26. 10, quarto appuntamento del Premio Borsellino tenutosi presso l‘aula magna dell’Istituto Tecnico Manthonè di Pescara.
Aula gremita di ragazzi che hanno assistito allo spettacolo che, considerato le domande che hanno posto alla fine ai due interpreti, ha suscitato molta curiosità. Ed è proprio la storia narrata dai due protagonisti Francesco Forgione, giornalista e già Presidente della commissione parlamentare antimafia, e Pietro Sparacino che ha tenuto alta l’attenzione. L’argomento non era certamente leggero, il tema è stato la Ndrangheta in tutte le sue manifestazioni e particolarità.
Presentare un argomento così aspro e duro con ironia è da pochi, ma il testo scritto da Francesco Forgione, Pietro Sparacino e Bartolo Scifo, diretto dallo stesso Sparacino, con le musiche di Laura Di Giorgio e Momo e su Progetto grafico a cura di Gabriella Sperandio, arriva come un macigno sulle coscienze delle persone e, anche se suscita ilarità, ha la capacità di informare e far capire che cosa è la Ndrangheta.
Il titolo “Mala’ndrine” – Anche i Re Magi sono della ‘ndrangheta, è tutto un programma si parla di affiliazioni malavitose in tutti gli ambiti della vita sociale economica e religiosa dell’Italia e del Mondo intero. Un’associazione che non conosce confini e non conosce limiti.
La coppia Forgione Sparacino ha catturato l’attenzione dei ragazzi e di tutti i presenti e i due interpreti, anche con immagini proiettate, hanno accompagnato i presenti alla scoperta dei riti di affiliazione, della storia dei protagonisti e dei loro affari, dei politici e tutto ciò che ha contribuito a trasformare la mafia locale dei vecchi pastori calabresi in una delle più grandi holding criminali del mondo.
Le ‘ndrine partono da una terra arcaica e tradizionale della Calabria e si diffondono al Nord dell’Italia fino all’Europa, all’America, all’Australia, note sono le amministrazioni comunali del Nord Italia che sono state chiuse per mafia e oramai non c’è più nessuno che non subisca ricatti di ogni genere.
Tutto questo è stato fatto conoscere utilizzando un’arma terribile che è l’ironia a cui i malavitosi non sanno resistere. Proprio con la conoscenza e l’ironia si possono svalutare le azioni criminali non dando loro un peso sociale importante difficilmente sradicabile. Si sa che chi delinque mette la propria faccia come persona forte e inattaccabile e l’ironia, fatta da persone che hanno una vera e seria conoscenza dei fatti, scalfisce la loro presunzione.
Molti i documenti ed i filmati che hanno accompagnato l’esibizione. Filmati crudi che sicuramente hanno lasciato nei ragazzi un seme che solo la conoscenza può far germogliare per una loro vita presente e futura di libertà e legalità.