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Londra in fiamme

Il racconto di alcuni pescaresi

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Vivono a Londra o sono lì di passaggio per lavoro. E in questi giorni in cui la città è sconvolta dagli scontri, hanno affidato a Facebook i loro messaggi per rassicurare gli amici. Poche parole per dire che, sebbene non si respiri un'atmosfera tranquilla, per loro tutto procede normalmente. “Siamo a Londra - scrive sulla sua bacheca di Facebook Francesca Romita -. Stiamo bene e tranquilli”. Pescaranews l'ha contattata sulla chat del Social network per un racconto veloce sulla situazione nella capitale inglese, dove si trova per lavoro con un altro pescarese. “Siamo arrivati a Londra lunedì da Birmingham dove la situazione era ancora tranquilla (la città ora è teatro di sconti e si registrano anche morti, ndr). Abbiamo trovato un ostello proprio a Lewig, Lewisham, dove molti negozi sono stati saccheggiati, ma prima del nostro arrivo. Ora ci siamo spostati ad Hackney, anche questa zona calda, ma siamo tranquilli. Certo, è difficile spostarsi in città, specie con i mezzi pubblici. Molti bus hanno modificato il loro tragitto e non passano per i quartieri teatro di scontro. La metro è presidiatissima. Parlando con i proprietari dell'ostello, ci hanno detto che in centro c'è stato il caos. Lì peraltro è pieno di polizia, meno nei quartieri periferici. Tutto bene, insomma, rimaniamo. Anche se uscire dall'ostello e trovarsi di fronte gruppi di persone col passamontagna non è una bella immagine”. “Nella mia zona, a Bloomsbury, tutto bene, ma neanche tanto lontano ci sono stati scontri e saccheggi - dice Cristina Massaccesi, docente di film studies e language coordinator del dipartimento d'italiano della University College di Londra -. Però amici che vivono ad Elephant & Castle e ad Hackney mi hanno detto di una situazione molto difficile. Vetrine spaccate, auto in fiamme, saccheggi. Qui sono tranquilla, comunque, è zona turistica, di musei e c'è molta polizia a presidiare le strade”. Più paura, invece, per Andrea Antonini, anche lui pescarese, a Londra come Purchasing manager (cura contratti con hotel per Italia, Francia e Spagna). “Lunedì notte li avevo sotto casa - racconta, sempre via chat -. Sono apparsi all'improvviso, un gruppo di una trentina di persone, tutti incappucciati. Si intuiva fossero giovanissimi, ventenni. Hanno dato fuoco all'immondizia in strada e poi hanno proseguito verso nord”. Andrea vive in una zona molto tranquilla - Ladbroke Grove, Notting Hill a West London - e il passaggio dello squadrone ha agitato molto i vicini, tutti spaventati. “Incredibile - aggiunge Antonini -. Camminavano per strada come se ne fossero i padroni. Con mazze da baseball e coperchi dell'immondizia come scudi. Devo però dire che non è stato nulla rispetto a quello che è successo nel resto della città”. Il pub sotto casa di Andrea è pieno di gente come sempre, come se non fosse successo niente. “Ma non è così - conclude Antonini -. C'è tanta polizia in giro e l'atmosfera è davvero pesante. Se però penso che hanno bruciato solo sacchi dell'immondizia e non case, come in altre zone della città, mi ritengo fortunato”.
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