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Sicurezza e responsabilità dei Docenti durante i viaggi d'istruzione: Né apocalittici né integrati

Il liceo G. Marconi sottolinea le assurde pretese contenute in una recente nota ministeriale emanata dal M.I.U.R.

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a cura dell'Ufficio Stampa del Liceo G. Marconi di Pescara:

Il personale della scuola pubblica italiana – coma accade da decenni – è sempre bypassato quando si tratta di definire, ammodernandolo, il suo ruolo sociale, la sua funzione tecnico-etico-professionale. Ciò accade, in modo eclatante, per quanto riguarda l'umiliante retribuzione (il contratto è bloccato al 2008, periodo notoriamente pre-crisi) ed è stato ulteriormente ribadito con i provvedimenti di riassetto ordinamentale ed organizzativo che il combinato disposto politico “gestione ministeriale Gelmini / “La Buona scuola” ha messo in cantiere.

Di recente, il M.I.U.R., con la saccente nota ministeriale 3 febbraio 2016, (concernente il trasporto scolastico in occasione della partecipazione degli studenti ai viaggi di istruzione) con allegato vademecum (scelta dell'impresa cui affidare il servizio, idoneità e condotta del conducente, idoneità del veicolo) stilato dalla Polizia stradale, e diramata alle scuole dalla Direzione generale per lo studente del MIUR, rasenta la provocazione. Si pretende che gli insegnanti accompagnatori – già competenti sul piano disciplinare, metodologico-didattico, relazionale ed organizzativo - siano portatori di ulteriori competenze mediche e meccaniche in iniziative di formazione extracurricolare extra moenia che, da sempre, li catapulta, in caso di difficoltà, sul versante delle responsabilità penali. La citata Nota MIUR, infatti, assegna ai Dirigenti Scolastici e soprattutto ai Docenti alcune funzioni di controllo in materia di sicurezza stradale durante i viaggi d'istruzione, funzioni attribuite che provocano contrastanti reazioni di fuga dalle responsabilità, irritazione, ilarità .

I Docenti, di fatto, risultano ancora una volta subalterni nell'ambito del loro stesso peculiare e prezioso lavoro sociale alle volontà politiche – coacervo di indicibili interessi economici – in modo tale da prestare il fianco a mere operazioni d'immagine. Infatti, al di là di affioranti "atteggiamenti apocalittici" che non depongono a favore della professionalità degli insegnanti, è necessario svelare la sostanziale inopportunità ed intempestività del provvedimento governativo. L'accordo fra MIUR e Ministero dell’Interno, dispone che i docenti nel corso del viaggio devono “verificare l’idoneità e la condotta del conducente e l’idoneità del veicolo”. Assurdo dichiararlo in una norma. Inoltre, nell'allegato vademecum della Polizia stradale, entrando nel merito operativo, il MIUR la fa fuori dal vaso poiché prescrive che i docenti:

  • devono prestare attenzione al fatto che il conducente non può assumere sostanze stupefacenti, psicotrope (psicofarmaci) né bevande alcoliche, neppure in modica quantità”,

  • devono prestare attenzione al fatto che “egli non può fare uso di apparecchi radiotelefonici o usare cuffie sonore, salvo apparecchi a viva voce o dotati di auricolare”;

  • devono sapere “che il conducente di un autobus deve rispettare il periodo di guida giornaliero, il periodo di guida settimanale e bisettimanale, fruire di pause giornaliere e di riposo giornaliero e settimanale”;

  • debbono “prestare attenzione alla velocità tenuta, che deve sempre essere adeguata alle caratteristiche e condizioni della strada, del traffico e ad ogni altra circostanza prevedibile (9), nonché entro i limiti prescritti dalla segnaletica e imposti agli autobus: 80 km/h fuori del centro abitato e 100 km/h in autostrada”.

Inoltre “in maniera empirica si dovrà prestare attenzione alle caratteristiche costruttive, funzionali e ad alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento: l'usura dei pneumatici, l'efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori”.

