“Abbiamo assistito nei giorni passati alla pubblicazione, su diverse testate giornalistiche online, di una lunga serie di inesattezze, riguardanti il sistema Arrow Bio”. A sottolinearlo è Raffaele Pace, direttore generale di Arrow Bio Italia, società che si occupa della tecnologia israeliana per il trattamento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati, attualmente al vaglio, in Abruzzo, dell’amministrazione comunale di Montesilvano.
“Dispiace innanzitutto assistere a strumentalizzazioni politiche su un tema tanto serio e delicato; ma a provocare sconcerto è, in particolar modo, la grande superficialità di quanti dovrebbero, con la propria professionalità e i propri strumenti, essere chiamati a fornire un corretto e imparziale servizio di informazione agli utenti, e invece condizionano in maniera fuorviante l’opinione pubblica”, aggiunge Pace.
“Non possiamo più tacere davanti a questi episodi che danneggiano non solo il buon nome dell’azienda ma anche quello dei nostri partner e di quanti hanno già scelto, o si accingono a scegliere, questa innovativa tecnologia”. Persone che talvolta si sono ritrovate, loro malgrado, a comparire in alcuni articoli che riportano dichiarazioni non veritiere, come nel caso dell’ingegner Marco Cozzolino, uno dei tecnici incaricati di studiare la tecnologia Arrow Bio dal Comune di Civitavecchia. Qui di seguito le precisazioni di Arrow Bio Italia.
Normativa: “In materia di rifiuti in Italia siamo regolati dalla legge n.152/2006. L’articolo 205 obbliga tutti i Comuni italiani ad arrivare ad una raccolta differenziata del 65% entro il 31 dicembre 2012 (temine scaduto)”, spiega Pace. “Nel 2008 la Comunità Europea sancisce, con la Direttiva 98/2008, nuove regole in materia di rifiuti che l’Italia recepisce con il Decreto Legislativo 205 del 3 dicembre 2010. In questo recepimento, all’articolo 21 che modifica l’articolo 205 della nostra legge 152, nel comma b si chiarisce che, nel caso in cui i Comuni non riuscissero a centrare gli obiettivi richiesti, potranno chiedere una deroga specificando come ed attraverso quale tecnologia si obbligano ad arrivare alle quantità di separazione richieste. Il tutto a patto che si privilegi il riutilizzo del rifiuto e la produzione di energie rinnovabili. Esattamente il risultato proposto dalla tecnologia Arrow Bio, in cui la separazione dei rifiuti che non avviene a monte, avviene a valle”.
Costi: “Nessuno ha mai potuto finora parlare di costi in quanto, si sta studiando il mass balance dei rifiuti, ovvero le loro quantità e tipologie, per ottimizzarne i ricavi legati al loro riutilizzo”, chiarisce il direttore generale. “Solamente in seguito sarà possibile determinare con certezza i costi ma, soprattutto, i benefici che il Comune ricaverà da un sicuro abbassamento dei costi attuali e da un altrettanta sicura valorizzazione dei rifiuti prodotti all’interno del territorio comunale.
Tempi: “In alcuni articoli abbiamo letto che i tempi di realizzazione arriverebbero addirittura a 5 anni ed oltre. Naturalmente se ci si riferisce alle normali lungaggini burocratiche italiane non dipende dai promotori dell’iniziativa”, sottolinea ancora il responsabile dell’Arrow Bio Italia. “Ragionevolmente, con la corretta applicazione delle nuove normative, i tempi saranno sicuramente celeri mentre, per la costruzione dell’impianto e la sua messa in esercizio, al netto dell’ottenimento di tutte le autorizzazioni, saranno sufficienti 8-12 mesi”.
Compost: “Seppure in rispetto alla sopracitata Direttiva Europea e al relativo recepimento italiano, manca un decreto attuativo relativo all’uso del compost proveniente da impianti di separazione, il compost prodotto non rappresenta certamente un problema in quanto può essere utilizzato come ammendante per il compost stesso o come copertura per le discariche, che la nuova normativa obbliga a chiudere, ed addirittura può anche essere trasformato in compost, secondo la vecchia normativa, sottoponendola ad un trattamento aerobico, dopo la sua produzione”, illustra Pace, che rivela: “Sia in Israele, che negli Stati Uniti che nella “verde” Australia, il compost prodotto in impianti Arrow Bio viene regolarmente venduto come compost di qualità e sottoposto ad analisi che ne confermano l’assoluta assenza di materiali inquinanti”.