Sono il 30enne Gabriel Viktor Romanski di professione barista e il 39enne Tomasz Maciej Golasowski il "chimico", chiamato anche "il bomba" i due uomini di nazionalità polacca, residenti a Pescara, che avevano tirato su una fabbrica di droga in via dei Marsi a Pescara.
I Carabinieri, che hanno stroncato sul nascere la loro attività , hanno rinvenuto nell'angolo cucina dell'abitazione fornelletti, ampolle, serpentine di raffreddamento, termometri e contenitori collegati con tubi.
«L'attività - hanno spiegato il capitano della Compagnia Carabinieri di Pescara Claudio Scarponi e il tenente Antonio Di Dalmazi - è stata stroncata fortunatamente sul nascere. Quando abbiamo fatto irruzione i due erano in piena produzione».
Le indagini proseguono ora per capire a chi fosse destinato il micidiale stupefacente. Il mefedrone crea infatti dipendenza e, come detto da Scarponi, «provoca atti di autolesionismo e addirittura cannibalismo. I costi di questa sostanza, che si riesce ad ottenere in modo relativamente facile, sono bassi e questo - ha aggiunto - favorisce l'aumento esponenziale degli assuntori».
Il mefedrone si ricava da alcuni sali da bagno e nel 2009 molti siti internet lo hanno spacciato, venduto legalmente come sale da bagno. Una categoria di questi sali, venduta inizialmente in Usa e oggi molto diffusa in Europa è nota come «catinoni» ed è venduta in cristalli e polvere, utilizzata come «smart drugs» ovvero droghe furbe, apparentemente innocue, ma dagli effetti e conseguenze sulla salute gravi e permanenti.
L'uso continuato porta poi a paranoia, disturbi psichici e ad episodi di cannibalismo e per questo viene definita la «droga degli zombie». Oggi in Italia costa 30, 35 euro a dose.