La petroliera Galatea questa mattina non è riuscita ad entrare nel porto di Pescara, a causa dei fondali bassissimi, ed è stata costretta a fare rotta per Ravenna o Venezia. Non è la prima colta che la petroliera è stata costretta a far rotta verso altri porti, un caso analogo è successo nel mese di gennaio (leggi qui).
Si credeva che i fondali della darsena fossero abbastanza profondi da accogliere ancora una volta la petroliera Galatea che per altro era a carico dimezzato. Una speranza vana, dato che già due pescherecci sono rimasti incagliati giorni fa (leggi qui). Le Condizioni meteorologiche hanno impedito alla draga Vega della LDM di proseguire con il dragaggio appena iniziato: in due settimane, infatti, i lavori commissionati dalla Regione sono riusciti a rimuovere al massimo 4mila metri cubi dei 30mila previsti.
A quanto pare, però, il piccolo lavoro fatto fin qui dalla Vega è già stato vanificato dal corso della natura: prevedendo fondali dai 4,5 ai 4,7 metri, la Capitaneria di Porto aveva autorizzato il nuovo ingresso della petroliera.
Dopo una nuova misurazione, richiesta dal capitano della Galatea, ci si è resi conto della profondità insufficiente che in alcuni tratti è di soli 2,3 metri. Le condizioni meterologiche quindi hanno difatto influito negativamente sui fondali marini, causando come in questo caso la perdita anche di denaro per l'economia pescarese.