La Fondazione Edoardo Tiboni e l'Istituto nazionale di Studi crociani organizzano una conferenza che si terrà venerdì 14 ottobre alle ore 18,00 nel Mediamuseum di Pescara (piazza Alessandrini) in occasione della presentazione del libro di Emilio Gentile, Il capo e la folla. La genesi della democrazia partecipativa (Laterza, 2016).
Emilio Gentile, storico di fama internazionale, è professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza. Nel 2003 ha ricevuto dall’Università di Berna il Premio Hans Sigrist per i suoi studi sulle religioni della politica. Collabora al “Sole 24 Ore”.
È riconosciuto all’estero come uno dei massimi storici del fascismo e dei regimi totalitari in generale ed è stato visiting professor in diverse università di Francia, Australia e Stati Uniti. Tra le sue opere più importanti: Le origini dell’ideologia fascista (Laterza, 1975), Storia del partito fascista (Laterza, 1989), La via italiana al totalitarismo (Carocci, 1995). Per Laterza ha pubblicato una biografia su Renzo De Felice (di cui fu allievo).
Ne Il capo e la folla Gentile rievoca le principali esperienze di partecipazione delle folle alla politica dall'antichità all'età contemporanea, per concludere con esempi di capi straordinari, che hanno governato con le folle per distruggere o per salvare la democrazia. La caratteristica fondamentale della folla, protagonista della politica moderna, è il bisogno di un capo. Da ciò ha origine, nell’epoca contemporanea, la personalizzazione della politica e del potere. Nel 2009 “Le Monde” inserì fra i venti libri che hanno cambiato il mondo La psicologia delle folle di Gustave Le Bon, pubblicato nel 1895, tradotto in molte lingue e continuamente riedito fino ai giorni nostri. Le Bon insegnava ai capi che «conoscere l’arte di impressionare l’immaginazione delle folle, vuol dire conoscere l’arte di governare». Politici molto diversi, democratici, totalitari o autoritari seguirono gli insegnamenti della Psicologia delle folle. Nella scia dell’opera di Le Bon, Emilio Gentile rievoca le principali esperienze di personalizzazione del potere nell’epoca contemporanea, da Napoleone a Kennedy: una riflessione storica utile per comprendere l’attuale tendenza a trasformare il ‘governo del popolo, dal popolo, per il popolo’ di cui parlava Lincoln, in una democrazia recitativa, fondata sul comando di un capo acclamato dalla folla. «Nella psicologia delle folle, le immagini acquistano la vivacità delle cose reali e sono considerate reali: l’irreale predomina sul reale. Ciò va tenuto presente soprattutto nelle elezioni. Il capo candidato può promettere senza timore le più
imponenti riforme. Le promesse esagerate producono sul momento un grande effetto e non impegnano affatto per l’avvenire, perché l’elettore non si preoccupa mai di sapere se l’eletto ha rispettato la proclamata professione di fede, in base alla quale avrebbe dovuto giustificare la sua elezione. Ma soprattutto il capo deve possedere il prestigio, l’elemento fondamentale della persuasione, la molla più forte di ogni potere.»
Gaetano Bonetta, ordinario di Pedagogia Generale e Sociale e Direttore del Dipartimento di Scienze Filosofiche, Pedagogiche ed Economico-Quantitative dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e Marco Presutti, Presidente dell’Istituto crociano, converseranno con l’Autore sui temi proposti dal libro.