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Amministrative 2014: le risposte dei candidati alle nostre domande

la redazione
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Lo scorso 12 maggio abbiamo presentato un'intervista-confronto ai candidati sindaco di Pescara in vista delle prossime elezioni amministrative.

Ad ognuno dei 9 candidati sono state inviate queste 4 domande:

1) Quale è il desiderio del candidato sindaco che, in caso di vittoria, fra meno di un mese guiderà la città di pescara? leggi le risposte

2) Slogan, manifesti, campagne pubblicitarie dei candidati inneggiano quasi tutti al cambiamento. Cosa significa che è tutto da buttare? leggi le risposte

3) La gravissima e lunga crisi economica che ha attanagliato la città di Pescara, al pari del mondo, ha prodotto danni gravissimi, ma anche nuove potenzialità. Cosa ne pensa? leggi le risposte

4) Pescara ieri, oggi e domani; una cartolina da spedire ad amici e parenti lontani o un programma di governo x le prossime sfide ed i prossimi impegni a cui la città è chiamata a rispondere? leggi le risposte

Di seguito tutte le risposte che ogni candidato ci ha inviato. L'ordine di pubblicazione delle risposte è lo stesso che comparirà sulle schede elettorali come da sorteggio del 28 aprile scorso.

Purtroppo fino a questo momento non abbiamo ancora ricevuto le risposte di Roberto de Camillis e Enrica Sabatini, provvederemo ad aggiungerle in seguito.

REDAZIONE: Quale è il desiderio del candidato sindaco che, in caso di vittoria, fra meno di un mese guiderà la città di Pescara?

Marco Alessandrini
Mettermi al lavoro immediatamente per risollevare la città. Cominceremo dai conti pubblici che sono messi malissimo, concertando un’azione con gli organi preposti al controllo delle casse comunali. Faremo subito dei tavoli per cercare soluzioni alle emergenze insieme alle associazioni di categoria e ai soggetti che rappresentano la cittadinanza. I campi su cui sui può agire e si deve agire subito riguardano: commercio, sociale, manutenzione, infrastrutture, cultura, turismo. Nei primi tre mesi di governo faremo una prima linea di intervento.

Guerino Testa
Il mio desiderio più grande è che, in caso di vittoria, realizzerò da subito è quello di riorganizzare la macchina comunale, fondamentale per far ripartire la città. Operazione, questa, a costo zero. E metterò le mani sul bilancio, applicando immediatamente la spending review grazie alla quale si potranno recuperare, da subito, circa 7-8milioni di euro. In contemporanea darò uno stop ai lavori pubblici per avviare una serie di opere di manutenzione urbana: voglio ricoprire tutte le buche di cui Pescara è piena e rifare le strisce pedonali in tutti i quartieri. Bisogna ridare decoro a questa città ed evitare pericoli per la pubblica incolumità.

Luigi Albore Mascia
Desidero essere il sindaco di tutti, come è avvenuto nella passata legislatura. La sana, corretta e trasparente competizione tra partiti ed ideologie è normale e fisiologica, durante la campagna elettorale. Dopo la nomina è preciso dovere del primo cittadino rappresentare le coscienze dell'intera città.

Loredana Di Paola
La risposta alla prima domanda è contenuta nelle altre risposte.

Vincenzo Serraiocco
Desidero una città orizzontale, in cui le criticità dei cittadini ci mettano un nulla a passare sui tavoli della politica per trovare soluzioni presenti e non vane speranze future.