La pretesa di sovraccaricare funzionalmente le istituzioni scolastiche pubbliche ed il personale tutto (in presenza di incostituzionali finanziamenti alle scuola private, prevalentemente cattoliche) è l'orientamento strategico governativo per quanto riguarda la P. A., in generale, e la scuola pubblica, in particolare. Ogni deficit di bilancio viene scaricato sulle spalle dei pubblici dipendenti, mentre l'impresa privata viene sgravata da oneri e sostenuta con il denaro dei cittadini onesti che pagano le tasse. Non vi è settore che non richieda l’intervento salvifico della scuola, dall’alimentazione alla sicurezza stradale, dall’ambiente alla droga. Siamo in presenza dello smantellamento del Welfare State e del ritiro dello Stato dalle sue funzioni costituzionalmente fondate. Contando sulla complicità degli “integrati” e prestandosi a stigmatizzare gli “apocalittici”, il MIUR, dimostra di non avere capacità di controllo delle problematiche, di non intendere investire come si deve sulla sicurezza ed il controllo sociale, affidando ai lavoratori dell'istruzione, educazione e formazione il compito di pensarci e provevdere in modo surrettizio e surrogato.

In questa conclamata situazione di accentuata deregolamentazione, ciò che non va fatto è proprio sottrarsi palesemente (apocalitticamente) alle responsabilità. C'è uno spazio "terzo" da protagonisti tra la fuga in massa e l'integrazione (subalternità assoluta per un euro in più al volere ministeriale, approvazione della gerarchizzazione funzionale e retributiva, essere supini ai criteri valutativi extra professionali, accettazione della povertà salariale), altro male endemico dei Docenti. Va aperta una prospettiva che può essere così sintetizzata: la scuola pubblica va "governata" (progettata e gestita) da chi ci lavora. È esattamente quello che si può fare per interrompere l'imperio di provvedimenti tanto azzardati quanto irricevibili.

La sicurezza interna agli edifici scolastici ed esterna è una priorità degli insegnanti. Proprio per questo motivo, se non si vuole decurtare l'offerta formativa, ormai lasciata alle laceranti logiche di mercato e ad una irrazionale competizione tra Istituzioni scolastiche autonome, non è pensabile che i Docenti smettano di organizzare attività formative extra moenia e viaggi di istruzione, bensì pretendere non un bonus di 500 €, ma salari europei, pretendere formazione (anche medica, sul codice della strada e meccanica . . . ) se vogliamo continuare ad offrire agli studenti propizie attività d'apprendimento e di crescita culturale per la cittadinanza critica e consapevole che, anche esperienze socializzanti come i viaggi d'istruzione possono offrire. Il MIUR affidi ad altri soggetti specializzati i controlli preventivi, le definizione dei massimali assicurativi, abolendo la burocrazia che ha generato profittevoli ambiti di monopolistico malaffare.

Ai Docenti, sia “apocalittici che “integrati” va detto che l'insegnante accompagnatore, in occasione dei viaggi di istruzione, ha sempre assunto un impegno totalizzante della durata di 24 ore giornaliere, giorni festivi compresi, senza aver diritto ad alcun tipo di indennità o di riconoscimento per il lavoro svolto oltre l’orario contrattuale. Tali Docenti sono stati sempre all'altezza dei compiti dimostrando grande capacità organizzativa e di problem solving.

Il provvedimento governativo consente di palesare cosa si annida nelle mentalità diffuse tra gli insegnanti italiani. Si auspica che questo indecoroso provvedimento governativo non sveli l'incapacità assoluta di lotta e di contrasto politico di una categoria spesso rassegnata, arrendevole che si limita, quando va bene, al rifiuto senza presidiare autorevolmente la propria figura professionale. Mai più “apocalittici o integrati”, quindi, non volendo replicare anche nella fattispecie “viaggi d'istruzione” il disastroso comportamento adottato collegialmente sulle decisioni previste dal comma 129 dell’art.1 della Legge n.107 del 13 luglio 2015 per il “Comitato per la valutazione dei docenti” (ex art.11 del D.Lgs. 297 del 1994).

Basta, certo, all'arroganza del Governo, ma anche a ogni altra lamentosa sceneggiata e fuga dalle responsabilità, quanto di più distante dal profilo professionale di una docenza che sa difendere i propri diritti in ogni circostanza e sa indurre il M.I.U.R. ad una constatabile, reale valorizzazione. Nel breve periodo non mancheranno occasioni di verifica.

Prof. Giovanni Dursi [3393314808]

Docente M.I.U.R. di Filosofia e Scienze umane

LICEO STATALE G. MARCONI di PESCARA

Collaboratore di Presidenza Area “Comunicazione pubblica ed istituzionale” / Responsabile Ufficio stampa / Coordinatore collegiale Competenza chiave digitale - Team per l'innovazione digitale /Responsabile d'Istituto Progetti P. O. N. 2014 / 2020

 

COMUNICATO STAMPA

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