Il ristorante Franco al Porto Turistico di Pescara ha ospitato una conviviale dedicata ai soli accademici per parlare dell’Accademia, per proporre nuovi temi e fare un consuntivo di quanto fatto. Il titolo dell’incontro è stato “La cucina italiana verso il riconoscimento UNESCO: l’Accademia” e ospite d’onore nonché relatore è stato Mimmo D’Alessio Vice Presidente Vicario della nostra Istituzione culturale della Repubblica Italiana.
L’incontro è stata l’occasione per un aggiornamento sullo stato dell’arte dell’Accademia Italiana della Cucina nel momento in cui la Cucina Italiana, tra sostenibilità e diversità bio culturale, è candidata quale patrimonio immateriale dell‘ Unesco.
“In Italia - ha detto il delegato Giuseppe Di Giovacchino - la cultura del cibo si è costruita all’insegna della varietà, delle specificità e delle tipicità territoriali, su spazi ristrettissimi e a distanze minime. Micro ed eco ambienti così come geografia, storia e cultura caratterizzano da sempre la cucina della nostra Nazione. Ogni territorio sa esprimere le sue ricette, con un medesimo sentimento dei luoghi e del cibo: tutti elementi che vanno a formare una comunità culturale.
La biodiversità del patrimonio agroalimentare ha costruito, nel tempo, il carattere originario della cultura italiana, fatta di condivisione di espressioni territoriali differenti; la cultura italiana esiste grazie alla circolazione di saperi, esperienze e idee diverse. In conclusione, possiamo affermare che la cucina sia davvero uno dei nostri valori identitari più grandi e l’enorme variabilità che abbiamo la rende davvero speciale ed unica, in quanto patrimonio di beni enogastronomici unico al mondo”.
Simposiarca della Conviviale è stato il Consultore Vincenzo D’Antuono, Prefetto emerito di Pescara, che ha presentato il menu della marineria pescarese preparato dallo Chef Pierluigi Fusilli con la sua brigata di cucina. Direttore di sala è stato Gabriele Vascellini. Oltre a parlare dell’Accademia, la serata si è arricchita di riconoscimenti agli Accademici della Delegazione Pescara Aternum, Marcello Zaccagnini ed Erminia Ariosto con la consegna del diploma di appartenenza all’Accademia Italiana della Cucina, unitamente al distintivo “d’argento”.
Alla fine della cena il delegato a nome della delegazione Pescara Aternum ha donato al relatore Mimmo D’Alessio due volumi. Il primo dedicato a Antonio Montefredine laureato in chimica con lode presso la regia Università di Pisa che completò la sua preparazione scientifica con altre due lauree, in Scienze Naturali e Farmacia. Montefredine è stato un personaggio poliedrico: scienziato, esperto di livello internazionale, organizzatore, uomo di cultura sconfinata e dai molteplici interessi (tra l’altro “stella d’oro al merito sportivo”). Fu anche raffinato gastronomo e entrò a far parte nel 1956 della delegazione di Roma dell’AIC. Nel 1958 fondò la delegazione di Pescara e Chieti e nel 1965 quella de L’Aquila.
Il secondo libro, dedicato alla famiglia Baiocchi, scritto dal prof. Paolo Innocenti che ha voluto rendere omaggio a sua moglie Adele con la sua famiglia di Città Sant’Angelo e alla terra d’Abruzzo. Il delegato Di Giovacchino ha comunicato che, in relazione ai premi che annualmente vengono assegnati, il Consiglio di Presidenza dell’Accademia Italiana della Cucina ha deliberato di assegnare il “Premio Giovanni Nuvoletti 2024” al Signor Giovanni Marrone ex proprietario e gestore del ristorante Taverna 58 nel Centro Storico di Pescara
Il premio Nuvoletti è un riconoscimento riservato “alla persona, organizzazione estranee all'Accademia che abbia contribuito in modo significativo alla conoscenza e valorizzazione della buona tavola tradizionale”. Altro riconoscimento, deliberato dal Consiglio di Presidenza dell’Accademia Italiana della Cucina, è stato assegnato alla famiglia Di Tillio, del Ristorante Ritrovo d'Abruzzo di Civitella Casanova, con il diploma di “Buona Cucina 2024”.