Alessio di Carlo
Far nascere la Grande Pescara. Un nuovo comune di 190.000 abitanti, che ci permetterebbe di portare a casa immediatamente il risultato di un risparmio di circa 8,8 milioni di euro l'anno (stima del Prof. Mascarucci, dati 2009) grazie al taglio delle poltrone (da 72 a 32 consiglieri, comunali da 3 a 1 sindaco, 50% degli assessori in meno), delle dotazioni a servizio dei politici e degli incentivi statali ed europei alle fusioni tra comuni. Ma per realizzare la Grande Pescara non basta vincere il referendum e procedere a fusione. Grande Pescara è una sfida culturale, basata sul superamento del provincialismo che costituisce un limite allo sviluppo della città e dell'intera regione, senza escludere nemmeno una capacità attrattiva importante verso le realtà più lontane. Si consideri, infatti, che il nuovo comune conterà quasi 200.000 abitanti, risultando terzo dopo Venezia e Bari e che tra poche settimane partirà la macro regione europea Adriatico Ionica: Pescara deve candidarsi ad esserne l'unica, vera ed incontrastata capitale.

Florio Corneli
Riportare la città sulla strada di uno sviluppo sostenibile in cui i nostri giovani possano trovare occupazione e si interrompa questo flusso emigratorio. occupazione per lo sviluppo.

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REDAZIONE: Slogan, manifesti, campagne pubblicitarie dei candidati inneggiano quasi tutti al cambiamento. Cosa significa che è tutto da buttare?

Marco Alessandrini
Un buon amministratore non distrugge. Io credo che non tutto si debba azzerare, perché Pescara ha bisogno di risollevarsi subito e perché azzerando delle procedure messe insieme dopo anni di burocrazia, penso ad esempio a quella inerente il Piano Regolatore Portuale, si rischia di tenere nel cassetto per altri dieci anni opere che servono e di perdere risorse da destinare ad esse. Tutto si può migliorare.

Guerino Testa
Credo che tutto quello che non va si debba buttare senza sè e senza ma. Ognuno ha la sua idea di città, la mia punta a dare centralità e un ruolo da protagonista ai cittadini, finora poco ascoltati se non addirittura abbandonati. Io darò voce alle loro istanze, alle loro esigenze e valorizzerò soprattutto le professionalità con criteri non politici.

Luigi Albore Mascia
Prendo, in modo fermo, convinto, appassionato, le distanze da tutti gli slogan che inneggiano al cambiamento. La nostra città è, oggi, grazie al lavoro compiuto in 5 anni dal sottoscritto e dall'intera compagine di giunta, non dimenticando dirigenti e dipendenti comunali, uno splendido esempio di dimensione cosmopolita che nulla ha da invidiare ad altri territori. Alcuni giorni fa norma Miller, la regina mondiale dello swing, ospite a Pescara di Roberta bevilacqua e dell'associazione che rappresenta, percorrendo la nostra riviera ne è rimasta incantata, definendola splendida, al pari del litorale della florida; per questo e molto altro sono fiero ed orgoglioso di rappresentare la città di pescara e del lavoro fatto con onestà, trasparenza e passione.

Loredana Di Paola
É certamente da “buttare” l'attuale modo di fare politica. Una politica che non ha radici sul territorio e quasi sempre viene calata dall'alto diretta da interessi lobbistici e non da interessi della collettività.
Un esempio per tutti sono i continui tentativi di aumentare la “privatizzazione” della nostra spiaggia. Nell'ultima giunta di centro sinistra (D'Alfonso) abbiamo avuto come assessore al mare il leader dei balneatori! Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la vista mare è fortemente compromessa, le spiagge libere sono poche e non curate, d'inverno è quasi impossibile accedere all'arenile a causa delle imponenti recinzioni. Oggi il centrodestra vuole varare il nuovo Piano Demaniale regionale che a Pescara comporterebbe un aumento del 30% di cubatura sulle spiagge.
Gli amministratori che si sono succeduti hanno basato sul cemento la loro idea di città operando un consumo di suolo che ha pochi precedenti in Italia (siamo al quarto posto nella classifica nazionale).
Per me tutti gli slogan e le dichiarazioni di questa campagna elettorale sono parole vuote. È chiaro che non è tutto da buttare ma sono convinta che non basta un semplice cambiamento per migliorare ma sia necessaria una vera e propria rivoluzione nella politica amministrativa.

