Lo sgombero dei venditori senegalesi dall’area di risulta della stazione di Pescara (leggi qui l’articolo sullo sgombero e qui l'intervento di Maurizio Acerbo) è uno dei temi più discussi in città in questi giorni. Tanti sono i pareri dei cittadini pescaresi riguardo al provvedimento preso dalla giunta comunale, ma cosa ne pensano i diretti interessati? Cosa faranno una volta mandati via da quella zona? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro, andando di persona nell’ormai celeberrimo mercatino.
La via è piena di gente, che siano venditori o acquirenti, e non è difficile parlare con qualcuno dei senegalesi che vogliono esprimersi e dire la loro sulla vicenda: “Non abbiamo un posto in cui andare- ci racconta Bubah, un ragazzo venditore di scarpe - l’altro giorno è arrivato il Sindaco con altri quattro uomini ed hanno messo le ordinanze ai muri. Non sappiamo altro. Adesso come faremo a mangiare? Come vivremo? Come pagherò l’affitto? Sono oltre dieci anni che siamo qui e non abbiamo mai avuto problemi; le persone vengono qui a comprare per risparmiare. Non c’è lavoro per gli italiani, figuriamoci per noi” conclude.
“Dovevano almeno dirci qualcosa - aggiunge un suo amico- darci un preavviso di un paio di mesi per poterci organizzare. Così è come ammazzarci, potevano metterci in fila sul muro e spararci, avrebbero fatto prima”.
Il nostro giro nel mercato continua, i venditori sono tutti sorridenti, gentili, ma la preoccupazione sui loro volti è facilmente leggibile, come ci dice Abramo, un padre di famiglia seduto insieme ai suoi figli: “Quando ci cacceranno andrò in centro a vendere. Non ho scelta. Oggi sono venuti de signori della CGIL ed hanno detto che sabato ci siederemo attorno ad un tavolo e forse avremo una soluzione. Qui non è mai successo nulla, non abbiamo mai avuto problemi con la legalità. Siamo solamente delle persone che vogliono lavorare. E non è vero che noi venditori dormiamo qui, abbiamo dei vigilanti che sorvegliano i tendoni la notte. Noi non vorremmo fare questo lavoro, ma non abbiamo scelta”.
“Sabato faremo una manifestazione davanti al Comune - ha concluso - qui c’è gente seria di 50-60 anni che ha sempre lavorato qui, dove andrà adesso? Sono anziani”.
Foto: Michele Raho