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Teatro dell'Adriatico: venerdi sarà portata in Consiglio la delibera sulla costituzione della società

Se sarà approvata, la Nuovo Teatro di Pescara Srl gestirà progetterà a gestira la struttura

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“Nuovo Teatro dell’Adriatico, siamo pronti. Venerdì 14 febbraio porteremo in Consiglio comunale la delibera inerente la costituzione della società mista pubblico-privata che dovrà progettare, appaltare, costruire e gestire la struttura. E venerdì il Consiglio comunale intero sarà chiamato a un atto di responsabilità: consentire alla città di avvalersi di un’occasione straordinaria, la prima che, dopo cinquantuno anni, rende concreta l’idea e la visione di un Teatro a Pescara”.

Lo ha detto il sindaco di Pescara  Luigi Albore Mascia nel corso della conferenza stampa odierna convocata in Sala Giunta per illustrare ufficialmente la delibera, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore alla Cultura Giovanna Porcaro, del Presidente della Commissione Cultura Augusto Di Luzio, dei consiglieri di maggioranza componenti della Commissione, tra cui Nico Lerri, Armando Foschi, Vincenzo D’Incecco, Roberto Carota, Michele Di Marco, Adele Caroli, Livio Marinucci, oltre che il Direttore generale Stefano Ilari e il Capo di Gabinetto Marco Molisani. Ad aprire la conferenza stampa è stato il filmato realizzato un anno fa per la presentazione della prima delibera, quella inerente il progetto preliminare.