Vincenzo Serraiocco
Assolutamente no: indipendentemente dal giudizio più o meno positivo che si può avere della precedente Amministrazione, occorre compiere i processi in corso, correggere quelli che, seppur in fase avanzata di realizzazione, presentano caratteristiche assolutamente non utili allo sviluppo della Città, parimenti metterci del proprio.

Alessio di Carlo
Spesso ad inneggiare al cambiamento sono esponenti politici che sono sulla scena da decenni e che dunque, a mio avviso, non meritano nessuna credibilità. Ma come dicevo in precedenza, il cambiamento dev'essere innanzitutto nel metodo. Siamo abituati, non solo a livello comunale, ad un rapporto di sudditanza del cittadino rispetto alla Pubblica Amministrazione. Questo è il primo, più importante aspetto da modificare, ribaltando la relazione e mettendo al centro il contribuente. Da qui l'esigenza di trasparenza massima della macchina amministrativa, resa possibile grazie all'uso delle nuove tecnologie e dell'informatica, che con pochi click permettono di entrare nelle stanze del potere.

Florio Corneli
Noi pensiamo che oggi ci sia rabbia nelle persone e speriamo di intercettare questa rabbia per veicolarlo su un progetto costruttivo. il nostro slogan la rabbia costruttiva. non bisogna assolutamente azzerare l'esistente ma dare impulso ai progetti pagati e rimasti nei cassetti.

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REDAZIONE: La gravissima e lunga crisi economica che ha attanagliato la città di Pescara, al pari del mondo, ha prodotto danni gravissimi, ma anche nuove potenzialità. Cosa ne pensa?

Marco Alessandrini
Dalla crisi si può ripartire attraverso una politica che incarni condivisione e coesione. Sarà la politica che metteremo in campo da subito. Pescara ha 15.mila nuovi poveri su tutto il suo territorio, gente che non può essere lasciata nelle mani militanti delle associazioni di volontariato. Il sociale va seguito insieme, il ruolo prezioso del volontariato deve essere integrato in una politica amministrativa che condivida interventi e sacrifici. La città ha bisogno di sentirsi seguita dalle istituzioni e le istituzioni hanno bisogno delle associazioni per agire insieme concertando gli interventi. Non lasceremo nessuno da solo: anziani, bambini, donne e minori maltrattato, saremo un punto di riferimento per la città.

Guerino Testa
E' vero, la crisi non vuol dire che le cose vanno male ma significa "cambiamento". La città di Pescara può e deve cambiare, fare nuove cose e avere un'idea di sviluppo chiara e vincente. Pescara è una città commerciale quindi dobbiamo creare le condizioni perchè la città rinasca e l'economia superi la fase critica. Per questo dobbiamo sostenere le piccole attività sempre avendo chiaro in mente però, che la politica non crea posti di lavoro ma le condizioni per favorire crescita e sviluppo.

Luigi Albore Mascia
Nessuno può esimersi dalle gravi conseguenze prodotte dalla contingente crisi economica che, a detta di specialisti mondiali del settore, è stata la più invasiva che la storia moderna ricordi. Detto questo nella legislatura che si sta chiudendo abbiamo investito 60 milioni di euro nel sociale (10 in più rispetto all'investimento nelle grandi opere) ed abbiamo spalancato le porte delle strutture più prestigiose della nostra città all'associazionismo, al volontariato, alla diversa abilità. Certo, molto rimane ancora da fare, ma sono fiducioso in una imminente congiuntura economica di ripresa, unitamente ad azioni di sostegno già inserite nel prossimo programma di governo. La crisi, poi, ha determinato la riscoperta ed il ritorno alla potenza della creatività e delle idee e l'esigenza vitale del fare sistema, nell'ottica del bene comune.

