24 settembre, Campus dell’Università di Chieti, è in svolgimento la Notte dei Ricercatori. e il tema scelto per questa edizione è: Ricercare la Bellezza.,
“Bellezza, declinata sul piano sociale, umanistico, estetico, economico e ambientale, nel segno della responsabilità attiva e della consapevolezza dell’importanza del ruolo che ciascuno di noi riveste nel quotidiano.
Fare comprendere e trasferire l’importanza della bellezza dalle cose e gesti più semplici, alla natura, oggi che tutto sembra disastroso, scorretto e difficile da vivere, questo l’obiettivo che ha come scopo raggiungere e conservare la bellezza della nostra Terra.
Pensando ad un Campus universitario e alla Notte dei Ricercatori s’immagina di vedere professori in cattedra o con il naso all’insù a guardar le stelle o con una provetta in mano, invece, nel pomeriggio alle ore 16, il tema della tavola rotonda tenuta nell’ Auditorium del Rettorato, è stato: La bellezza in Cucina: Armonie di ingredienti, Sapori, Forme e Profumi.
Il cibo quale elemento base della vita di tutti gli esseri viventi e che nella sua natura e utilizzazione umana si compiace oltre di essere di essere sano di essere anche bello.
Quindi, la ricerca della Bellezza oltre la qualità de cibo sin dalla sua origine.
Ad organizzare l’incontro, insieme all’Università G. D’Annunzio di Chieti e Pescara, l’Istituto Alberghiero De Cecco di Pescara e le associazioni BioPass Abruzzo e PASTRY&CULTURE ITALIAN STYLE.
Sono intervenuti:
Alessandra Di Pietro, Dirigente dell’Istituto Alberghiero di Pescara, CONVIVIALITA’ E AFFETTIVITA’: LA BELLEZZA DELLE RELAZIONI A TAVOLA;
Leonardo Seghetti, docente di chimica agraria e trasformazione dei prodotti agrari, di chimica viticolo enologica e produzione del vino, componente Delegazione Pescara Aternum dell’Accademia della Cucina Italiana, DALLA NATURA, BELLEZZA IN CUCINA SENZA IMITAZIONI;
Annunziata Taccone Biologa nutrizionista BioPass Abruzzo I CINQUE SENSI A TAVOLA: UN VIAGGIO NELLA BELLEZZA;
Roberto Casaccia, Biologo nutrizionista IPSEOA De Cecco di Pescara, LA BELLEZZZA SCRITTA NEI NUMERI ANCHE A TAVOLA
Federico Anzellotti, Presidente Internazionale di Pastry&Culture Italian Style L’ALIMENTAZIONE EMOZIONALE
Nicolantonio D’Orazio Direttore Scuola Specializzazione Scienza dell’alimentazione UniChieti Conclusioni.
Ha aperto i lavori Alessandra di Pietro che nella direzione dell’Istituto Alberghiero di Pescara ha sempre avuto come motivo conduttore, di tutte le ricerche scolastiche, la qualità e la bellezza del cibo, la convivialità della tavola e la professionalità che potranno esprimere alla fine degli studi gli studenti utilizzando l’elemento cibo in modo consapevole.
“C'è Bellezza nel senso del Gusto, c'è Umanità, perché l'atto del degustare coinvolge e ispira il linguaggio attraverso la convivialità: l'uomo è l'unico essere vivente in grado di concepire, cucinare, gustare e raccontare le sensazioni di un cibo.
C'è Bellezza nella cultura gastronomica, da preservare e proiettare nel domani, perché il Cibo è tradizione di saperi, tecniche e valori identitari che si rinnovano costantemente attraverso re-interpretazione, sperimentazione, ricerca.
C'è Bellezza nella Civiltà della Tavola, che si manifesta, al di là dell'estetica sensoriale, nei riti, nella forma e nella grammatica che segnano e identificano i momenti del quotidiano e quelli della festa.
Soprattutto c'è Bellezza nella Convivialità che esprime la dimensione sociale, relazionale e affettiva del cibo, perché mangiare insieme vuol dire anche "nutrirsi" dell'incontro. E come scriveva Plutarco: Non ci invitiamo l'un l'altro per mangiare e bere semplicemente, ma per mangiare e bere insieme”.
Interessante l’intervento del Prof. Leonardo Seghetti che ha parlato della qualità del cibo che arriva sulle nostre tavole, della sua provenienza e di come questo viene coltivato e distribuito.
L’abitudine a servirsi di cibo spazzatura è oramai un fatto abitudinario dei giovani che non riescono a capirne la qualità e anche dal punto di vista del gusto non hanno riscontro né con la tradizione culinaria né con la salubrità del prodotto ingerito. Così, come quando si entra in un supermercato, i prezzi bassi di prodotti come l’olio, fa comprendere che quel prodotto nulla ha a che vedere con l’oro d’Abruzzo tanto caro agli olivicoltori e presente sempre nei piatti della quotidianità e tradizione.
Annunziata Taccone ha descritto i cinque gusti che accompagnano in ogni momento la vita di ognuno. Gusti che iniziano con il primo latte e proseguono anche avvalendosi della vista che per un cibo ben servito e una tavola ben messa procurano un sentimento di gioia e soddisfazione.
Roberto Casaccia ha parlato della matematica e della geometria come elementi base della bellezza degli oggetti progettati dall’uomo ed esistenti in natura e del cibo che nella sua forma naturale ripete l’armonia dei numeri e delle forme, e ancora dell’armonia della tavola che mani esperte rendono il nutrirsi un momento armonioso e conviviale.
Federico Anzellotti, noto pasticciere e studioso della materia, ha parlato della qualità e della forma del cibo e soprattutto dell’emozione che esso provoca. L’emozione dovuta sia alla qualità della ricerca sia della presentazione del prodotto.
A concludere e tirare le fila è stato il prof. Nicolantonio D’Orazio che ha saputo creare un fil rouge che ha legato tutte le comunicazioni fatte dai relatori che hanno avuto un tema unico la bellezza come elemento essenziale della vita e della tavola dove tutti trascorrono gran parte della vita.