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Verismo e Abruzzo dell'Italia dell'800

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12 giugno alle 17.30 presso l’Hotel Esplanade, il socio onorario dell'Inner Wheel Pescara, il dott. Vincenzo Villa ha tenuto una conferenza sul tema "Verismo e Abruzzo dell'Italia dell'800".

L’Inner Wheel club di Pescara, ha come finalità aggiornamenti ed eventi culturali, artistici, socio-umanitari che si espletano attraverso conferenze, forum e studi per l’approfondimento delle tematiche anche con riguardo ad eventi e accadimenti locali.

Il dott. Villa ha parlato del Verismo partendo dal marzo 1875 dal melodramma che fu un nuovo modo di narrare in musica storie vere, con protagoniste donne che vivono una vita vera in netta contrapposizione al romanticismo dove tutto veniva edulcorato e narrato con un finale positivo pieno di sogni e di amore. Anche di amore si parla nel melodramma, ma di un amore vero doloroso e non sempre con un finale positivo.

Carmen fu un’opera che aveva come protagonista un’operaia e che porta nel melodramma il realismo in netta contrapposizione al romanticismo.

Il periodo storico compreso tra il 1850 e 1875 viene chiamato l’età del realismo e condizioni politiche e storiche differenziano la corrente italiana da quella francese a cui comunque si ispira.

Il Verismo italiano non si ispira, come nel romanticismo a fantasie e spiritualismo, ma pone la vera storia delle persone e della società quale fulcro dei racconti e della musica descrivendo la realtà come in una pura fotografia appunto con verità.

Dalla Carmen in poi il realismo dilaga e diventa Verismo che spazza via tutto con furore creativo.

Nella letteratura Luigi Capuana con Malia, Verga con due libri importanti I Malavoglia e Don Gesualdo, in Campania Matilde Serao e in Abruzzo Gabriele D’Annunzio con la sua personalità complessa.

D’Annunzio fu poeta, critico d’arte, aviatore, pubblicitario, inventore e anche governatore di Fiume. D’Annunzio era un eroe ed un combattente e nel 1902/103 scrisse la Figlia di Jorio con sentimento accorato per l’Abruzzo.  

Visse alla Capponcina in Toscana con Eleonora Duse, ma il sodalizio finì quando lei non ebbe la parte di protagonista che fu invece data a Irma Grammatica.

Anche nella pittura il Verismo ebbe molta importanza con autori di notevole talento come Palizzi, De Nittis, Cecioni, Carcano, Patini, Pusterla e Francesco paolo Michetti.

Francesco Paolo Michetti era un abruzzese di Francavilla che con D’annunzio, Tosti e Matilde Serao costituirono il Cenacolo Michettiano presso la villa di Michetti a Francavilla. Molta collaborazione ci fu tra D’annunzio e Francesco Paolo Michetti che curò l’allestimento degli scenari della commedia la Figlia di Jorio.

L’Abruzzo si meritò un posto d’onore in quel periodo anche nella musica e con la Romanza da salotto espresse tutta la sua potenza.

Molte le romanze di Tosti che collaborò con lo scrittore e poeta napoletano Di Giacomo con il quale scrisse Non t’amo più e la famosa Marechiaro.

Tosti musicò anche le poesie di D’Annunzio e di vari autori contemporanei.

Grande musicista del periodo fu Giacomo Puccini che, però, per il suo modo di vivere da vero dandy non fu molto apprezzato dai contemporanei.

Il melodramma si espresse nella musica di Mascagni, Cilea, Franchetti e Pontielli.

Mascagni nato a Livorno, dirigeva a Cerignola, in Puglia, la banda musicale e, per partecipare ad un concorso, scisse un’importante opera musicale La Cavalleria Rusticana, libretto tratto dalla novella di Giovanni Verga.

L’incontro è terminato con la proiezione di una parte dell’opera di Mascagni, la Cavalleria Rusticana, dove si vede e si ascolta tutto il dramma di donne e uomini che esprimono il loro amore ed il loro odio nella terra siciliana cruda e povera.

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