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Celebrata oggi in Prefettura la Giornata della Memoria

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“La sete di verità, la voglia di libertà e la necessità di ricordare, di raccontare alle giovani generazioni quello che ha significato la ‘Shoah’, l’olocausto che ha causato la morte di migliaia e migliaia di innocenti, colpevoli solo perché considerati ‘diversi’, rom, omosessuali, ebrei, disabili. Sono i principi ribaditi ogni anno da chi il campo di sterminio lo ha vissuto sulla propria pelle, ma anche dai giovani che, nella Sala Riunioni della Prefettura, hanno preso parte alla cerimonia solenne organizzata per la ‘Giornata della Memoria’ dal Prefetto Vincenzo D’Antuono con la consegna delle Medaglie d’Onore ai Cittadini italiani, militari e civili, deportati o internati nei lager nazisti e destinati ai lavori forzati. Giovani, anziani, studenti, ex militari, che oggi dinanzi alle Autorità hanno voluto testimoniare il proprio rifiuto della guerra, che è sempre frutto della follia, e il rispetto verso l’umanità”.

Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che stamane ha preso parte alla celebrazione promossa per la Giornata della Memoria in Prefettura, alla presenza, tra gli altri, di Guerino Testa, Presidente dimissionario della Provincia di Pescara, del Presidente del Consigli provinciale Giorgio De Luca, del questore Paolo Passamonti, dei rappresentanti di tutte le Forze dell’Ordine e del sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, il consigliere regionale Ricardo Chiavaroli, e il consigliere comunale e storico Licio Di Biase.

“Il 27 gennaio di 69 anni fa si sono aperte al mondo le porte di Auschwitz e il mondo ha scoperto l’orrore dei campi di sterminio – ha ricordato il sindaco Albore Mascia -, i forni dove sono stati uccisi donne, anziani, uomini, bambini in tenera età, colpevoli solo di essere Rom, ebrei, colpevoli solo di essere finiti nella rete di un momento storico tragico, privo di logica, in cui era venuto meno ogni minimo rispetto per la sacralità dello stesso valore della vita. La celebrazione della Giornata della Memoria dev’essere sicuramente l’occasione, da rinnovare in modo costante, per riflettere, per non spegnere le luci su quello sterminio, per continuare a raccontare storie di vite distrutte, annientate, sogni mai realizzati di giovani, di madri, di figli. Compito delle Istituzioni è quello di tramandare quella memoria drammatica che forse rappresenta una delle pagine più tristi del nostro passato”. A intervallare la cerimonia sono state le letture di brani sulla Shoah affidate all’attrice Rossella Micolitti e ad alcuni studenti. Quindi il Prefetto D’Antuono ha consegnato le Medaglie d’Onore conferite alla memoria di tre internati dei lager nazisti: Sante Di Curzio, internato tra il ’43 e il ’45, medaglia ritirata dal nipote Diego Di Curzio, al quale il Generale di Brigata Italo Giammarco, Comandante del 17° Reggimento a Sulmona dal 1984 al 1986, ha consegnato anche il mostrino giallo e nero identico a quello indossato dagli internati in guerra. Seconda medaglia d’Onore a Ornello Pizzichini, internato dal 9 settembre ’43 al 25 aprile ’45 in un lager di Berlino, medaglia ritirata dalla moglie Licia Mucci e dalla figlia, la quale ha ripercorso la storia del padre, “chiamato alla leva a 19 anni e portato subito in guerra, dove fu preso dai tedeschi nel settembre del ’43 mentre si trovava a Corinto come traditore Badogliano e sottoposto ai lavori forzati, scampato alla morte miracolosamente, con indosso solo una coperta e riuscendo a raggiungere casa solo mangiando una pagnotta di pane”. Terza medaglia d’Onore alla memoria di Mauro Vitullo, anch’egli internato in un lager di Berlino dal primo gennaio ’44 al primo aprile del ’45, medaglia ritirata dai figli Concetta e Nicola Vitullo. Infine la quarta medaglia d’Onore è stata assegnata all’unica superstite dei lager, Evarista Mancini, che oggi ha ritirato direttamente a Roma, dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la sua medaglia d’Onore.

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