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Le figurine abruzzesi

Incontro con l’artista Mimmo Sarchiapone memoria storica della città di Pescara illustratore della nuova edizione del libro scritto da Gabriele D’Annunzio

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Un intenso pomeriggio di ricordi e narrazioni di personaggi che hanno arricchito la storia della città di Pescara si è tenuto presso Villa Sabucchi di Pescara il 5 settembre 22

Presentato il libro, nella sua nuova edizione, Figurine Abruzzesi di Terra Vergine per ricordare e narrare di una persona, l’artista Mimmo Sarchiapone, che ha saputo coniugare la sua arte con i ricordi e le emozioni ritraendo in splendide incisioni momenti e personaggi raffigurati in piccoli racconti descritti da un giovane Gabriele D’Annunzio.

Mimmo Sarchiapone, illustratore del libro Figurine Abruzzesi di Terra Vergine ha portato per mano i presenti in un periodo storico della città dove, approdando da bambino, presso lo studio di Vicentino Michetti e in seguito della pittrice Isabella Ardente, cominciò la sua carriera artistica.

In Via Ponte Rosso, oggi via Ravenna al n.9, Vicentino Michetti intratteneva, come nel Cenacolo Michettiano, personaggi importanti della città, intellettuali e artisti come Tommaso Cascella, Alfredo Luciani, Don Manlio Maino, Giuseppe Tontodonati, Luigi Illuminati e tanti che portavano negli incontri la loro cultura e esperienza.

Il giovane Mimmo poté quindi dare sfogo alla sua sete di arte e con l’aiuto e la complicità di Vicentino Michetti cominciò la sua lunga e fruttuosa carriera artistica.

Sarchiapone apprese l’arte incisoria a Firenze e oggi dopo una vita di studi ricca di sue opere, con una produzione di oltre 650 lastre incise, vede ancora un futuro come maestro per quanti vorranno apprenderla.

Le sue opere, ha dichiarato Sarchiapone, saranno accolte dalla Fondazione Pescarabruzzo e faranno parte di un museo dedicato e di una scuola dove si apprenderà l’arte incisoria.

L’importanza del libro presentato nel pomeriggio, come ha detto Daniela D’Alimonte, che ne ha curato la prefazione, è proprio il parallelo che si è creato tra la storia del giovane D’annunzio che scrisse il libro, ma che non riuscì a farlo illustrare dal pittore Francesco Paolo Michetti.

Figurine Abruzzesi furono scritte nel 1882 e sono piccoli racconti di uno spaccato della città e dell’Abruzzo, dove D’Annunzio seppe cogliere fatti e personaggi raffigurando la vita quotidiana. Le figurine erano, dunque, la raffigurazione di un Abruzzo tra tradizione e nuova crescita.

Dopo oltre un secolo il lavoro del giovane D’Annunzio ha avuto la sua completezza con la raffigurazione delle “figurine” fatta ad opera di Mimmo Sarchiapone. 

A condurre la serata nella sua parte storica l’arch. Massimo Palladino che intervistando l’artista ha percorso i ricordi della città parlando anche di altri famosi personaggi come Federico Caffè e dell’importanza di non perdere la memoria storica per farla conoscere anche chi la storia non l’ha vissuta. 

L’assessora Maria Rita Carota è intervenuta parlando anche lei di quanto sia importante non solo ricordare fatti e personaggi della storia della città, ma soprattutto far conoscere e trasferire alle nuove generazioni quanto accaduto e i personaggi che ne sono stati attori.

Il pomeriggio è stato allietato dal suono del violino di Chiara Antico e dalla lettura di alcuni brani del libro narrati da Oreste Andalò

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