Sembra quasi una beffa, che tornando da Bari dove ho partecipato come relatrice ad un convengo sui CRIMINI VIOLENTI - QUALE CERTEZZA DELLA PENA, debba leggere nella cronaca di Pescara il 117° FEMMINICIDIO DEL 2016.
Il Dipartimento Tutela Vittime della Violenza- Fratelli D'Italia Alleanza Nazionale, con il quale ho partecipato come referente della provincia di Pescara al convegno "CRIMINI VIOLENTI QUALE CERTEZZA DELLA PENA" ha affrontato in maniera concreta e diretta questa continua tragedia di donne uccise con violenza dal proprio marito, compagno o ex. Avvocati, pedagogisti, psicologici, testimon , forze dell'ordine, associazioni, hanno sviscerato il tema in tutte le sue sfaccettature.
Oggi è successo a Pescara, una ragazza di 26 anni insieme alla madre va a prendere le sue cose nella casa dove abitava con il suo ex compagno, la madre resta sotto probabilmente per evitare ogni sorta di attrito, e si accende una discussione, sicuramente voluta dal compagno, perché loro fanno così: cercano ogni pretesto per iniziare a litigare, quasi volessero crearsi una giustificazione per l'atto che poi compiranno. Ecco perché io non dirò mai che sono crimini di impeto, Mai!!! Quando tu uccidi la tua donna perché ti lascia, e non sai accettare il rifiuto, perché probabilmente nella vita non sei stato educato all'accettazione di un rifiuto, e uccidi con diverse coltellate, o con l acido, o dando fuoco, o strangolandola, tu uomo sei capace d'intendere e di volere, sei lucidissimo. Hai solo tanta rabbia e frustrazione perché la tua donna ti ha detto di no.
E' inaccettabile che una madre veda uccidersi sotto i suoi occhi la propria figlia.
Sono davvero basita e sgomenta. Non si può morire così a 26 anni. Non si può!
Seguiremo da molto vicino la vicenda, soprattutto da un punto di vista giudiziario!. Che non sia uno di quegli assassini a cui la legge comincia a "regalare" sconti di pena, patteggiamento e aggravanti.
Questi sono OMICIDI con l'aggravante della crudeltà a cui non si può e non si deve applicare il rito abbreviato.
questi sono OMICIDI che valgono l'ergastolo, sempre!
Non bisogna cambiare la legge. La giustizia DEVE applicare la legge vigente.
Noi non ci stiamo ad uno Stato che puntualmente tutela "i carnefici" e si dimentica delle vittime.
Carola Profeta
Referente Provinciale
Dipartimento Tutela Vittime della Violenza
Fratelli D'Italia - Alleanza Nazionale
Pescara
392/9602916