L'Ansa Abruzzo del 3 agosto riporta la notizia di una nuova condanna penale per M.C.N., antropologa spoltorese di settantanove anni.
Il provvedimento emesso dal Giudice Francesco Marino, su richiesta del Pubblico Ministero Anna Benigni, è un decreto penale che ha contestato all'imputata i reati di diffamazione aggravata e reato continuato, per aver proseguito ad insultare sui social un suo vicino di casa, nonostante una recente sentenza di condanna per gli stessi motivi.
“Poveretto senza arte né parte”, o ancora “imbecille morto di fame, fallito nella vita sociale e persino nell'identità sessuale”, sono solo alcune delle frasi rivolte al trentaseienne suo concittadino.
La pena, calcolata in sette mesi (ridotti a 3, 5 ex art. 459 c.p.p.), è stata tramutata in una sanzione pecuniaria di 5250 euro.
Già nelle motivazioni della precedente sentenza la Giudice Francesca Manduzio aveva evidenziato, nel comportamento processuale dell'imputata, l'assenza del benché minimo segno di resipiscenza.
Alla luce di questa nuova condanna, l'avvocata M. P., legale della persona offesa, ha commentato così:
“Non c'è stata neanche la necessità del dibattimento in Tribunale per riconoscere la gravità delle affermazioni diffamatorie pronunciate. Visto che c'era già una sentenza di condanna passata in giudicato, forse sarebbe stato opportuno contestare anche la recidiva nello stesso reato. Resta il fatto che il mio assistito continua a doversi relazionare con offese e insulti omofobi”.