Perché l'Italia è tra i pochi Stati in Europa a non avere un reddito minimo garantito per i disoccupati e misure di contrasto alla povertà ? Perché nel nostro Paese vige una cultura ostile a forme redistributive che negli altri Stati europei sono universalmente condivise? Secondo i recenti dati diffusi dall'Ocse e dall'Istat gli italiani risultano essere più poveri del 30% rispetto ai cittadini degli altri Stati europei sviluppati. Inoltre, nei nostri confini nazionali il 16% della popolazione versa in una condizione di povertà relativa e circa il 10% è in povertà assoluta. Afferma l'avv. Silvia Di Salvatore: "In diversi paesi europei esistono da decenni strumenti di sostegno al reddito che intervengono in relazione alle necessità dell'individuo: l'Italia è invece priva di analoghi strumenti malgrado le Risoluzioni dell'Unione Europea abbiano incoraggiato i paesi membri sin dal 1992 a definire una soglia di reddito minimo garantito. L'Italia non ha ancora una legge che garantisce una protezione economica per chi è disoccupato, precario o al margine perché travolto dalla crisi economica: bisogna attivarsi per combattere povertà , disuguaglianze e mafie".
Ne parleremo mercoledì 8 luglio dalle ore 21.00, in largo San Francesco a Penne con Marco Furfaro (coordinamento Nazionale SEL), Silvia Di Salvatore ( Coordinamento Regionale SEL) Andrea Squartecchia (SEL Penne), Andrea Vecchiotti (SEL Penne) e Luca Rossi (Sinistra Lavoro).
L'evento è promosso dal Circolo di Penne di Sinistra Ecologia Libertà per approfondire le ragioni della proposta di SEL per l'istituzione di un reddito di dignità .