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Profughi a Pescara. Melilla - Licheri (Sel-Si): “Vince la solidarietà"

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Alcune centinaia di firme raccolte contro l'accoglienza di 100 profughi, è ben poca cosa in una città che da sempre conosce i valori della solidarietà.

Agli sciacalli che rifiutano di accogliere poche persone in fuga dalla guerra e dalle violenze, vorremmo ricordare che decine di migliaia di cittadini pescaresi dopo i bombardamenti americani del 1943 che distrussero al 90% la nostra città provocando oltre 5000 morti, furono accolte fraternamente da tutti i paesini dell'entroterra pescarese.e abruzzese.

Ieri si chiamavano sfollati, ora profughi. Facciamo un esempio che sicuramente è cosa ben diversa dalla situazione attuale ma vogliamo rendere l'idea che i milioni di profughi in fuga da Siria e Libia da guerra e violenza. vivono la stessa disperazione degli sfollati d'ogni guerra, in ogni latutudine del mondo. 

L'Abruzzo è all'ultimo posto come percentuale di accoglienza di profughi rispetto a tutte le altre regioni italiane. Esistono leggi e convenzioni internazionali da cui non è possibile scappare. A chi raccoglie firme contro un centinaio di poveri in cerca di rifugio diciamo semplicemente che non è umana una politica che viola ogni principio di solidarietà e fratellanza..

Non siamo in presenza di nessuna invasione, possiamo gestire in sicurezza un problema che in tutto l'Abruzzo riguarda 2000 profughi divisi in 500 per ogni provincia.

Siamo estremamente felici che in una città di 130.000 abitanti i professionisti della paura e dell'odio hanno raccolto solo qualche centinaia di firme. Evidentemente la cultura della soldarietà e dell'accoglienza cristiana a Pescara sono molto più forti di chi vuole semplicemente provocare guerre tra poveri. Per questo invitiamo i cittadini pescaresi a non firmare l'appello della destra pescarese.

 

 

Gianni Melilla – Deputato SI

Daniele Licheri – Coordinatore Provinciale Sel - SI

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