Pochi conoscono Felicità Pubblica, il portale di notizie e strumenti che si autodefinisce “alla ricerca dell’economia civile”. Con sede in Viale Primo Vere 144,
65129 – Pescara (Telefono 085-60209 - Fax 085-60209 - Redazione info@felicitapubblica.it / redazione@felicitapubblica.it Direttore direttore@felicitapubblica.it), il portale pescarese intende parlare di economia, sostenibilità, responsabilità. I più esperti penseranno immediatamente ad Antonio Genovesi e alla sua scienza della “pubblica felicità”. Altri a Stefano Zamagni e Luigino Bruni e ai loro approfondimenti sull’economia civile. Certamente l'équipe che gestisce on-line l'informazione messa a disposizione è debitrice verso questi ultimi, ma pensare alla Felicità Pubblica e all’economia civile non solo in termini disciplinari; interessa ancor più la pluralità di significati e di esperienze che queste espressioni evocano anche tra coloro che esperti non sono. La felicità è, forse, la prima aspirazione dell’uomo; e decisiva è la consapevolezza che questa non possa esaurirsi in una dimensione individuale. Felicità pubblica vuol dire anche “star bene” insieme, in un ambito collettivo, nella reciprocità, nella relazione tra le persone. Il portale per realizzare quanto si prefigge si avvale di "intelligenze multiple" quali quelle di Antonella Luccitti, Direttore responsabile, Veronica de Meo, Segretaria di Redazione, Valerio Roberto Cavallucci, Editore ed espero di Economia civile, Barbara Scutti e Giuseppe Paglione, Responsabili Sezione approfondimenti, Maria Pia Rana, Responsabile Sezione strumenti, Milena Pennese, Camilla Cavallucci, Damiano Lenaz e Patrizia Abello, web writer, Francesco Lo Piccolo, giornalista, Gaetano Lucifora, web master, Francesco Poalone, grafico.
Felicità Pubblica racconta storie di persone, imprese, comunità, che, con rispetto, responsabilità e creatività, danno un piccolo contributo per una società più equa, inclusiva, positiva; va alla ricerca di esperienze e testimonianze che altrimenti rischiano di rimanere in ombra, di riflessioni e saperi che sappiano stimolare e interrogare. Esprime curiosità, fuori dal coro, se possibile “radicalmente”; ma nello stesso tempo mantiene uno sguardo ottimista e fiducioso nel futuro. Felicità Pubblica dialoga con tutti, a partire dalle tante persone che operano nell’associazionismo, nel volontariato, nella cooperazione, ma anche con quanti lavorano nelle imprese e nella pubblica amministrazione, consapevoli di portare con sé una responsabilità che va ben oltre i confini della propria organizzazione. Felicità Pubblica dedica ampio spazio al racconto delle notizie di attualità, alla conoscenza delle esperienze più interessanti, alla diffusione delle buone prassi, nella convinzione che la condivisione di questo patrimonio di informazioni aiuti tutti a fare meglio il proprio lavoro. La sezione dedicata agli eventi contiene un calendario aggiornato che informa i lettori su convegni, workshop, seminari e attività diverse in Italia e in Europa.
Molta attenzione è riservata ad alcune aree di approfondimento. Felicità Pubblica ha deciso di indagare in particolare i temi della responsabilità sociale, dell’innovazione, della sostenibilità ambientale, della partnership pubblico-privata, della raccolta fondi, della legalità, attraverso opinioni, documenti ed esperienze. L’area strumenti propone avvisi e bandi, opportunità formative, materiali e normative, recensioni, mettendo a disposizione un selezionato archivio, consultabile in qualsiasi momento, per chi lavora nel mondo dell’economia civile.
Felicità Pubblica è un portale promosso e gestito da Social Hub, una cooperativa che si occupa di consulenza, servizi e progetti per l’economia civile. Il portale è parte di un progetto la cui fase di avvio è finanziata nell’ambito di un programma per l’innovazione del PO Abruzzo FSE 2007/2013.
Felicità Pubblica è un’opportunità rivolta a tutti e nasce dal bisogno di stimolare la condivisione, il senso di appartenenza a una realtà di cui ciascuno è parte integrante.
Felicità Pubblica inizia a prendere forma oltre un anno fa, nella fase di avvio della discussione sulla riforma del Terzo Settore. In quei giorni Renzi dichiarò: “Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo”. Ci ci è chieso a lungo se non si fosse di fronte soltanto a un’espressione retorica, ma l’idea che in quelle parole ci fosse un fondamento di verità iniziò a farsi strada. Primo settore perché sono tante le persone che, in ruoli diversi, concorrono alla vita di associazioni, cooperative, fondazioni, comitati in una molteplicità di aree di attività? Primo settore perché se si riuscisse ad avere una visione unitaria di questi mondi scopriremmo anche dimensioni economiche assolutamente ragguardevoli? Ancor più se iniziassimo ad allargare lo sguardo anche alle realtà della finanza etica e dell’impresa low profit. Primo settore perché opera in alcuni ambiti assolutamente prioritari per la nostra società, per la nostra convivenza?
Felicità Pubblica ha questa ambizione: orientare lo sguardo verso le attività economiche e sociali che quotidianamente si misurano con i temi della sostenibilità, della responsabilità, dell’equità; uno sguardo “largo”, appunto, che tenga insieme profit e non profit, pubblico e privato, imprese e associazioni. Senza moralismi fuori luogo, ma chi dichiara di far propri principi di responsabilità, sostenibilità, equità non può limitarsi ad affermazioni generiche, o peggio, tradire le attese e mettere in campo meri interventi di immagine. Forse non saà “alla moda” ma per Felicità Pubblica, soprattutto oggi, lavorare con coerenza e rigore costituisce un impegno preciso".