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D'Annunzio e Nuvolari raccontati da Attilio Facconi

Lo storico dell'automobile a Pescara nell'ambito della Festa della Rivoluzione

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Nell’ambito delle numerose iniziative previste in questa III edizione della Festa della Rivoluzione, dedicata come sappiamo a Gabriele D’Annunzio, quest’oggi l’Aurum di Pescara ha ospitato Attilio Facconi, storico dell’automobile, autore del libro “Sulle strade della Mille Miglia”.

Ben nota è la passione del Vate per i motori, non solo auto, ma anche aerei e motoscafi, un po’ meno la sua amicizia con il più grande pilota della Storia automobilistica italiana: Tazio Nuvolari. Proprio del mitico mantovano e dei suoi incontri con D’Annunzio, Facconi ha narrato le vicende, con il contributo fondamentale di foto e video, alcuni davvero rari.

Dallo storico SVA, l’aereo con cui il Vate sorvolò Vienna nel 1918, alla gara automobilistica organizzata nel 1921 dagli albergatori del Lago di Garda sul circuito di Salò, che vide primeggiare Nuvolari e collocare al terzo posto la prima donna pilota italiana: Maria Antonietta Avanzo. Un susseguirsi di ricordi e immagini che hanno riportato il pubblico presente alla memoria di quei tempi leggendari.

Dopo averci rivelato che D’Annunzio ebbe ben 14 (quattordici) autovetture nel corso della sua vita, la maggior parte delle quali omaggiategli dai produttori, che lo vedevano come una sorta di “influencer” dell’epoca, il ricordo di Facconi non poteva che andare alla prima Coppa Acerbo, disputatasi nel 1924 naturalmente a Pescara. In quell’occasione la vittoria arrise a Enzo Ferrari, alla guida di un’Alfa Romeo.

Qualche anno prima, nel frattempo, dopo decenni di discussioni, all’interno di una lettera inviata all’allora Senatore Giovanni Agnelli, il Vate “decise” (lui all’epoca decideva appunto) che la parola “automobile” sarebbe stata per sempre di genere femminile: “Mio caro Senatore, in questo momento ritorno dal mio campo di Desenzano, con la Sua macchina che mi sembra risolvere la questione del sesso già dibattuta. L’Automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d’una seduttrice; ha, inoltre, una virtù ignota alle donne: la perfetta obbedienza. Ma, per contro, delle donne ha la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza…”.

Finalmente nel 1932 i due si incontrano al Vittoriale e, dopo una lunga chiacchierata di ben 7 (sette) ore, nel salutarlo, D’Annunzio omaggia scherzosamente il pilota con un monile d’oro a forma di tartaruga: “All’uomo più veloce, l’animale più lento”, le parole che accompagnano il simpatico, ma affettuoso gesto.

Fra i filmati mostrati, il più emozionante sicuramente quello dell’Istituto Luce che ha raccontato la vittoria di Nuvolari, proprio nel 1932, all’VIII edizione della Coppa Acerbo.

Al termine dell’incontro i presenti hanno potuto ammirare una teca al cui interno sono custoditi alcuni cimeli appartenuti al grande pilota.

 

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