Proseguono al Mediamuseum di Pescara, organizzati dalla Fondazione Tiboni per la cultura e dal Centro Nazionale di Studi Dannunziani, i Lunedì letterari, giunti al 21° incontro.
Anche questa volta protagonista sarà Gabriele d’Annunzio al quale il professor Fernando Tammaro, già ordinario di Botanica, dedicherà lunedì 9 ottobre alle ore 17.30 una conferenza che avrà per tema lo straordinario ruolo che le piante, i fiori e le erbe occupano nelle opere dannunziane. Il relatore leggerà , tra l’altro, brani di narrativa, di poesia e di teatro, con particolare riferimento alla Figlia di Iorio e accompagnerà la sua illustrazione con immagini a colori.
Le piante, componenti essenziali della Natura, hanno suscitato in d’Annunzio emozioni e sensazioni che solo la poesia sa esaltare, andando ben oltre le caratteristiche botaniche di fiori, erbe e frutti ed anche delle epoche stagionali in cui i vari aspetti delle piante si manifestano. Il Vate è uno tra i poeti e scrittori che maggiormente hanno subìto il loro fascino.
Gli studiosi dannunziani rimangono forse stupiti per il gran numero di piante che d’Annunzio riporta in molte sue opere sia di poesia che di narrativa, anche perché questa ripetuta attenzione botanica rappresenta una sfaccettatura finora poco indagata del poeta pescarese.
Fernando Tammaro ha svolto attività di ricerca scientifica sia presso l’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara che presso l’Università di L’Aquila dove ha ricoperto funzioni di direttore di Dipartimento, di responsabile di laboratorio e di altri servizi. Le sue ricerche di base hanno riguardato la vegetazione del Gran Sasso, della Maiella, del Sirente, dei boschi litoranei etc. In particolare un aspetto della sua ricerca si è concentrata sull’identificazione delle piante che hanno suscitato interesse ed emozioni in opere poetiche e letterarie, esaminando e prendendo in considerazione le piante dell’antica medicina dei Marsi (desunte da Ovidio, Plinio etc.) e soprattutto quelle riportate nelle opere dannunziane.
L’incontro è coordinato dal Presidente del Centro Nazionale di Studi Dannunziani, Prof. Dante Marianacci.
Ingresso libero