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Truffa e prostituzione: in manette due persone e sequestrati 400.000 euro

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Due arresti e il sequestro di beni pari a 400'000 euro. E' questo il bilancio di una operazione contro lo sfruttamento della prostituzione e finalizzata a scoprire una truffa sulle pensioni.

La polizia ha effettuato un bliz stamane al centro delle indagini c'è una cittadina ucraina che da tempo sfruttava l'attività  di decine di prostituite all'interno di tre appartamenti situati a Pescara e Montesilvano (Pescara), due dei quali di sua proprietà, incassando profitti derivanti dalla locazione "in nero" degli immobili.

La donna, inoltre, è accusata di aver effettuato una truffa ai danni dello Stato italiano in concorso con i suoi genitori. I due anziani, infatti, percepiscono dal mese di marzo 2008 la pensione in Italia anche se vivono in Ucraina e conservano solo fittiziamente la residenza anagrafica. Sul bilancio dell'ente, quindi, gravano diversi soggetti, sia italiani che stranieri, che non avrebbero diritto alla pensione.

Le verifiche effettuate in collaborazione con la Agenzia delle Entrate, istituti bancari, Poste Italiane e ACI, hanno fatto emergere che l'indagata e il suo nucleo familiare, pur risultando senza un adeguato reddito, ad eccezione delle due pensioni sociali dei genitori, sono proprietari di beni mobili, immobili e depositi di denaro, non giustificati dalla dichiarazione dei redditi.

Per questo il gip Maria Michela Di Fin ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo di tre appartamenti, di una autovettura e di un conto corrente postale, per un valore complessivo di oltre 400.000 euro, risultati intestati o comunque nella disponibilità dell' indagata, ufficialmente disoccupata. Oltre ai due arrestati ci sono quattro indagati. 

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