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Simone Ciglia: l'arte di parlare del lavoro

Curatore della mostra “Vita Activa.Figure del lavoro nell’arte contemporanea”.

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Il network Arte in Centro, grazie alla Fondazione Aria, porta avanti il suo progetto culturale a Pescara, inaugurando la mostra "Vita Activa.Figure del lavoro nell’arte contemporanea".

Mostra curata dal critico d’arte Simone Ciglia, pescarese, classe ’82, specializzato nell’arte del secondo Novecento, attivo nel settore con competenza ed originalità.
La sensibilità artistica di Simone Ciglia nasce dalla figura del nonno paterno, che gli ha trasmesso la passione per il magnifico mondo dell’arte e la curiosità di viaggiare per l’Italia per mostre. L’arte così è divenuta lo specchio degli interessi umanistici del Dott. Ciglia, delle sue passione per la filosofia, la fotografia ed il cinema.

Proprio per queste sue caratteristiche è stato scelto dalla Fondazione Aria, sensibile ai nuovi professionisti del mondo artistico, al settore scolastico ed ai giovani talenti.
Presidente della Fondazione, è la Dott.ssa Elena Petruzzi, energica manager del territorio abruzzese, alla quale va la stima e la gratitudine di Simone Ciglia, non solo per l’incarico assegnatogli ma anche per la disponibilità realizzativa datagli.
Vita Activa è un’esposizione infatti completamente pensata ed organizzata dal Critico Ciglia per affrontare il tema del lavoro nelle produzioni artistiche più recenti, grazie al linguaggio delle arti visive: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al video, dall’installazione al design. Sue infatti sono anche le scelte delle opere che verranno presentate a Palazzetto Albanese a partire dal 12 luglio prossimo.
Fil rouge della mostra è il pensiero filosofico della tedesca Hannah Arendt, che sin dal 1958 si interrogava sulla questione del lavoro con lo scritto The Human Condition. La studiosa nel suo libro, distingue due accezioni del lavoro: quella legata allo sviluppo biologico dell’essere umano – icasticamente riassunta nell’espressione animal laborans – e quella propria dell’homo faber, creatore del mondo artificiale dei manufatti.
All’interno di questa cornice di pensiero, il Dott. Ciglia presenta i nomi di artisti illustri del XX e XXI secolo che testimoniano il loro legame con il mondo del lavoro e con il territorio abruzzese. Gianfranco Baruchello, Joseph Beuys, Cao Fei, Harun Farocki, Matteo Fato, Liam Gillick, Armin Linke, Bruno Munari, Teofilo Patini, Paride Petrei e Santiago Sierra.
Il tema del lavoro, secondo il Critico Ciglia, è contingente ed invece erroneamente trascurato da molti anni all’interno delle mostre. Coerentemente con gli obiettivi della Fondazione Aria, incentrata sull’importanza dell’imprenditore come mecenate della cultura, il Dott. Ciglia ha portato così al centro dell’attenzione il valore emblematico del lavoro.
Degne di nota saranno le opere di due talenti emergenti abruzzesi Paride Petrei e Matteo Fato, che hanno sperimentato l’esperienza delle prime residenze d’artista in regione, offerte rispettivamente dall’Azienda Agricola Terre di Varano e dall’Azienda di lavorazione carni Jubatti.
Petrei e Fato sono stati seguiti durante la realizzazione delle loro opere all’interno delle aziende, direttamente da Simone Ciglia. Un’esperienza professionale avvincente che ha portato gli artisti a contatto diretto con i soggetti delle loro opere: il mondo della lavorazione agricola e della macellazione.

Nell’ambito della mostra promossa dalla Fondazione Aria, verranno anche proposti dei laboratori creativi di arte contemporanea rivolti a bambini dai 6 ai 12 anni nonché alle loro famiglie.
L’intera cittadinanza pescarese inoltre verrà coinvolta, dal network Arte in Centro, in 7 incontri artistici per le vie cittadine, a partire dal 19 luglio fino al 12 settembre, con il fine di rendere l’arte, un tema aperto a tutti.

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