Facendosi interpreti delle esigenze della marineria, che chiede di sapere con esattezza quando potrà tornare in mare, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e il comandante della Direzione Marittima, Luciano Pozzolano, hanno incontrato oggi pomeriggio i rappresentanti della ditta Sidra, che si occuperà dei lavori di dragaggio del porto di Pescara, e del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, che ha promosso l'intervento, oltre a una delegazione di armatori. Testa ha sottolineato che "la marineria vive una sorta di incubo da quasi due anni" e ha ricordato la "vicenda grottesca legata al precedente intervento di dragaggio", promosso nel 2011 ma subito bloccato per la presunta presenza nel porto di Ddt. "Oggi, dopo essere arrivati finalmente all'affidamento dei lavori da parte del Provveditorato, armatori e pescatori hanno bisogno di sapere quando arriverà la draga in porto, in quali tempi si svolgeranno i lavori e quando i pescherecci potranno tornare in mare" - ha detto Testa. A queste domande hanno risposto il direttore tecnico della Sidra, Carlo Alberto Marconi, e Giampiero Bisol, per il Provveditorato. "La questione è complessa - ha spiegato Marconi. E' previsto l'intervento di vari soggetti e ci sono diverse procedure la svolgere. E' sufficiente saltare uno di questi gradini per rischiare di tornare alla casella di partenza" - ha spiegato parlando dei passaggi che inevitabilmente vanno seguiti. Oggi, ha annunciato, "è stato siglato un protocollo con l'Arta, che assisterà il nostro personale e questa intesa consentirà di essere il più possibile veloci". Già da domani, se le condizioni meteo lo permetteranno, si procederà ad "nuova caratterizzazione e alle analisi", e saranno necessari all'incirca venti giorni. La ditta si sta attrezzando per l'impianto di trattamento e per un mezzo marittimo, cioè la draga, che potrebbe arrivare a Pescara il 7 febbraio (se sarà certo che l'inizio dei lavori possa avvenire in quei giorni). La capacità di dragaggio è di mille metri cubi al giorno, per cui si ritiene - ma solo in base all'esperienza maturata nel campo - che per rendere fruibili darsena e avamporto (70 mila metri cubi) saranno necessari 35 giorni di lavori. "Si è in attesa poi, ha chiarito Bisol, della liberatoria della Regione per ciò che riguarda il ripascimento. A questo scopo sono stati individuati dalla Regione due siti: o Pescara-Francavilla o Ortona". Anche oggi l'associazione Armatori Pescara ha ribadito le enormi difficoltà economiche di chi lavora in mare, considerato il fermo a cui la categoria è costretta, annunciando una manifestazione di protesta per venerdì.