Prosegue anche domani, sabato 29 novembre, la due giorni della memoria e della pace dedicata al ventesimo anniversario del massacro di Srebrenica. Oggi l'incontro e il premio Carlo Scarpa per il Giardino della Fondazione Benetton al Museo Cascella, domani, presso la Sala Consiliare del Comune, dalle ore 9,30 alle ore 11,30 sarà visitabile la mostra "Le scuole incontrano Srebrenica".
Stamane una delegazione di ospiti e motori della rete delle città che accompagnano Srebrenica nel progetto di rinascita e costruzione della memoria è stata ricevuta dal sindaco Marco Alessandrini prima dell'evento Seminare il futuro, la giornata dedicata all'educazione alla pace e al dialogo interculturale in Europa in corso al Museo Cascella a cura della rete abruzzese di Adopt Srebrenica, con il patrocinio del Comune di Pescara.
"Pescara è stata fra le prime città a conoscere e a muovere i passi dentro l'alleanza delle città per Srebrenica – così il sindaco Marco Alessandrini – Un passo che rinnoviamo oggi, a vent'anni dai giorni dell'eccidio perché la memoria sia un'occasione di rinascita per la città , per il territorio e per la sua gente, per costruire un futuro difficile, ancora oggi. Quella di oggi è anche l'occasione per dare benvenuto a Valentina Gagic e Sehida Abdurahmanovic, due donne di Srebrenica che dai giorni dell'eccidio non hanno mai smesso di coltivare la memoria di persone e fatti. Speriamo che con la memoria sia possibile recuperare anche il futuro alla terra, a luoghi attraversati da una violenza cieca. Srebrenica continua a rimanere una ferita aperta per l'Europa di oggi, che forse potremmo impegnarci a curare con gli strumenti che ci offre la nascita della Macroregione Adriatico Ionica, unendo le forze e le idee".
"Adopt Srebrenica è nata per impedire che si dimentichi – dice Edivge Ricci, Mila Donnambiente - per far rinascere il paese che a vent'anni dall'eccidio è ancora bloccato come nell'immediato dopoguerra. Per fare in modo che ciò accada, c'è anche la fondazione Benetton, ricercatori e studiosi che sono andati parecchie volte fra i villaggi di montagna dove i ragazzi stanno ricoltivando il grano saraceno. Il premio dato a questi villaggi è un grande segno di attenzione, da coltivare, insieme alla memoria".