L'Abruzzo si sa ultimamente sta uscendo alla ribalta per l'enogastronomia, e la bontà dei pordotti tipici come il vino su tutti, ma anche i formaggi, la pasta e particolare menzione agli arrosticini prodotto punta del made in Abruzzo. Come anche l'ISTAT nei giorni scosi ha riportato, la crescita della produzione abruzzese è aumentata rispetto all'anno passato.
Se il vino è molto apprezzato, anche le birre artigianali abuzzesi ultimamente hanno subito un lieve aumento nella produzione, e sono molto apprezzate nel resto di'Italia ma soprattuto all'estero, grazie alla produzione artigianale. È forse per questo che l’Abruzzo arriva a primeggiare anche in un’altra speciale classifica, quella delle regioni con il più alto numero di birrifici artigianali in rapporto alla propria popolazione.
E di tutto questo successo ci ha reso partecipi Slow Food, che ha premiato alcune tra le migliori birre artigianali abruzzesi con diversi riconoscimenti attribuiti nella Guida alle Birre d’Italia 2015. La guida, curata da Eugenio Signorini, ha infatti conferito per la prima volta a una birra abruzzese la Chiocciola Slow Food, massimo riconoscimento previsto .Ad aggiudicarsela il birrificio Almond ’22 di Spoltore, attivo dal 2003 . Non solo Almond ’22 però, perché nella speciale guida di Slow Food compaiono anche i birrifici Opperbacco di Notaresco e Maiella di Pretoro, a cui è stato assegnato il riconoscimento della “Bottiglia” (simbolo assegnato ai birrifici che esprimono costanza ed ottima qualità in tutta la produzione,). A tutti e tre i birrifici già nominati sono stati poi attribuiti i simboli di “Grande birra” (birra di assoluto valore organolettico), “Birra quotidiana” (birra di grande qualità organolettica caratterizzata da equilibrio semplicità e piacevolezza) e “Birra Slow” (birra che oltre ad essere eccellente per il valore organolettico emoziona e racconta la storia del territorio e del birrificio).
Non a caso nella guida stessa le birre abruzzesi recensite sono state in totale 16, con un dato curioso rispetto al resto d’Italia: quello della presenza di una forte quota rosa tra i produttori (5 birrifici su 16 sono gestiti nell’intera filiera da donne). Fanno parte così della schiera di birrifici abruzzesi altre realtà in costante crescita su tutto il territorio nazionale: Anbra Anonima brasseria aquilana, Grignè di Corropoli, Desmond di Cavaticchi di Spoltore, Fiscellus Mons di Pescara, Golden Rose di Pianella, Il Fato di San Nicolò a Tordino, Leardi di Pescara, Masters di Sant’Egidio alla Vibrata, San Giovanni di Roseto e Terre d’Acquaviva di Atri. Un elenco che sicuramente sarà destinato a crescere in futuro, visti i successi delle birre e delle birrerie appena nominate.