“Sbagliare è umano, perseverare è diabolico: oggi Pescara sta vivendo un’altra giornata con le inutili targhe alterne, per l’ostinazione imperdonabile del sindaco Alessandrini, dileguatosi a Milano, e del suo vicesindaco Del Vecchio, con l’unico effetto di mettere in ginocchio i commercianti della città. A questo punto interesseremo della vicenda il nuovo Prefetto Francesco Provolo, al quale, tra l’altro, sottoporremo un quesito: le multe eventualmente comminate dagli automobilisti sorpresi a circolare con targa pari o dispari nei giorni e orari di divieto, sono valide a fronte della totale assenza della relativa segnaletica in tutta la città? O si rischia, piuttosto, di vedere annullate tutte le sanzioni, come lascerebbe presagire una lunga serie di pronunce della Cassazione, come la numero 15769 del 2009?”.
Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri in riferimento all’ordinanza sulle targhe alterne, di nuovo in vigore oggi.
“Le targhe alterne sono un esperimento destinato al fallimento, proprio perché tecnicamente vecchio, limitato e non-strutturale a differenza di quanto sostenuto dal sindaco Alessandrini - ha sottolineato il Capogruppo Sospiri -. Soluzioni strutturali sono completare la filovia, completare il Ponte Nuovo, costruire i parcheggi sulle aree di risulta e non uffici e abitazioni, ossia offrire servizi e infrastrutture agli automobilisti e non semplicemente costringerli a lasciare l’auto a casa e ad arrangiarsi per raggiungere un ambulatorio medico, un ufficio, o un paziente anziano.
Quel fallimento si è trasformato ancora oggi in un danno enorme pagato a caro prezzo dai commercianti di Pescara, perché l’unico effetto reale scaturito dall’insensato provvedimento è stato quello di trasformare il cuore commerciale di Pescara in un deserto: semivuoto il parcheggio delle aree di risulta, inaccessibile oggi per tutti coloro che avevano l’auto con targa pari, vuote le strade, vuoti i negozi, con un danno economico immane per l’immagine stessa della città e con centinaia di utenti che, ovviamente per evitare di sbagliare giorno, orari, targhe, hanno semplicemente dirottato altrove, ossia nei grandi centri commerciali fuori Pescara, i propri acquisti.
E allora spieghiamo al sindaco Alessandrini che anche la nostra economia è ‘uber alles’ ossia riguarda tutti perché azzerare i consumi significa determinare la chiusura di centinaia di attività commerciali, con la cancellazione di migliaia di posti di lavoro, attività che ogni mese sono chiamate a versare al Comune il proprio obolo in termini di tasse e imposte locali, alzate al massimo sempre dallo stesso sindaco Alessandrini, per usufruire di servizi oggi inesistenti, tasse che i nostri commercianti pagano a differenza degli ambulanti abusivi del mercatino degli extracomunitari che continua a persistere a ridosso del muraglione della stazione, nonostante l’esistenza in vigore di un’ordinanza di sgombero che, quella no, il sindaco Alessandrini non ha mai fatto applicare pur avendola firmata lui stesso.
Abbiamo chiesto di revocare subito l’ordinanza sulle targhe alterne, siamo rimasti inascoltati, e oggi il sindaco Alessandrini, che ha preferito trascorrere la giornata a Milano sfuggendo alle sue responsabilità politiche e amministrative, ha inferto un nuovo duro colpo alla nostra economia. La nostra battaglia per la difesa di un diritto, però, non si ferma: ora – ha annunciato Sospiri - interesseremo della vicenda anche il nuovo Prefetto, al quale, in maniera specifica, sottoporremo un quesito: sono valide o meno le sanzioni che la Polizia Municipale ha eventualmente comminato nei confronti degli automobilisti sorpresi a transitare in città con il numero di targa sbagliato e violando, dunque, l’ordinanza?
Una breve ricerca oggi lascerebbe presupporre che quelle sanzioni sono tutte illegittime, in quanto la legge e le sentenze della Corte di Cassazione prescrivono che i Comuni diano ‘adeguata informazione alla popolazione circa l’adozione delle targhe alterne, che non consiste nella pubblicazione di comunicati stampa’ o comunque utilizzando solo i media, ma, in maniera specifica, ‘è imposta l’installazione di veri e propri cartelli stradali, indicando in modo chiaro e visibile a tutti l’area interessata’, foss’anche tutta la città come sta accadendo a Pescara. Questo perché il provvedimento dev’essere conoscibile non solo da chi risiede in città, ma anche da chi viene da fuori e non è costretto a leggere i giornali. Su questo punto chiederemo il parere ufficiale del Prefetto, rappresentante del Governo sul territorio, con un riferimento specifico alle sentenze della Cassazione, e questo per dimostrare, ancora una volta, l’inconsistenza di provvedimenti adottati da una giunta comunale inadeguata e bocciata dalla città”.