Le difficoltà di scrivere un romanzo sono notevoli, ci sono delle regole ben precise da seguire, con questo incipit Daniela D’Alimonte, docente di Lettere e studiosa della lingua italiana, ma anche del dialetto abruzzese, nella circostanza soprattutto grande amica di Lucia Guida, ha aperto il dibattito di presentazione di questo nuovo Romanzo popolare.
E’ ambientata a cavallo fra il 1965 e il 1975, quest’opera di stampo neo-realistico, proprio nel quartiere di San Donato a Pescara, dove oggi, presso il Centro Polivalente Britti, ha visto ufficialmente la luce. A farla da protagoniste, le vicende di due famiglie che abitano nello stesso condominio, uno dei tanti “casermoni” sorti nel capoluogo adriatico negli anni crepuscolari di quel boom economico, che un po’ in tutta Italia, nei decenni successivi al dopoguerra, hanno attirato tantissime persone in cerca di lavoro e fortuna.
Un’epoca quella, come ha sottolineato Daniela D’Alimonte, che ha creato i presupposti per la nascita di nuove forme dialettali, visto il mescolarsi, all’interno di piccoli microcosmi, dei tanti crogiuoli di etnie, regionali ed extra, a confronto fra loro.
Ad allietare il pomeriggio, alcune letture di brani tratti dal libro, protagonista la brava Edmea Marzoli, che con la sua voce “musicale” ha donato il giusto pathos alle ambientazioni descritte.
Al giornalista della RAI, Umberto Braccili, il compito di stimolare l’autrice a narrarci la genesi e la storia in itinere di questo romanzo, da cui si evince l’amore per Pescara, la sua città d’adozione, dove vive e lavora da tantissimi anni, lei originaria di San Severo. Un rapporto senz’altro positivo, nonostante esperienze a volte tristi, ma dove un ambiente per lei sempre vivo e ricco di profonde certezze, l’hanno aiutata a crescere come Donna prima e come Autrice poi, riuscendo a cogliere soddisfazioni personali e professionali, come quella di cui oggi siamo testimoni.
L’auspicio di poter sempre incontrare personalmente i propri lettori, confrontarsi con loro attraverso i doni che solo la lettura di un libro, azione purtroppo non propriamente usuale nei giorni nostri, può consegnare, è il sogno che Lucia conserva nel cassetto e di cui ci ha reso partecipi.
Il libro è come una mamma, che ti suggerisce sempre quale sia la cosa giusta da fare: è con quest’acuta citazione che Umberto Braccili ha augurato, in chiusura di serata, le migliori fortune a Lucia Guida e al suo Romanzo popolare.
Intervista a Lucia Guida