Questa mattina, presso la casa circondariale di Pescara, si è svolta l’iniziativa “Le amministrazioni locali incontrano l’amministrazione penitenziaria”, fortemente voluta dal presidente Antonio Di Marco e dal direttore del carcere Franco Pettinelli, con l’obiettivo di portare a conoscenza delle autorità comunali della Provincia di Pescara il lavoro che si sta svolgendo all’interno della Casa Circondariale e di valutare la fattibilità di intese con i diversi Comuni, ai fini del reinserimento sociale dei detenuti nei contesti territoriali.
Prima di visitare il carcere, insieme a una folta delegazione dei sindaci della provincia e ai consiglieri, Di Marco, Pettinelli e il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria Claudia Di Paolo hanno tenuto una conferenza stampa presso la sala riunioni del Provveditorato.
“Si tratta di un evento unico nel suo genere – ha esordito la Di Paolo – e di grande valenza sociale. I detenuti, per potersi reinserire nella società una volta scontata la pena, non possono essere oziosi, anche se, è chiaro, il lavoro penitenziario risponde a norme di legge ben precise. Il recupero è un processo che non può prescindere dall’attività lavorativa e ci auguriamo, quindi, che dopo questa visita i sindaci siano disposti a dare un’opportunità ai detenuti, seguendo un principio di grande civiltà”.
“Ho fortemente voluto questa iniziativa perché sono convinto che il poter conoscere personalmente chi deve scontare una pena – ha proseguito Di Marco -, ascoltare le sua storia di vita e vedere la quantità e la qualità delle attività svolte all’interno del penitenziario ci daranno la certezza di giocare un ruolo strategico per la ri-socializzazione e il reinserimento sociale dei detenuti. Il nostro vero lavoro, però – ha continuato Di Marco, rivolgendosi ai sindaci presenti -, inizierà una volta tornati nei nostri Comuni, quando dovremo far comprendere agli altri amministratori il valore di questa iniziativa. Ma in fondo il compito di un primo cittadino è anche questo: dare segnali positivi ed essere educatori della società”.
È stato Pettinelli, invece, ad illustrare nel dettaglio il lavoro che si svolge all’interno del carcere di Pescara e i progetti che si potrebbero attivare con i Comuni:
“La Casa Circondariale di Pescara ha avviato all’interno dell’Istituto una serie di attività formative/lavorative quali in particolare:
Un laboratorio per la produzione di mandorle zuccherate con la Cooperativa Sociale “Le Tradizoni” di Pescara che impiega un detenuto;
Un laboratorio di panificazione con la Cooperativa Sociale Vita Nova di Pescara che impiega due detenuti. Con la predetta cooperativa è in corso un progetto per l’attivazione di un laboratorio di confetture alimentari e di orti biologici;
Un laboratorio per la digitalizzazione ed archiviazione in formato digitale di atti e documenti con la Cooperativa Sociale Alfachi di Chieti che impiega al momento quattro detenuti;
E’ attivo altresì un laboratorio di calzoleria che vede impiegati quindici detenuti per la produzione di scarpe antinfortunistiche che vengono assegnate su disposizione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ai diversi Istituti di Pena della Repubblica.
Si svolgono, inoltre, una serie di attività culturali, ludiche e ricreative, anche legate all’istruzione, come la scuola, (oltre alla scuola elementare e media sono presenti due classi della ragioneria dell’Istituto Manthonè di Pescara), il teatro, il laboratorio hobbistico, il corso di apicoltura, spettacoli di vari natura, il progetto genitorialità per rafforzare il rapporto tra padre-detenuto e figli minori”.
“Il lavoro nei penitenziari – hanno continuato Di Marco e Pettinelli - rappresenta la base dei reinserimento sia dal punto di vista economico, sia, soprattutto, dal punto di vista della realizzazione personale e dall’uscita della devianza. La collaborazione con le pubbliche amministrazioni, in questo processo così delicato e articolato, non può che essere totale.
E’ importanti ricordare, a tal proposito, l’iniziativa che ha coinvolto due Comuni della Provincia di Pescara: è stato stipulato un protocollo di intesa con il Comune di Pescara per l’impiego di quattro detenuti per la manutenzione degli spazi verdi e a breve si prevede la stipula con quello di Montesilvano per l’impiego di un detenuto.
I detenuti lavorano la mattina per quattro ore ed è previsto a carico del Comune un compenso, la tutela assicurativa, la visita medica e l’adozione dei dispositivi di protezione.
Ciò che si auspica, e per cui oggi si è svolta questa iniziativa, non è solo far conoscere agli amministratori locali la realtà, i laboratori e la vita all’interno del penitenziario.
È, piuttosto, di ipotizzare simili forme di impiego per i detenuti residenti nel comune o in località vicine in affidamento al servizio sociale o in detenzione domiciliare.
Si potrebbe, così, creare un coordinamento fra amministrazioni locali e penitenziaria tale da consentire ai 46 comuni della Provincia di essere protagonisti di un percorso significativo e di forte impatto sociale, con ricadute positive anche in termini di sicurezza per tutta la collettività”.
Subito dopo, la delegazione di sindaci ha visitato il carcere, i laboratori di cucina, d’arte, la biblioteca e la sala web, dove alcuni detenuti erano intenti a portare a termine un progetto affidato loro proprio dalla Provincia di Pescara, ovvero la digitalizzazione dei documenti cartacei dell’ente. Infine, gli amministratori hanno incontrato i detenuti e si sono confrontati con loro.