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“Tutti gli uomini del generale”, gli studenti del D’Ascanio incontrano l’autrice Fabiola Paterniti

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«La mafia si vince con la cultura della legalità. Queste giornate di approfondimento sono il modo migliore per aiutare i ragazzi a discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato e permettere loro di diventare cittadini responsabili e attivi».  

Così il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno ha aperto l'evento che si è svolto questa mattina al Liceo Scientifico C. D'Ascanio guidato dalla dirigente Natalina Ciacio. Gli studenti delle classi IV e i rappresentanti del triennio hanno incontrato Fabiola Paterniti, giornalista ed autrice di "Tutti gli uomini del Generale. Storia inedita della lotta al terrorismo", una raccolta di testimonianze sul generale Carlo Alberto Dalla Chiesa degli uomini che componevano la sua squadra.

L'incontro, organizzato dal Laboratorio Informativo in collaborazione con il Comune, è stato l'occasione per una riflessione ed un approfondimento sugli anni di Piombo caratterizzati da «vicende – ha spiegato il primo cittadino -  determinati per lo sviluppo democratico del nostro Paese».

«Gli anni raccontati nel mio libro -  ha affermato la giornalista ad una platea di ragazzi attenti ed interessati, che in religioso silenzio hanno ascoltato le parole della Paterniti – sono stati quelli del terrorismo, ma anche di moltissime conquiste di nostri diritti. Conoscere la storia del nostro Paese significa anche avere nuovi punti di riferimento. Il Generale Dalla Chiesa era una persona forte, piena di valori ed ideali che per la prima volta ha posto il seme dell'educazione alla legalità, l'unico modo per combattere la mafia ed il terrorismo. Essere cittadini significa avere diritti ma anche doveri nei confronti dello Stato e della collettività. Significa avere sete di giustizia e di verità. La speranza del nostro Paese siete voi ragazzi -  ha concluso la giornalista rivolgendosi agli studenti – che rappresentate la futura classe dirigente e che avrete l'onere e l'onore di compiere scelte nel segno dell'onestà al servizio dello Stato».

L'intervento della giornalista è stato più volte interrotto dalle domande dei ragazzi che hanno a loro volta raccontato alcuni progetti nell'ambito dell'educazione alla legalità che stanno svolgendo nel loro percorso didattico.

 

 

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