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Movimento 5 Stelle, Carlo Spatola Mayo: "C'è una distanza siderale tra noi e i cittadini"

Il consigliere comunale di Spoltore critica il suo partito: "Quello che vedo non è l'inizio che speravo"

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Carlo Spatola Mayo, consigliere comunale a Spoltore, critica il MoVimento 5 Stelle di cui egli stesso fa parte: «Cari Parlamentari, cari componenti dello staff del Movimento 5 Stelle - scrive il grillino in una lettera aperta - quello che vedo non è l'inizio che speravo. Molte cose non vanno in questo primo mese del vostro operato nelle massime istituzioni nazionali. Leggo che la linea del Movimento è segnata, decisa in partenza e nessuno potrà farvi cambiare idea. Nemmeno noi, gli attivisti, che abbiamo lavorato duramente, per anni, affinché si ottenesse questo risultato? Nemmeno gli elettori? Avete chiesto a noi, a loro, cosa ne pensiamo del vostro agire? No. A me personalmente nessuno di voi ha mai chiesto niente».

Spatola Mayo lamenta il fatto di non riuscire più a contattare lo staff: «Le e-mail rimangono senza risposta, come pure gli sms. Sul blog, poi, non ne parliamo: se qualcuno dissente, è stato trovato il comodo escamotage di gridare al troll per continuare a non dare alcun ascolto alle critiche che ci piovono addosso da tutte le parti. Insomma, c´è uno spazio siderale tra noi cittadini e voi: non sembra proprio che siamo quelli della democrazia diretta».

Il consigliere comunale spoltorese ne ha anche per chi rifiuta a priori l'alleanza con il Pd, da lui invece caldeggiata: Â«In campagna elettorale noi non abbiamo affatto promesso agli elettori che non ci saremmo alleati con nessuno. Beppe Grillo nei suoi comizi e noi nei nostri volantinaggi abbiamo promesso ben altro ai nostri concittadini, otto milioni dei quali si sono anche convinti a darci la loro fiducia: abbiamo promesso con chiarezza e convinzione che avremmo risolto i loro problemi. Tutte queste cose sono difficili da fare stando al governo, impossibili dall'opposizione. Ora abbiamo la possibilità di andare al governo».

Spatola Mayo è a favore del "matrimonio" con il Partito Democratico soprattutto per una questione di responsabilità: «Voi dite: mai con il Pd, come se fosse questo il nocciolo della questione, ma è un grossissimo abbaglio. Nessuno vi chiede di fare accordi di basso profilo, quelli che volgarmente chiamate "inciuci". Il nocciolo della questione è un altro: potete e dovete andare a governare insieme alla parte più sana e meno compromessa delle forze di sinistra, con un presidente del consiglio non politico, figura di alto spessore morale e culturale, che possa essere condiviso anche dalle forze di sinistra (e non solo dal Pd), con un programma che rispetti la maggior parte del nostro programma. Il Paese - conclude - si attende questo da noi, non una coerenza suicida nei confronti di idee prive di senso».

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