Mi dispiace dire lo avevo detto, mi dispiace per davvero, ma questa vicenda dimostra che bisogna sempre avere un atteggiamento onesto e professionale, come lo ha avuto il PD con i residenti di via Valle Furci nel corso dell’assemblea pubblica tenutasi nella sede del quartiere dei colli.
Lo dicevo allora che il provvedimento di diniego preannunciato dal Tar sarebbe servito solo a sospendere temporaneamente la realizzazione della stazione radio base, perché nel momento in cui la società Telecom si fosse procurata i pareri Enac ed Enav i lavori sarebbero riniziati e in estrema sintesi è quello che si sta verificando, se è vero come è vero che la Telecom Italia S.p.A. con un ricorso al TAR notificato in questi giorni ha chiesto al Tribunale amministrativo di annullare il provvedimento del 19 agosto 2013.
La Telecom infatti si è procurata il parere Enav il 21 giugno 2013 ed il 27 agosto 2013 ha ottenuto anche il parere Enac e con il ricorso ora ha chiesto la sospensiva di quel provvedimento di annullamento, misura cautelare che si discuterà con tutta probabilità il 23 ottobre. Non so se si è cercato con la Telecom una soluzione di tipo politico per scegliere una diversa localizzazione, so per certo che non è seguito un solo atto per la modifica del regolamento del 2008, punto che ritengo centrale per la tutela della salute dei residenti di Pescara.
Quel regolamento per l’insediamento urbanistico e territoriale degli impianti radio base (S.R.B) è un regolamento datato, affievolito anche da una pronuncia del Tar pescarese in merito al rispetto delle distanze e sicuramente è un regolamento che non è al passo neanche con la legislazione che si è susseguita nel corso degli anni e con le varie pronunce in tema di insediamento di nuove antenne sulla città .
Sta di fatto che con questo regolamento gli uffici comunali sono di fatto sguarniti e impotenti contro le richieste in una città dove nel corso degli anni le antenne di telefonia fioriscono ad ogni angolo di strada.
Sarebbe per esempio importante verificare se i programmi annuali di istallazione debbano rispettare le procedure della VAS che, modificata nel 2008 serve proprio a garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e a contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi (come questo) al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente" (Art. 1, Direttiva 2001/42/CE).
La direttiva europea sulla VAS è entrata in vigore il 31 Luglio 2007, integrata dal D. Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 e potrebbe essere uno strumento forte per limitare nuove istallazioni. Il problema non è solo via Valle Furci, che è il caso emblematico in questo momento, ma una sostanziale posizione di debolezza dell’ente nei confronti delle richieste che arrivano ogni anno dalle potenti compagnie telefoniche.
Per questo avanzo una proposta, che è strano vedere arrivare da un consigliere di opposizione, una proposta affinché il Comune scelga un consulente che valutando i regolamenti di altre municipalità e le pronunce dei Tribunali amministrativi valuti una modifica celere del regolamento comunale teso al suo irrobustimento. A fronte di tante consulenze per materie meno importanti, questa che richiede esperienza, professionalità e speditezza a tutela della salute dei nostri concittadini mi sembra fondamentale.