Ogni giorno negozi, che sono stati i pilastri del commercio a Pescara, chiudono.
Potrebbe essere anche logico e normale chiudere un'attività dopo oltre 50 anni, ma in altri periodi più favorevoli ci sarebbe stato un immediato ingresso di altra azienda nei locali vuoti.
Pescara era chiamata da Vicentino Michetti "la città veloce" proprio per la capacità di rigenerarsi di continuo. Città viva, sempre in fermento perché vedeva nel futuro una crescita economica continuo.
Certo la situazione attuale di degrado economico è fautrice di stasi, ma quando questo degrado è accompagnato da atti di vandalismo urbano, da infiniti cantieri che nascondono le attività , le cose precipitano in maniera esponenziale.
Passeggiando per il centro della città nel "salotto buono" e in quella specie di appendice della zona pedonale che è Corso Vittorio, si legge lo stato di abbandono e anche di tristezza della città .
Lo stato di abbandono delle strade è evidente. Ovunque sporcizia, marciapiedi rovinati, fontane appena costruite con sporcizia di cose gettate dentro e di acqua putrida di un colore verde inaffidabile coperta da una schiumetta senza identità .
L'aiuola di piazza salotto che ha coperta la delusione di un calice mal riuscito, aveva una scritta fatta di lettere che narravano di lavori in corso, di lavori che avrebbero ancor di più abbellito la zona. Bene quelle lettere giacciono spase intorno senza più possibilità di interpretazione.
Sempre in piazza Salotto la pensilina da tempo chiusa al pubblico per motivi di sicurezza sarà ancora chiusa per alcuni mesi per ristrutturazione. Questa cosa non sarà certo di ausilio per i commercianti che non sono più visibili dietro le reti del cantiere.
Le belle sculture di Vicentino Michetti giacciono nelle aiuole violentate da vandali che si divertono ad imbrattarle senza nessuna cultura e senza rispetto.
Non si contano le scritte che sono ben lontane dai graffiti artistici, c'è solo imbrattamento e mancanza di senso civico.
La manutenzione delle strade è scarsa e le buche riempite d'acqua sono ovunque.
A tutto questo, l'affitto caro, la mancanza di parcheggi e soprattutto la difficoltà di arrivare in centro anche per mancanza di segnaletica, fa cadere le vendite e toglie negozi al centro.
Nuovi e vecchi commercianti hanno preferito spostarsi in locali più economici pur di non chiudere l'attività . Altri si sono dovuti arrendere e hanno preferito chiudere.
Molte volte, dietro queste chiusure, ci sono dei veri e propri drammi. La chiusura di una attività crea di fatto dei disoccupati non solo dei dipendenti ma anche degli stessi imprenditori.
L'augurio che tutti gli interessati, cittadini e imprenditori del commercio, si fanno è una presa d'atto da parte dell'Amministrazione Comunale, che certamente ha grossi problemi da risolvere, ma che deve al più presto dimostrare la volontà e la capacità di poter risolvere i problemi esistenti.