le tante piccole e medie imprese dell'Agroalimentare insieme e in piena sinergia parteciperanno alla costruzione di questa immagine enogastronomica locale che è il Made in Italy a tavola. Un ruolo imprescindibile lo svolge la Formazione, il collante del mosaico, che deve creare figure professionali specializzate e interdisciplinari capaci di interpretare le nuove sensibilità del viaggiatore, di ideare itinerari enogastronomici, paesaggistici e culturali e di comunicare l'immagine di marca del nostro Abruzzo”.

A concludere poi Pina Annalisa Marzola, Presidente consorzio produttori pecorino di Farindola, e Rita Salvatore, presidente e Legale Rappresentante Slow food. L’incontro è stato moderato da Tommaso Patricelli, vice Presidente Rotary club Terra dei Vestini. Gradita conclusione dell’incontro è stato un ricco buffet dove vini delle cantine del territorio, il pecorino di Farindola, il tondino del Tavo e il pomodoro a pera ne sono stati i graditi e apprezzati protagonisti.

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