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Pagamento Tares, non ci saranno multe nè interessi per il pagamento in ritardo dovuto alla rettifica della posizione

Buone notizie per i contribuenti che avranno tutto il tempo di mettersi in regola

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“Tutti i cittadini che dovessero ritardare il pagamento della Tares perché devono rettificare la propria posizione, non riceveranno alcuna sanzione perché sono tutelati dallo Statuto del contribuente. Purtroppo i nostri errori sono derivati dalla necessità di dover ricostruire per la Tares una nuova Banca Dati dei contribuenti, incrociando i dati dell’ufficio Tributi con quelli dell’Anagrafe e dell’Agenzia delle Entrate, dati non sempre aggiornati, ma comunque l’errore dovrebbe essere contenuto entro una forbice del 2-3 per cento dei 60mila bollettini inviati a domicilio, ovvero circa 1.800-2.000 cartelle. Per agevolare i cittadini da lunedì prossimo, 3 febbraio, saranno operativi anche gli Sportelli dell’Urp, presso cui compilare l’istanza per la rettifica dei modelli di pagamento F24, ma agli stessi contribuenti diciamo di non affollarsi tutti insieme perché avranno tutto il tempo necessario per mettersi in regola senza multe né interessi”.

Lo ha detto stamane l’assessore alle Finanze Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa odierna convocata con il dirigente Marco Scorrano per fare il bilancio sullo stato delle cartelle Tares e sul potenziamento degli Uffici nei prossimi giorni.

“Quando viene istituito un nuovo tributo con una tariffazione completamente diversa come la Tares, che oggi si calcola sul numero degli occupanti e sulle superfici, è fondamentale la procedura informatica – ha spiegato l’assessore Filippello -, ossia la costituzione della Banca Dati e, con l’istituzione di una procedura nuova, avevamo calcolato che era possibile un margine di errore. Procedure affidate al dirigente Marco Scorrano che tutti consideriamo il ‘mago’ dell’informatica. E un plauso voglio esprimerlo per i dipendenti dell’Ufficio Tributi, che oggi stanno lavorando dalle 7 alle 19 per fronteggiare le centinaia di istanze di cittadini che sono preoccupati perché propensi a pagare, e la loro preoccupazione si traduce in un sovraffollamento dei nostri locali e nelle lunghe code in strada. Per tale ragione da lunedì prossimo, 3 febbraio, garantiremo l’assistenza agli utenti anche all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dove i nostri dipendenti prenderanno le istanze dei cittadini per i casi più semplici. E a tutti ricordiamo che non ci saranno sanzioni per quei ritardati pagamenti determinati dalla necessità di rettificare un provvedimento, perché i cittadini sono tutelati dalla legge e dallo Statuto del Contribuente”. “Gli orari di apertura degli Sportelli presso l’Urp da lunedì 3 febbraio saranno dalle 8.30 alle 11.30 tutti i giorni, e, il martedì e il giovedì anche dalle 15.30 alle 16.30 – ha spiegato il Dirigente Marco Scorrano -. Presso l’Urp si potranno presentare delle istanze in carta semplice con la richiesta di rettifica della propria posizione se vi fossero degli errori rilevanti, e l’attività dell’Urp andrà ad aggiungersi a quella dell’Ufficio Tributi che proseguirà il proprio lavoro. Ciò che ha senza dubbio creato più polemiche è stata la permanenza delle persone in strada, a causa della ridotta capienza dei nostri uffici, per questa ragione abbiamo deciso di mobilitare anche i locali dell’Urp dando un’assistenza anche fisicamente più idonea alla cittadinanza. In base all’affluenza che registreremo nella giornata di lunedì decideremo se sia necessario o meno aprire anche dei front office distaccati presso le Circoscrizioni. Sostanzialmente, sino a oggi, c’è una percentuale di errori determinati dalla sovrapposizione della Banca dati dell’Ufficio Tributi con quella dell’Anagrafe, una percentuale del 2-3 per cento che ovviamente su 60mila avvisi spediti si traduce in un numero rilevante di utenti. Ma si tratta di errori ben identificabili: nel primo caso, arriva un avviso di pagamento a un utente titolare di più immobili. Nel primo immobile c’è la residenza del nucleo familiare, e l’avviso riporta il numero corretto di persone dentro; l’altro immobile sarà a disposizione o sarà concesso in locazione o in comodato d’uso gratuito, ma non sempre siamo riusciti ad agganciare il codice fiscale del capofamiglia che usa poi effettivamente l’immobile perché lo stesso non era mai stato dichiarato. Tale lacuna era indifferente con la Tarsu perché non dipendeva dal numero degli occupanti; per la tassazione era rilevante solo che l’immobile fosse presente negli archivi della tassa sui rifiuti. Ora la norma di salvaguardia dice che se non si conosce il numero delle persone presenti, automaticamente l’avviso viene emesso con la presenza di 4 componenti. Anche in questo caso si può chiedere la rettifica con una dichiarazione in carta semplice. Purtroppo personalmente, dunque non il sindaco Albore Mascia, né l’assessore Filippello, né alcun altro Comune d’Italia, ho preso ogni Banca dati a nostra disposizione, con le vecchie dichiarazioni Ici e Imu, ho preso un software, preparato tra il 27 dicembre e il 2 gennaio scorsi, e ho incrociato le notizie disponibili per preparare le cartelle, ma c’è una percentuale di incroci che non è stato possibile fare. Altro problema emerso come ‘errore’ ha riguardato i garage che possono appartenere a due categorie: i garage pertinenziali all’abitazione principale o altri sparsi sul territorio, anche lontano da casa. Il garage pertinenziale è soggetto alla stessa tassazione dell’abitazione principale; quando per un garage non è stata dichiarata la pertinenza, è uscito con una tassazione diversa. Terzo problema sono stati gli avvisi di pagamento per utenze i cui titolari sono deceduti: per la Tarsu non ci interessava se l’immobile fosse pagato o meno a nome di un utente scomparso; nel caso della Tares la differenza è rilevante ai fini del calcolo, perché il Comune non può effettivamente sapere chi sia rimasto a vivere nell’abitazione principale dopo la morte del capofamiglia, né valgono i titoli della successione, ma occorre una dichiarazione con la relativa voltura. Queste sono le tre principali tipologie di errori che stiamo riscontrando; in ogni caso è fondamentale dire agli utenti che non verranno applicate sanzioni per ritardati pagamenti utili alla rettifica dell’avviso, e che se l’errore non è imputabile al contribuente ugualmente non vengono applicate multe. Nel frattempo ricordiamo ai cittadini che, in questa occasione, non è necessario né indispensabile fare le code, ma è consigliabile mandare una mail con la propria istanza all’indirizzo tares@comune.pescara.it, mail alla quale risponderà direttamente il dirigente con le informazioni richieste o anche emettendo una nuova cartella corretta che verrà inviata di nuovo a domicilio. A tutti inoltre ricordiamo anche la possibilità di telefonare al numero 085/4283802 per chiedere informazioni, o di mandare un fax al numero 085/4283663”.

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