“Quella prima delibera – ha ricordato il sindaco Albore Mascia - ha segnato il primo passo reale di un’amministrazione comunale verso la costruzione di una struttura che a Pescara manca da cinquantuno anni, ossia da quando è stato abbattuto il Teatro Pomponi, in piazza Primo Maggio, aprendo la strada a un dibattito che, ancora oggi, dopo mezzo secolo, non si è chiuso. Ovviamente in questo anno trascorso il nostro lavoro non si è fermato: abbiamo organizzato incontri con le Associazioni culturali che operano nel settore della cultura e dalle quali, unanimemente, a prescindere dal colore politico, ci è arrivato pieno sostegno e la richiesta a non fermarci, a dotare la città di una tale struttura. I nostri uffici hanno continuato a lavorare perché, pensato il Teatro, va subito ipotizzata, concepita, la sua futura gestione, e oggi presentiamo ufficialmente il secondo atto ufficiale, e anch’esso di portata storica, che riguarda tale opera, ossia la delibera per la Costituzione della Società mista pubblico-privata che andrà a redigere il progetto definitivo ed esecutivo, appaltare e gestire la struttura, una società in cui il Comune sarà socio di minoranza, e che vedrà, come partner, la presenza di un privato con specifiche competenze tecniche e capacità finanziarie. Una delibera che già dalla scorsa estate ha cominciato il suo iter nella Commissione Cultura, con la regia del Presidente Augusto Di Luzio, Commissione che l’ha infine approvata, anche se solo con i voti della maggioranza di Governo. La realizzazione del Teatro, come continuo a ripetere, è un obiettivo che intendiamo raggiungere nell’interesse esclusivo della città e di quelle centinaia di Associazioni, organizzazioni, gruppi artistici che gravitano, vivono, lavorano a Pescara e che da anni chiedono la disponibilità di uno spazio, di un vero teatro in cui poter fare produzione teatrale, laboratorio, sperimentazione e soprattutto rappresentazione e messa in scena, un teatro che, per essere definito tale, ne abbia le caratteristiche, dunque una ottima capacità acustica all’avanguardia, un allestimento tipicamente teatrale, una buona capienza e, ovviamente servizi collaterali, a partire da un punto ristoro. Il 28 dicembre 2012 abbiamo approvato il progetto preliminare del teatro, prevedendo una struttura di 8mila 200 metri quadrati complessivi, con una Sala da 1.200 posti, 900 nel parterre e 300 nelle gallerie; un ridotto con foyer, e poi spazi di servizio, camerini, sale prove, biglietteria, bookshop, Uffici amministrativi e, nella torre scenica, un ristorante quale luogo di incontro e convivialità. Una struttura del costo di 24milioni 400mila euro che sorgerà nell’area nord-est della storica ferrovia, accanto al Centro di Ricerca in Astrofisica relativistica e dinanzi ai vecchi Silos dell’acqua, oggi rifunzionalizzati. E di fatto quella delibera di giunta, la numero 1043 ha rappresentato il primo atto tangibile e concreto per la nascita del teatro, un atto mai approvato prima d’ora da alcuna amministrazione comunale. Ovviamente la futura realizzazione del nuovo Teatro – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia - ci ha posto sin da subito di fronte a due problematiche, ossia quelle inerenti la provvista finanziaria necessaria per la costruzione, e quella della futura e successiva gestione della struttura culturale, due tematiche che i nostri Uffici hanno affrontato e studiato per mesi per poi formulare la nostra proposta redatta dal Direttore Generale Stefano Ilari. Innanzitutto va subito rimarcata l’importanza che una tale struttura può assumere nel contesto della vita culturale locale e la necessità di garantire, quindi, una gestione efficiente e proiettata anche fuori dai confini comunali, ma comunque capace di rispondere anche alla domanda locale. L’ipotesi di esternalizzazione gestionale a un ente partecipato dal Comune risulta fortemente collegata alla necessità di riuscire a coinvolgere operatori e Organismi dotati di un’esperienza specifica nel settore, ritenuti dunque adeguati sia sul piano organizzativo che artistico. L’esame portato avanti parte dallo studio delle condizioni economiche in cui oggi ci troviamo, ossia è evidente che la particolare difficoltà che oggi caratterizza la finanza locale, determina una sempre minore disponibilità di risorse che ovviamente si riflette negativamente soprattutto sui servizi meno consolidati che richiedono un apporto economico non storicizzato, e quindi anche più difficile da quantificare con esattezza. Per ovviare a tale difficoltà è necessario che nella gestione della nuova struttura siano impegnate anche risorse di provenienza privata, pensando all’attività in termini di redditività economica, ma comunque con la consapevolezza che è impensabile pensare a una gestione capace di autofinanziarsi e quindi appetibile sul mercato. E’ evidente infatti che la gestione del teatro comunale non può rappresentare un’attività lucrativa, anche perché dobbiamo garantirne l’accesso e l’utilizzo anche alle classi sociali meno agiate, attraverso una gestione volta a contenere i costi per i fruitori. Sul piano della funzionalità, come abbiamo indicato anche nel progetto preliminare, punteremo sul pieno utilizzo degli spazi, svolgendo anche attività collaterali a quelle di spettacolo, come la convegnistica e la formazione specifica, anche al fine di favorire l’acquisizione di nuove risorse. Sul piano gestionale miriamo dunque alla costituzione di una società a capitale misto