Loredana Di Paola
penso che la crisi abbia costretto le persone a rivedere i propri stili di vita in senso più sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale. Stanno proliferando nuove forme di economia solidale (per es. gruppi di acquisto, la banca del tempo, distribuzioni a km 0, orti urbani), le persone usano maggiormente mezzi pubblici e biciclette a causa del prezzo della benzina.
Sono convinta che il Comune si debba fare promotore di queste nuove forme di economia, ormai ineludibili in questo momento storico cercando di trasformare la crisi nella creazione di nuove opportunità. Ciò significa amministrare in maniera moderna avendo quale riferimento il rispetto del proprio territorio ed il bene dei propri cittadini perseguendo tenacemente gli interessi collettivi.

Vincenzo Serraiocco
Come diceva Einstein "E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'."

Alessio di Carlo
Per anni la nostra città ha vissuto sugli allori di una congiuntura positiva, potendosi permettere perfino il lusso di snobbare una risorsa come il turismo. Attualmente invece la realtà è quella di una città disseminata di negozi chiusi ed anche quelli aperti spesso combattono per la sopravvivenza. Il (ri)lancio del turismo è una necessità che deve partire dal potenziamento in primis di aeroporto e porto. Su quest'ultimo non c'è sufficiente informazione: i pescaresi ignorano che, quando finalmente il piano regolatore portuale sarà realizzato, il nostro scalo marittimo sarà fruibile anche dalle navi da turismo. Permettere a quest'ultime, in crociera per l'Adriatico, di fare scalo a Pescara, significherà assistere allo sbarco, ogni settimana, di almeno 4000 turisti. Questa sarà la nuova linfa della città. Ossigeno per ristoranti, negozi del centro, l'indotto per i servizi di ogni genere, ma anche una occasione per far conoscere la città che potrà diventare meta di turismo successivo, luogo prescelto per l'acquisto di un immobile. Senza considerare che da Pescara si dovranno organizzare escursioni verso l'interno, per far conoscere una Regione tanto bella quanto ignota ai più.

Florio Corneli
Personalmente ritengo non si tratti di crisi, ma un nuovo assetto economico con cui dovremmo fare i conti. Che ci ha visti fortemente impreparati, rispetto a nuovi attori che si affacciavano e che rimarranno nostri competiror. per questo non bisogna sbagliare nella scelta della nostra classe dirigente. Oggi non basta gestire bisogna saper competere.

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REDAZIONE: Pescara ieri, oggi e domani; una cartolina da spedire ad amici e parenti lontani o un programma di governo per le prossime sfide ed i prossimi impegni a cui la città è chiamata a rispondere?

Marco Alessandrini
La Pescara di ieri sarà la nostra memoria, ma non sarà replicata. Il presente lo cambieremo e lo coniugheremo perché in futuro Pescara diventi una città veramente europea, veramente aperta, finalmente di riferimento nazionale per gli eventi e le politiche culturali e sportive, perché torni ad essere raggiungibile in nave, aereo, treno e gomma, perché conquisti il posto che merita all’interno della regione e perché sappia rivendicare attenzione sui tavoli governativi. Lavoreremo perché Pescara sia un bene comune, di tutti.

Guerino Testa
Un programma di governo sicuramente, di una città che deve interpretare una crisi che c'è, affrontando le sfide e gli impegni a cui è chiamata a rispondere. Pescara deve riscoprire la sua forza, le sue potenzialità: nel capoluogo adriatico si possono fare tante cose che non si possono fare in altre realtà. Pescara non è copiabile. Quindi bisogna guardare al passato, alla sua storia, seppure breve per recuperarla e valorizzarla, ma bisogna anche guardare al presente risolvendo le criticità che ne appannano l'immagine, creando le condizioni per uno sviluppo futuro di una città che deve tornare ad essere la locomotiva d'Abruzzo.

