Per parlare di Mafia Corruzione e legalità si sono riuniti in Convegno, il 15 aprile ‘23, organizzato da Domenico Pettinari, personaggi importanti che con il loro lavoro e onestà intellettuale hanno combattuto la malavita.
In una sala piena di persone che hanno voluto, con la loro presenza, dimostrare quanta voglia c’è in loro di contrastare il malcostume troppo presente nella città e nella Regione, hanno preso la parola Giovanni D’Andrea Segretario regionale di CODICI, TizianoMassimini, avvocato, Nicola Trifuoggi, già Procuratore Distrettuale Antimafia e Domenico Pettinari Vicepresidente Consiglio regionale.
Giovanni D’Andrea ha aperto i lavori e ha ringraziato Domenico Pettinari per tutto quello che ha fatto e fa per contrastare la malavita cittadina, camminando sul sentiero già tracciato dalla Costituzione, contrastando lo spaccio nelle periferie anche a rischio della vita.
A prendere la parola, poi, l’avvocato Tiziano Massimini che ha voluto parlare del concetto di legalità, vero tema del convegno. La legalità deve nascere nella coscienza di ogni persona. Bisogna conoscere e rispettare le regole che sono state scritte per essere rispettate. Bisogna aver molto coraggio per vivere nel rispetto delle regole e farle rispettare agli altri sempre nel concetto di libertà e legalità.
Nicola Trifuoggi, da sempre in prima fila a combattere tutte le mafie e far rispettare la legalità ha detto.
“La nostra vita è regolata da norme che nemmeno conosciamo, le norme di vario genere ne sono tante: civili, amministrative, tributarie, del codice della strada, penali, ma alla base di tutte c’è la Carta Costituzionale. Le norme vanno rispettate per convinzione. Ma tutte vanno rispettate? Certamente solo quelle giuste. Norme erano anche quelle sulla discriminazione razziale, sull’apartheid, ma non erano giuste. Le norme devono essere dettate per la legalità e nel rispetto delle persone. Nel codice penale del 1940 era contemplata l’associazione a delinquere, ma solo nel 1982 (art. 416bis) è stata contemplata l’associazione di tipo mafioso caratterizzata dal metodo mafioso che prevede la soggezione e l’omertà.
In Abruzzo si pensava che potesse esserci il rischio di infiltrazioni mafiose, ma dal 2021 si è constatato che l’Abruzzo è esposto ad infiltrazioni di natura economica dall’interno e dalla costa con infiltrazioni pugliesi e straniere.
Da pochi giorni a Rancitelli si è scoperta una associazione mafiosa e purtroppo la grande quantità di danaro del PNRR fa gola a molti. Anche il COVID è stato un’opportunità per la mafia che ne ha saputo trarre vantaggio economico. Se il cittadino ha bisogno di soldi non trova credito nelle banche che chiedono garanzie reali e allora si rivolge a chi i soldi glieli dà facilmente cadendo in una spirale malevola di usura da cui non riesce più ad uscire.
Nelle famiglie e nelle scuole con l’educazione civica, con una seria informazione, si può spiegare che cosa è il civismo e che cosa è una per vivere sereni in una comunità”.
Dopo l’apprezzata comunicazione di Nicola Trifuoggi, ha preso la parola Domenico Pettinari che ha voluto ringraziare, con forza entusiasmo ed emozione, le tante persone convenute nella sala del Comune. Oltre 300 che, come ha detto Pettinari, sono per lui tutti come fratelli.
Ha ringraziato Trifuoggi che ha scritto una pagina importante per la Regione Abruzzo e le tante personalità presenti in sala che a vario modo lavorano nel contrasto delle mafie.
“I politici non vogliono parlare di corruzione- ha detto Pettinari-, ma c’è bisogne di denunce come hanno fatto a Rancitelli Patrizia Orsini e Graziella Di Girolamo che hanno pagato per averlo fatto e Andrea Mascitti che con la sua denuncia fece scattare le manette per un assessore. Tutte persone che vivono in uno stato di sospensione sempre con la possibilità di subire violenze di vario genere. Bisogna riprendere un’anticorruzione militante, mi dichiaro denuncista e giustizialista, come già mi apostrofano con disprezzo, ma io seguo quello che ha detto Paolo Borsellino: Parlate di mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.
Presente in sala è intervenuta Gabriella Di Girolamo che ha sottolineato quanto già affermato che la legalità e la giustizia sono e devono essere alla base della vita civile.
Grandi e sentiti applausi hanno sottolineato in particolare le comunicazioni di Trifuoggi e Pettinari che sono un esempio di moralità da seguire e promuovere anche verso i più restii che non vogliono cambiare per paura del nuovo. Ma il nuovo è anche la cosa più antica che sorregge la vita delle persone oneste: il rigore morale, il rispetto delle persone e delle regole.