Presentato il progetto "Una famiglia per una famiglia" con la partnerschip il Comune, ASL , Caritas Italiana, Caritas diocesana, e Fondazione Paideia firmato l'accordo di programma, che nella fase di sperimentazione prevede anche un servizio Baby sitting per chi vorrà partecipare).
"Si tratta di un progetto sperimentale che coinvolgerà otto famiglie – così l'assessore regionale alle Politiche Sociali Marinella Sclocco – Diversi i soggetti operativi coinvolti, di fatto è il primo progetto in Abruzzo sull'affido familiare, nel senso affido non solo del minore, ma dell'intera famiglia che necessita di supporto. Siamo contenti che questo primato veda protagonista Pescara, per la risposta subito data al progetto e per la cordata di interlocutori che lo renderà possibile. Ci auguriamo che ciò che nascerà qui diventi un modello, più che un esempio, replicabile ovunque, perché è una modalità di intervento che tiene conto della famiglia e delle relazioni del minori dentro e fuori da essa e che offre un supporto costate attraverso i tutor, capaci di far superare la difficoltà che si manifesta. Un progetto che interviene sul problema e che forma chi è coinvolto, lo prepara a dare risposte, ad affrontarlo".
"Ben vengano firme simili – così il sindaco Marco Alessandrini – Viviamo un momento di estrema difficoltà nelle relazioni e anche negli interventi a causa della carenza di risorse. Credo che un progetto che accorcia le distanze fra le istituzioni e chi vive in alcuni casi dei veri e propri disagi e lo fa tenendo conto di tutto il contesto familiare di cui si è parte, sia un approccio diverso anche nell'affrontare il problema dell'assistenza da dare alla comunità . E' bello che Pescara dia con questo progetto un segnale di città che agisce. Il sociale è per noi una priorità , anche in tempi di ristrettezze economiche, stiamo cercando di tutelarlo da tutte le politiche di ridimensionamento della spesa, perché i problemi della comunità sono aumentati con la crisi e con la situazione sociale che stiamo vivendo".
"Agiranno i servizi sociali con altri soggetti specifici sulle 8 famiglie che faranno formazione – aggiunge l'assessore ai Servizi Sociali Giuliano Diodati - Il 6 maggio verrà presentato a tutti i progetti e famiglie affiancati verranno presentate a famiglie di affiancare con un tutor che ha un'esperienza spendibile che possa andare a mediare. Esperienza che non va vissuta da soli sia da parte degli operatori che delle famiglie e che tutti i soggetti parte dell'accordo affronteranno secondo le proprie competenze, per avviare un cammino graduale".
"La Caritas è coinvolta – aggiunge il responsabile don Marco Pagniello – partecipiamo al progetto che riassume un impegno che la Caritas assolve quotidianamente nelle attività di supporto anche alle famiglie. Lo facciamo anche con la pastorale familiare anche per valore della prevenzione. Non solo cerotti, ma leggere i segni dei tempi e individuare criticità e agire. Una famiglia nella famiglia".
"E' importante partecipare a questo progetto che è una modalità di supporto familiare – aggiunge Lucia Romandini della Asl – alla famiglia in difficoltà che si attiva in via sperimentale con la partecipazione di vari attori che stanno sul territorio sia istituzionale che sociale. Obiettivi per prevenire il disagio familiare e minorile, a tutela dei minori".
"Il progetto nasce dalla richiesta di aiuto di un bambino in affido –illustra Fabrizio Serra direttore della Fondazione Paideia - che ha chiesto di aiutare tutta la sua famiglia. Così si sposta la centralità dell'intervento dal minore all'intero nucleo famigliare per evitare al rischio di allontanamento del bambino dalla famiglia di origine e dare competenze di tipo organizzativo a famiglie che sono state incapaci di gestire questa fase di accompagnamento con i loro figli. Un tempo le reti di buon vicinato si attivavano quando qualcuno dentro una realtà erano in difficoltà , oggi questa modalità di intervento purtroppo è sempre meno presente perché modello sociale e culturale è cambiato, ma si può stimolare e facilitare questa vicinanza. Il progetto è di prossimità familiare perché una famiglia affianca nel quotidiano un'altra famiglia trasferendo il proprio patrimonio di relazioni. Non è un progetto della fondazione Paideia, ma vede tutti gli enti coinvolti allo stesso livello, ognuno rispetto alla propria competenza e responsabilità specifica, si cerca di definire una modalità di intervento comune e un obiettivo condivisibile da parte delle famiglie e dei servizi. Ogni territorio ha una rete significativa di realtà associative".
"Il Comune di Pescara nel corso del 2014/2015 ha aderito al progetto sperimentale "Una Famiglia per una Famiglia" con delibera di Giunta n.217 dell' 08/04/14, accogliendo un progetto della Fondazione PAIDEIA di Torino e CARITAS Italiana e diocesana – illustra l'assistente sociale comunale Liviana Leone - che ha come obiettivo quello di sostenere famiglie che vivono un periodo di difficoltà nella gestione della propria vita quotidiana e nelle relazioni educative con i figli. Questo Affiancamento è una risorsa che si va ad offrire alle famiglie di Pescara oltre all'Affido etero-familiare poiché sperimenta un approccio innovativo che sposta la centralità dell'intervento dal bambino all'intero nucleo familiare: una famiglia solidale sostiene ed aiuta un'altra famiglia in temporanea difficoltà , coinvolgendo tutti i componenti di entrambi i nuclei. Il progetto si caratterizza come intervento preventivo che offre un sostegno temporaneo a famiglie fragili con minori. L'Affiancamento tra famiglie permette di instaurare un rapporto di parità e reciprocità che "sostiene senza dividere" offre " tempo e relazione", con uno sguardo diverso sulla famiglia, vista come risorsa".
L'Assessorato alle politiche Sociali si impegnerà fattivamente a sostenere la fase di sperimentazione di tale progetto che vedrà il coinvolgimento del Servizio Sociale Professionale dell' Ente, in particolare con le Assistenti Sociali dell'Area Minori – dottoresse Maria Rita Di Giambattista, Liviana Leone e Katia Consorte. Dopo la fase di sperimentazione, che durerà circa due anni, la volontà di questa Amministrazione Comunale è che l'Affiancamento Familiare possa divenire politica sociale ed essere inserita nei LIVEAS del Prossimo Piano di Zona.