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Del Vecchio: Corso Vittorio? E' il centrodestra che è in stato confusionale

Il vice sindaco Del Vecchio replica all'opposizione di centrodestra

la redazione
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Continuano le polemiche su Corso Vittorio Emanuele e sulla mancata presa di posizione dell'amministrazione che sembra confusa sul da farsi.

Alle repliche del centrodestra risponde il vice sindaco Del Vecchio che rigira la situazione accusando il centrodestra di confusione in quanto, secondo Del Vecchio, "le idee chiare sul destino di Corso Vittorio Emanuele non c’erano in fase di progetto e men che meno ci sono oggi".

"Le loro dichiarazioni in merito alla vocazione della via - continua Del Vecchio - hanno spaziato dalla riqualificazione urbana a una semipedonalizzazione per finire come sede per il Filò, abbandonando così definitivamente la precedente scelta di farlo transitare sulle aree di risulta (scelta che aveva portato all’annullamento della precedente gara pubblica) e, per non farsi mancare nulla, vi hanno aggiunto anche una variante con cui si è definitivamente deturpata una progettazione iniziale che pure poteva avere qualche elemento di pregio, almeno nei suoi caratteri estetici".

L'amministrazione, da parte sua, dichiara di aver sempre avuto interesse verso mobilità generale dato che, Corso Vittorio è l’asse di penetrazione di maggiori dimensioni e questo interesse verso la mobilità non è mai stato appannaggio dei soli amministratori ma è stato sempre condiviso diversi soggetti.

Del  Vecchio continua difendendo la posizione, o meglio la non posizione, assunta riguardo il corso: «oggi ancora di più la mia posizione aperta, o “non espressa”, stando a quanto ci addebitano gli ex amministratori, non può non tener conto di tutte le opinioni manifestate sull’argomento e soprattutto di tutte le criticità che le varianti in corso d’opera hanno innestato sul progetto di Corso Vittorio, sicurezza in primis. Valga per tutti la presenza di innumerevoli fontane e “catafalchi” contenenti alberature destinate a morte certa, che hanno sacrificato e compromesso spazi che meglio potevano essere utilizzati per la sicurezza e per sviluppare sezioni da destinare alla mobilità alternativa. Sono certo, pertanto, che la soluzione finale sarà chiara ed utile alla collettività che è il nostro riferimento, collettività fatta di cittadini, operatori commerciali e aziende del trasporto pubblico».

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