Aggiornamento ore 11:00
Le indagini non sono ancora concluse. Gli investigatori vogliono chiarire l'esatto movente, che al momento sembra legato alle richieste di prestiti da parte della vittima. Non è stata trovata l'arma utilizzata nell'agguato, che, in base alla dinamica, dovrebbe essere un revolver, in quanto non sono stati rinvenuti bossoli nell'area. Si è trattato di una vera e propria "spedizione punitiva" e il pugile ha rischiato di morire, in quanto i colpi sono passati vicino all'arteria femorale. Il 32enne attualmente è ricoverato in ospedale, con una prognosi di 45 giorni.
A fare il punto della situazione, in conferenza stampa, sono stati il questore, Paolo Passamonti, il dirigente della squadra Mobile, Pierfrancesco Muriana, e quello della squadra Volante, Dante Cosentino. E' stata sottolineata l'importanza della collaborazione dei cittadini, dato che la segnalazione di un residente del posto che ha assistito all'agguato ha consentito l'intervento tempestivo della volante.
Scattano le manette per 5 persone ritenute responsabili domenica pomeriggio della gambizzazzione di un pugile pescarese (leggi qui ). La polizia ha arrestato L.D.P. 47enne pescarese, i suoi due figli di 29 e 22 anni, ed i nipoti, di 20 e 25 anni.
Sono tutti indagati per tentato omicidio e porto abusivo d'armi in concorso. In base a quanto emerso dalle indagini, L.D.P avrebbe sparato più di un colpo di pistola, tre dei quali hanno raggiunto la vittima alla gamba, mentre gli altri componenti del commando avrebbero preso a calci e pugni il pugile.