Parlare e soprattutto narrare di quanto accaduto nei campi di sterminio è importante e ai ragazzi bisogna sempre ricordare quanto persone con forza e prevaricazione hanno fatto verso altre persone che non avevano colpe. L’avere avuto come obiettivo lo sterminio di 11 milioni di ebrei trae origine da una falsa considerazione di una popolazione o come dicevano i nazisti di una razza pura dimenticando, o meglio facendo finta di dimenticare, che non esistono razze ma un’unica umanità con diverse etnie, tradizioni e religioni. L’obiettivo di distruggere un’intera popolazione era soprattutto un interesse economico che, come sempre, fa da denominatore ad ogni tragico evento. Il popolo di religione ebraica occupava posti importanti nelle scuole, università, nell’industria e nel commercio e deteneva molti immobili e ricchezze e quindi aveva un peso importante nella società.
A parlare dei fatti e dei ricordi in questa seconda giornata della memoria, con un incontro on line, la Dirigente dell’Istituto Alberghiero De Cecco di Pescara, Alessandra Di Pietro, la giurista docente Maria Sofia Conti, dirigente dell’Ufficio IV Ambito Territoriale di Chieti e Pescara Maristella Fortunato, la Referente Legalità USP Chieti Pescara Daniela Puglisi e Marco Patricelli Giornalista e storico.
L’incontro, tenuto nella mattina del 24 gennaio, con la partecipazione importante e fattiva dei ragazzi delle classi quinte, indirizzo enogastronomia sezioni C E F G, coordinati dai docenti Rosa De Fabritiis ed Edoardo Oliva, per la seconda celebrazione della Giornata della Memoria, sul tema: Antigiudaismo e Shoah- le linee guida sul contrasto all’antisemitismo nella scuola, promosso con l’ufficio scolastico provinciale di Pescara, ha detto Alessandra Di Pietro:
“...ha come obiettivo l’azione formativa della scuola che non è solo il dovere della conoscenza professionale e professionalizzante, ma la costruzione della persona nella sua integrità e capacità di comprendere sé stessi e gli altri. Ovviamente oggi non possiamo più trattare temi come la Shoah e l’antisemitismo solo dal punto di vista emozionale, ma dobbiamo andare oltre le emozioni, anche perché presto non avremo più la memoria diretta dei testimoni della Shoah, dunque dobbiamo capire le radici storiche del fenomeno e come e in quale contesto è maturato il genocidio, con quanta facilità sia stato accolto, promuovendo una riflessione allargata non solo all’antigiudaismo e all’antisemitismo, ma un’indagine su tutte le forme di razzismo, di ostilità verso le minoranze, verso il diverso. Molto importante è quindi passare da un’analisi storica al comportamento da tenere verso tutte le minoranze qualsiasi esse siano.
Questa seconda giornata della memoria nasce dal fatto che sono state rese pubbliche le linee guida per l’antisemitismo nella scuola con l’obiettivo di promuovere percorsi per contrastare sia l’antisemitismo e lo stesso Ministero ci chiede di fare attenzione, all’interno del mondo scuola, sia ogni forma di aggressione che testimonia insicurezza, dunque alla proliferazione di atteggiamenti aggressivi e derisori verso l’altro, dunque di esaminare i processi storici, fare un’analisi e formare gli elementi conoscitivi importanti per comprendere passato e presente”
A parlare dei fatti accaduti e di quanto sia importante continuare a sollecitare la memoria soprattutto nei giovani, lontani a livello temporale dai fatti accaduti, il giornalista e storico Marco Patricelli che rivolgendosi ai giovani studenti ha detto:
“Si parla di un problema che interessa l’umanità pregiudizio nel considerare l’altro il diverso. Il lavoro che viene compiuto nel giorno della memoria è importante, ma non deve essere l’unico giorno in cui si ricordano fatti atroci compiuti avverso alcune persone, deve essere il motore per un cammino di uguaglianza nelle diversità e di accoglienza verso le altre persone sia nella scuola sia nel lavoro e nella società. Gli anticorpi contro l’antisemitismo si formano in un unico modo: con la conoscenza e i ragazzi devono imparare a conoscere leggendo e cercando la verità che non è nelle superficiali notizie, peraltro molte volte false e devianti, che trovano in Internet. “L’antisemitismo - ha ancora detto Patricelli – non è stata un’opera di un folle, Adolf Hitler, che aveva l’obiettivo di costituire un ordine nuovo con la razza tedesca al centro di tutto, ma un sentimento diffuso che traeva origine da una motivazione religiosa e una economica e affondava le proprie radici nella cultura occidentale”.
La dirigente Maristella Fortunato, parlando delle linee guida dettate dal MIUR, ha detto:
“L’Istituto Alberghiero De Cecco è una scuola che vive in uno stato d’allerta i temi caldi della società, indice di una sensibilità non improvvisata, ma di sostanza. La cosa peggiore che infatti può capitare dopo la Shoah è sprecarne la lezione, per questo il Ministero ha emesso delle linee guida per vivere in maniera profonda la Giornata della Memoria, invitando gli studenti a una riflessione sul valore della persona senza alcun aggettivo qualificativo”.
“Le linee guida del Miur – ha aggiunto poi la referente Puglisi – sono uno stimolo per la scuola a fare attenzione alle vibrazioni e agli spunti che arrivano dalla società per contrastare ogni forma di antisemitismo fornendo una risposta adeguata ai pregiudizi, partendo dai social che oggi amplificano il linguaggio della violenza, specie dopo la pandemia. Oggi l’articolo 3 della Costituzione dev’essere la nostra stella polare, ricordando che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge e hanno pari dignità senza distinzione di sesso, razza o religione”.
Patricelli, nel ricordare di quanti viaggi ha fatto accompagnando tanti studenti a far visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Terezin, ha raccontato ai ragazzi presenti di come questi luoghi erano allestiti con una scenografia che ne faceva una città finta con caffè e negozi, tale da ingannare la stessa Croce Rossa che non comprese appieno la tragedia che avveniva in quei luoghi definendoli addirittura il volto buono del nazismo.
Purtroppo non sempre la storia è maestra di vita, ma è la conoscenza che si ha dei fatti accaduti che può portare la reiterazione degli stessi.
L’antisemitismo nacque in una Nazione ricca di cultura e tradizioni e bisogna stare attenti perché la radice di questo male non sempre si è seccata e facilmente può rifiorire. La data del 27 gennaio dedicata alla Memoria, ha ricordato Patricelli, coincide con la data in cui l’Armata Russa è entrata nel campo di Auschwitz in Polonia e al mondo si è svelata la tragedia che ha determinato lo sterminio di 6milioni di ebrei, oltre ai Rom, Sciiti, disabili e tante altre minoranze diverse, secondo i canoni dettate dal Nazismo e dal Fascismo.
L’antisemitismo è un sentimento che continua ad essere latente e ancora oggi esiste una politica negazionista su quanto accaduto nei campi di concentramento e sterminio e in tutte le città dove la persecuzione si è avuta contro le minoranze.
A palare delle linee guida del Ministero la docente Conti che ha ricordato di come esse vogliano fornire un ulteriore strumento al mondo della scuola per contrastare l’antisemitismo e ogni altra forma di razzismo ed essere uno strumento educativo per diffondere il messaggio dei Giusti.
La lettura di alcune pagine sulla Shoah da parte del docente e regista Oliva e le interessanti e concrete domande poste dagli studenti hanno concluso l’importante incontro.