pubblico-privato, capace di aggregare, oltre al Comune, anche un socio con capacità finanziarie e gestionali tali da garantire sia la fase dell’individuazione del progettista e dell’impresa che costruirà il teatro, sia poi la fase successiva di gestione della struttura, un partner che sia ovviamente dotato del necessario know how. Ovviamente procederemo con la selezione del socio privato mediante una procedura di evidenza pubblica al fine di individuare il privato più idoneo. E la scelta della società mista deriva dall’esame delle esperienze maturate altrove, sarà dunque la società mista a provvedere a proprie cura e spese all’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva e alla successiva aggiudicazione della gara d’appalto per la realizzazione dell’opera monumentale adibita a nuovo teatro comunale, con gli annessi spazi produttivi, ovvero sarà la stessa società a fungere da stazione appaltante con provviste finanziarie esclusivamente a proprio carico. E perché abbiamo optato per una società mista anziché a una diversa forma di partneriato, come un Project Financing o un appalto in concessione? Semplice: primo per l’impossibilità per l’Ente pubblico di mettere a disposizione provviste finanziarie che graverebbero in maniera eccessiva sui nostri bilanci; secondo per la scarsa appetibilità sul mercato della gestione. Nella delibera  abbiamo anche ipotizzato i tempi di avvio della gestione, ovvero, considerando che i lavori di realizzazione dovranno essere iniziati all’esito della procedura di evidenza, con una fase piuttosto lunga per l’individuazione dei possibili partner privati e per la definizione dei reciproci rapporti, abbiamo stimato che la fase inaugurale potrà iniziare nella stagione 2015-2016. Nella nostra proposta di delibera, quindi, chiederemo al Consiglio comunale di approvare la costituzione di una società a responsabilità limitata, denominata ‘Nuovo Teatro di Pescara Srl’, con il Comune socio di minoranza, società che verrà costituita dopo la definizione della procedura di evidenza pubblica volta all’individuazione del socio privato. Venerdì su mia richiesta al Presidente del Consiglio si svolgerà una seduta tematica del Consiglio comunale esclusivamente sul progetto del Teatro e chiederemo all’aula di approvare gli atti connessi, precisando che la partecipazione del Comune di Pescara al capitale sociale della società mista non potrà superare il valore corrispondente dell’area di sedime del nuovo teatro comunale su cui verrà edificata la struttura, senza il relativo conferimento in denaro. Di conseguenza dovremo conferire le aree individuate nel progetto preliminare per un valore complessivo pari a 4milioni 270mila 19,60 euro, come da perizia di stima redatta dal Responsabile del Settore Patrimonio. Nei giorni scorsi, dopo l’approvazione della delibera da parte della Commissione Cultura, abbiamo svolto anche un Tavolo della maggioranza di centro-destra che ha subito fatto quadrato e a questo punto ci prepariamo al confronto in aula. In quella Sala ci aspettiamo innanzitutto senso di responsabilità, consapevoli di trovarci tutti, nessuno escluso, dinanzi a un’occasione storica per Pescara, un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire per un pregiudizio politico. Sappiamo che parti della minoranza, come sempre, cercheranno di far rinviare l’approvazione del documento, dicendo che ‘il progetto del Teatro va esaminato non singolarmente, ma nell’ambito del contesto generale di riqualificazione delle aree di risulta’, ma si tratta di una motivazione che non ha ragion d’essere, perché il progetto di riqualificazione delle aree di risulta è praticamente anch’esso pronto, ma soprattutto perché il Teatro è stato individuato e posizionato esattamente dove già il centro-sinistra, con l’ex Giunta D’Alfonso lo aveva pensato e ipotizzato, dunque non è cambiato nulla, così come nulla è cambiato nell’ipotesi di riqualificazione dei 13 ettari dove, oggi come ieri, si andrà a realizzare esclusivamente ciò che il Consiglio comunale ha previsto e deliberato, ossia verde urbano, parcheggi, Teatro e servizi, come il capolinea degli autobus. Dunque oggi non ci sono ragioni reali, concrete, per non approvare la nostra delibera. E oggi – ha aggiunto il sindaco Albore Mascia - lancio un appello, una sorta di ‘chiamata alle armi’, rivolto a tutte le forze produttive della nostra città, a partire dalle Associazioni cittadine che vivono di pane e cultura, che si battono da cinquantuno anni per avere un teatro a Pescara. Chiedo che quelle Associazioni e quelle Forze produttive partecipino venerdì alla seduta, che facciano sentire la loro presenza con la quale dovranno permeare la sala consiliare per far capire a tutti quale straordinaria occasione stiamo offrendo alla città, un’occasione che non può essere dispersa o ulteriormente rinviata. E quella seduta sarà il momento fatidico per fare un distinguo netto, inequivocabile, tra chi vuole lavorare per Pescara e chi invece si limita a distruggere in nome di un pregiudizio politico privo di senso”. “Nel 1996 – ha ricordato il Presidente Di Luzio – eravamo andati vicini alla realizzazione del Teatro, con il progetto di Mario Botta, per il quale disponevamo anche dei fondi, ma all’epoca ci fermammo dinanzi alle perplessità circa la gestione della struttura. Oggi non abbiamo personalmente i soldi, ma sappiamo chi e come dovrà costruire e gestire il Teatro, dunque siamo vicini alla méta”.

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