Andrea Colletti, deputato pescarese del Movimento 5 Stelle, ha scatenato un putiferio oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati dopo aver preso la parola in occasione della fiducia al governo di Enrico Letta.
"Presidente del Consiglio Letta, noi vi conosciamo - ha detto Colletti - Noi sappiamo chi siete! Ed è quindi inutile mettere delle facce nuove solo per far vedere che è in atto un cambiamento. Quando in una parete c’è la muffa, la soluzione è rimuoverla, non passarci sopra la vernice. Perché la muffa, subito dopo, ritorna ancora peggio di prima. E questo siete voi, una mano di vernice su di un muro già irrimediabilmente rovinato".
Secondo Colletti, "Questo Governo odora di democristianità . Odora di intrecci di comitati d’affari quali CL e Compagnia delle Opere. Visto il Ministro dell’Interno che ha scelto, o che è stato obbligato a scegliere, possiamo ben dire che questo sembra il Governo della trattativa Stato-Mafia. Del bavaglio alla magistratura e alle opposizioni politiche. Questo, siamo sicuri, sarà il Governo del salvacondotto giudiziario a Silvio Berlusconi".
L'intervento di Colletti ha suscitato dure reazioni di protesta sia da parte del Pd che da parte del Pdl. Il grillino abruzzese non è nuovo a simili esternazioni: nelle scorse settimane aveva avuto un alterco con Maurizio Lupi, in quel momento presidente della Camera, ricordando l'esistenza di alcuni "pianisti" in aula al momento del voto.