“La condotta fognaria di via Raiale si rompe lunedì sera, i liquami sversano in mare fino a mercoledì sera, quando viene quasi fatta la riparazione e il Comune dà la notizia alla città solo il giovedì mattina, ossia dopo che per tre giorni i bagnanti si sono tranquillamente tuffati in un’acqua scura e quasi certamente non sicura. Sta assumendo toni sconcertanti la gestione della stagione balneare 2015: dalla mancata installazione dei cartelli di divieto di balneazione nelle zone inibite all’assenza totale di allarmi alla popolazione nei casi di cattivo funzionamento delle linee fognarie, l’amministrazione comunale sta peccando di superficialità e pressapochismo.
L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede, anzi, pretende che vengano effettuate con urgenza delle analisi suppletive da parte di Arta, Asl e Capitaneria di porto per verificare oggi quali siano le condizioni di balneabilità del nostro mare, a fronte delle continue rotture cui stiamo assistendo, al fine di tutelare la salute delle migliaia di bagnanti che, in questi giorni di caldo straordinario, stanno affollando le nostre spiagge”. A dirlo è l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, a fronte delle notizie odierne inerenti l’ennesima rottura della condotta di via Raiale, non comunicata in tempo utile alla cittadinanza.
“Ormai siamo al teatro dell’assurdo e sulla vicenda balneazione la città sta brancolando nel buio – ha sottolineato Fiorilli -. Da giorni si rincorrono sugli organi di informazione e sui social network notizie inerenti un incremento straordinario di casi di gastroenterite tra i bagnanti dopo una giornata trascorsa sulle nostre spiagge, soprattutto tra i bambini, molti dei quali costretti a ricorrere alle cure dell’ospedale. Ma subito arriva la smentita del Comune secondo cui va tutto bene, il mare è balneabile e quelle patologie non sono certo imputabili all’acqua, e i cittadini devono fidarsi. Ma oggi spunta un episodio che lancia un’ombra inquietante sulla vicenda: in sostanza lunedì sera, quindi il 27 luglio scorso, si è rotta la condotta fognaria di via Raiale, probabilmente quella vecchia riattivata dopo il clamoroso cedimento della linea nuova, risalente allo scorso aprile, non ancora ripristinata. Le acque reflue, ossia i liquami, l’acqua di fogna, per intenderci, si sono ovviamente riversate direttamente nel fiume per tutta la nottata del lunedì, quindi l’intera giornata del martedì e per buona parte della giornata di ieri, mercoledì, quando la rottura sarebbe stata riparata, anche se i lavori non sono conclusi, ma stanno proseguendo ‘per mettere in sicurezza la condotta in altri punti’, evidentemente a rischio cedimento. E fin qui sembrerebbe tutto normale, ma ciò che non è normale è che il Comune non abbia avvisato in tempo reale la città per limitare (quantomeno in via precauzionale) la balneazione non appena è venuta a conoscenza della rottura.
Al contrario ha tenuto segreta la notizia, fino a stamane, 30 agosto, a tre giorni di distanza dall’incidente , ossia fino a quando la rottura non è stata in parte sistemata, consentendo a migliaia di cittadini di farsi il bagno per due giorni interi, giorni peraltro di intenso caldo, mentre i liquami sversavano nel mare divenuto scuro. Questa notizia, riportata dagli organi di informazione, è di una gravità inaudita: come previsto dalla legge, il Comune avrebbe dovuto comunicare l’incidente subito ai cittadini, inibendo alla balneazione l’intero tratto di costa evidentemente interessato, chiedendo all’Arta di effettuare subito i controlli del caso per accertare l’eventuale superamento dei livelli limite dei colifecali. E mi chiedo come sia possibile che l’Arta stessa non abbia effettuato di sua iniziativa quei controlli straordinari d’emergenza.
Peraltro parliamo di una situazione già difficile, visto che dall’inizio della stagione una sola volta i prelievi su Pescara sono stati buoni, ossia in occasione delle analisi suppletive del 23 luglio, eseguite dopo che le analisi di routine del 21 luglio avevano fatto registrare ben 1013 escherichiacoli a fronte di un livello limite di 500 all’altezza di via Balilla, in pieno centro. L’Arta – ha aggiunto Fiorilli – ha ora programmato i prelievi di routine per il prossimo 8 agosto, ma è evidente che a fronte di una situazione di emergenza non è possibile attendere, e l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede l’esecuzione immediata di campionamenti straordinari, per accertare le condizioni del mare, a tutela della salute dei cittadini e della nostra immagine turistica, che certamente non si valorizza semplicemente non informando su eventuali rotture delle condotte fognarie cittadine o con un comportamento assai poco trasparente da parte della pubblica amministrazione”.