Quale rapporto esiste tra la geologia e l’astronomia? Questo è stato il motivo conduttore dell’incontro che il Rotary Ovest G D’Annunzio ha organizzato con la partecipazione della Prof.ssa Lucia Marinangeli e in remoto con il dott. Pietro di Tillio.
Il dott. Di Tillio direttamente dallo Space Center di Houston ha parlato della missione Hera a cui sta partecipando per testare le possibilità degli astronauti di convivere in spazi ristretti con adattamento a quanto potranno andare nello spazio.
Il dott. Di Tillio, abruzzese doc, geologo e analista GIS a New York, è stato scelto per partecipare al progetto Hera della NASA e con altre persone sta facendo il tirocinio. Contribuire con Hera è un grande onore per me, ha detto il dott. Di Tillio, il mio lavoro necessario per la sopravvivenza nello spazio.
Contribuire con Hera è per me un grande onore - ha detto il dott. Di Tillio - il mio lavoro avrà un ruolo importante in uno scopo più grande: servire l’umanità e il futuro dell’esplorazione spaziale”.
Virtualmente tutti i presenti hanno potuto visitare i luoghi mostrati progettati per tutte le destinazioni necessarie alla vita nella navicella spaziale.
Dopo il collegamento il Presidente Mimmo Di Marcantonio ha presentato l’altra importante ospite la dott. Lucia Marinangeli prof associato di Geologia Stratigrafica e Sedimentazione presso l’Università G. D’Annunzio e componente di diversi comitati scientifici per l’ASI, ESA e NASA.
La Prof.ssa Marinangeli dopo aver parlato del suo lavoro di scienziata e di insegnante, ha evidenziato come storicamente le due materie astronomia e geologia siano diventate simbiotiche.
Da una lettera dell’astronomo Giovanni Virgilio Schiapparelli inviata al geologo Quintino Sella:
” …da lungo tempo io non ho più pubblicato nulla, che possa in certo modo servir di contraccambio. Però negli ultimi sei mesi mi è riuscito di far un lavoro, il quale può interessare almeno altrettanto i geologi, quanto gli astronomi; è il rilievo della Carta di Marte, di cui ti presento una copia. Spero che la vorrai gradire come piccolo dono”.
Fu dunque Quintino Sella, ingegnere minerario, politico, accademico dei Lincei, co-fondatore della Società geologica Italiana, che disegnando la carte di Marte donata a Giovanni Virginio Schiapparelli, astronomo, storico della scienza, accademico dei Lincei, pianeta che un astronomo studiava che fece capire come le due materie erano legate indissolubilmente per studiare i pianeti.
Negli anni ‘60i geologi, ingegneri e astronauti esplorarono il cratere Barringer come analogo lunare per comprendere le strutture caratteristiche dei processi di impatto. Il cratere Barringer era stato creato da una meteora caduta in Arizona circa 50.000 anni fa con una profondità di 170 metri e un diametro di 1.600 Km. Fu Eugene Shoemaker, geologo e insegnante per gli astronauti delle mission Apollo che coniò il termine “astrogeologia”.
La prof.ssa Marinangeli ha mostrato la mappa della Luna, con i suoi crateri e la distribuzione dei ghiacci nel polo sud, la mappa di Marte con il vulcano più grande del sistema solare con 20 km di altezza, le calotte glaciali e i canyon che mostrano un antico passaggio di acqua.
In una delle slide la dott.ssa Marinangeli ha mostrato come si è formata la luna con un big splash e quanto sia indispensabile studiarla per comprendere la terra primitiva distrutta dalla tettonica a placche.
Studenti della Vienna University of tecnology hanno progettato delle unità abitative per vivere su Marte dove sarà fondamentale la conoscenza della geologia per estrarre le risorse necessarie alla sopravvivenza delle persone.
Dopo la ricca illustrazione dell’argomento tema dell’incontro, una ultima riflessione fatta dalla prof.ssa Marinangeli ha voluto rispondere a una domanda che molti si fanno: perché spendere tanto danaro per esplorazioni planetarie?
La risposta della scienziata è la sete di conoscenza insita nelle persone e lo sviluppo della tecnologia strategia per lo sviluppo economico e politico delle Nazioni.