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Pescara è in rivolta per la nonima di Veronica Teodoro e il M5S chiede le sue dimissioni

Secondo i penta stellati Veronica dovrebbe lasciare spazio alla meritocrazia e Alessandrini chiarire i criteri di scelta

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Il  Movimento Cinque Stelle di Pescara non ha dubbi, chiede a Veronica Teodoro di consegnare le sue dimissioni, consentendo, in questo modo, a tutti coloro che abbiano le competenze e l’esperienza di poter accedere al ruolo a lei - iniquamente - assegnato attraverso una più giusta, corretta e pubblica selezione in base al curriculum posseduto.

La richiesta arriva dopo aver intercettato il profondo dissenso di centinaia di cittadini di fronte alla totale assenza di criteri elettivi, democratici e meritocratici alla base della nomina dell’assessore Veronica Teodoro alla quale, è stato assegnato infatti un ruolo così delicato e decisivo nell’amministrazione pubblica comunale senza nessuna indicazione popolare conferita dal voto e senza alcuna selezione basata sul curriculum, ma solo esclusivamente in relazione a “criteri di consaguineità” .

Chiediamo alla giovane Teodoro, che dichiara di “non voler essere giudicata dal cognome che porta”, di dare allora un esempio di netta discontinuità rispetto a quest’ultimo rinunciando all’immeritata agevolazione che il suo cognome le sta consentendo e di manifestare così un senso di responsabilità e di giustizia superiore a chi ha ritenuto invece finora di poter scavalcare le indicazioni di voto o qualunque criterio meritocratico in un'ottica di mere "restituzioni elettorali”.

Ora tocca a Veronica Teodoro consegnare le sue dimissioni mostrando, in nome di quegli straordinari riferimenti che lei ha dichiarato di perseguire - Borsellino e Falcone - quanto il suo comportamento sia guidato dal senso di giustizia, di meritocrazia e di trasparenza seguendo così le parole di Paolo Borsellino che vedeva proprio nelle giovani generazioniSindaco Alessandrini fanno il pari con le richieste di Teodoro che ricordano così tanto uno dei principali difetti della nostra società: il "familismo amorale" ovvero l'interesse a collaborare solo in vista del proprio tornaconto per massimizzare i vantaggi materiali ed immediati della propria famiglia e in totale avversione al benessere della comunità.
Questa scelta, scrivendo una delle pagine più tristi della nostra amministrazione comunale, ci dimostra con forza quanto la spartizione delle poltrone e la restituzione dei "favori elettorali" si siano già dimostrati gli strumenti privilegiati di questa amministrazione e soprattutto rende chiaro all’opinione pubblica quanto, già nella sua prima azione politica, il Sindaco eletto riveli, in maniera lampante, una fragilità decisionale e politica sconcertante.

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