Arriva una grande svolta sul Superbonus 110%: la Regione Abruzzo acquisterà i crediti fiscali esistenti. Questa mattina il consiglio regionale ha approvato il progetto di legge. Un operazione senza costi per la Regione che avrà un notevole impatto al settore edile che si trova in un momento molto difficile.
Moltissime sono le famiglie, le imprese e professionisti che si sono ritrovati coinvolti nel blocco della cessione dei crediti fiscali e per questo rischiano il fallimento. Nello specifico la Regione acquisterà crediti fiscali dalle banche ad un prezzo minore rispetto al valore nominale che compenserà con imposte e contributi che la Regione paga tramite F24.
Le banche a loro volta si devono impegnare a tornare ad acquistare altri crediti fiscali a imprese e professionisti e famiglie abruzzesi che stanno eseguendo interventi di miglioramento sismico ed efficientamento energetico su edifici siti in Regione Abruzzo.
"Siamo molto soddisfatti - hanno sottolineato gli assessori Nicola Campitelli e Mario Quaglieri - per l’approvazione di questa delibera e ringraziamo gli uffici per il lavoro di approfondimento e verifica sulla fattibilità dell’operazione che ci si augura possa dare un contributo reale ad un settore importante come quello dell’edilizia".
«L'approvazione ieri sera di un disegno di legge da parte della Giunta regionale per l'acquisto dei crediti fiscali collegati ai lavori di Superbonus 110% è un'ottima notizia per il mondo delle imprese edili». Lo afferma una nota congiunta delle principali sigle dell'artigianato - Casartigiani, Cna, Confartigianato, Upa-Claai - d'intesa con Confapi-Aniem, Associazione delle piccole e medie imprese edili abruzzesi. Secondo i firmatari della nota, la norma - che ci si augura sia presto approvata in aula dal Consiglio regionale - «può rappresentare un'importante boccata d'ossigeno per molte imprese messe in crisi dal blocco della cessione dei crediti dei mesi passati, il cui protrarsi rischia di generare una catena di fallimenti.
Chiediamo ora che sul testo – proseguono – sia aperto un confronto serio con l'insieme del mondo delle settore delle costruzioni, dove un peso determinante in una regione come la nostra ce l'hanno le piccole e micro imprese: dunque, è essenziale che la riapertura dei crediti da parte del sistema bancario garantisca l'insieme delle attività che insistono sui cantieri del Superbonus 110%. In questo senso, si potrebbe pensare a inserire un plafond massimo alle operazioni ammesse, in modo da tutelare gli interventi più numerosi e diffusi, senza penalizzare i più deboli. E, ancora, rafforzare l'obbligo di riacquisizione di altrettanti crediti alle imprese da parte del sistema bancario».
A detta dei firmatari della nota congiunta, però, l'esempio positivo della Regione deve adesso servire da volano per altre analoghe iniziative da parte degli enti locali:
“In Italia ci sono esempi positivi di scelte analoghe intraprese anche da Province e Comuni. Come nel caso della Provincia di Treviso, che ha acquistato crediti derivanti da bonus edilizi per 14,5 milioni di euro da due istituti bancari: un percorso che se fosse seguito anche nella nostra regione dalle Province e dai principali Comuni garantirebbe un ulteriore apporto positivo all'alleggerimento dei crediti fiscali incagliati, rimettendo in moto una filiera produttiva che in Abruzzo ha prodotto non poco”.
Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall'Enea, l'Agenzia del Ministero della Transizione ecologica che ha il compito di controllare l'andamento del Superbonus 110%, a fine gennaio 2023 in Abruzzo sono state complessivamente 10.273 le asseverazioni (ovvero autorizzazioni) concesse per il Superbonus edilizio, per un totale di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione a fine lavori che sfiora i 2,5 miliardi di euro: una cifra enorme che sta lì a testimoniare il peso di questa misura per il sistema economico regionale.