Luigi Albore Mascia
Da sindaco uscente, invierei orgogliosamente valanghe di cartoline agli abitanti del mondo intero per diffondere e veicolare la bellezza e l'unicità della nostra splendida città. Ritengo però che il nostro miglior biglietto da visita siano le azioni messe in campo durante l'intera legislatura per portare in alto l'immagine della città di Pescara fuori dai confini territoriali, attraverso una incisiva quanto efficace ed efficiente politica di marketing territoriale integrato che, partendo dalle indiscusse e riconosciute potenzialità della città di pescara, è riuscita brillantemente a coniugare cultura, turismo, socialità e sistema economico di riferimento. In una parola, avanti tutta: PASSIONE PESCARA!!

Loredana Di Paola
Pescara ha due risorse naturali preziosissime: il mare e il fiume. Si deve ricostruire il legame tra la città e il mare; il recupero della vista mare attraverso corridoi di visuale (“sfondare” le poche piazzette sul mare come già giustamente realizzato a piazza 1 maggio) e lo sgombero del costruito davanti alle strade principali che si affacciano sul lungomare realizzando un corridoio libero alla brezza marina; attenzione alla qualità ambientale del litorale (sabbia e vegetazione) e delle sue acque, con un serio lavoro di restauro, anche di dune laddove è possibile, e comunque eliminando i detrattori ambientali ancora esistenti.
Pescara si deve proporre quale capofila per il risanamento del fiume,oggi in condizioni pessime, non solo per questioni ambientali ma anche per favorire la ripresa economica della città immaginando le sponde del fiume non come parcheggi di auto ma pezzi di territorio vivi e fruibili dalle persone che possano attirare turisti e quindi dare lavoro.
L'azione amministrativa comunale sugli standard qualitativi di vita ( mobilità, verde, qualità dell'aria, gestione dei rifiuti, tecnologia …..) è oggi fondamentale anche per la ripartenza di commercio e servizi ed è una priorità da affrontare con assoluta precedenza rispetto ai previsti mega appalti che non aiutano la vita dei cittadini.
Sul mare si affaccia il porto, oggi ridotto a cadavere dagli stessi che si arrogano il diritto di doverlo resuscitare. A fianco, il piano urbanistico particolareggiato denominato PP2 ( dove insiste anche l'area ex Cofa ) pronto ad essere preda della speculazione edilizia.
Queste sono due scelte strategiche sulle quali bisogna riservare la massima attenzione, munirsi di una bussola che indichi la direzione dell'interesse collettivo evitando scelte scellerate a favore di pochi.
Una sfida particolare e' quella del sociale.
L'Amministrazione comunale spende ogni anno per la funzione sociale circa il 12% della propria spesa corrente ma non si riesce a capire quanto di tali risorse vada realmente sul territorio restando fondato il dubbio che molte risorse si disperdano in pratiche clientelari.
Quì bisogna recuperare protagonismo comunale di concerto con le buone attività sussidiarie presenti sul territorio e dichiarare guerra alla emarginazione, alla povertà ed offrire tutto il possibile aiuto a chi non ce la fa. E' una via, allo stato, del tutto impervia, ma costituisce la principale sfida per gli amministratori pubblici in questo periodo storico.
Queste poche righe possono solo indicare alcune delle necessità programmatiche della nostra città ma il mio vero intento è quello di trasmettere la voglia di partecipare alle scelte future che non possono essere delegate alla sola classe politica ma devono essere condivise dalla cittadinanza tutta.

Vincenzo Serraiocco
Pescara oggi è meno bella di ieri, Pescara domani - che non è un futuro remoto ma la fine del corrente mese - ripartirà con l'abolizione della sosta a pagamento presso i parcheggi comunali, l'ampliamento del Pronto Soccorso Cittadino, la creazione di una BCC della Città, la responsabilizzazione sociale degli eletti a partire dal Primo Cittadino: io in prima persona devolverò il mio intero emolumento a favore delle associazioni di volontariato operanti sul territorio comunale.

Alessio di Carlo
Pescara attualmente è come una fuoriserie dimenticata in garage, sepolta dalla polvere, che rischia di invecchiare irrimediabilmente se non viene rimessa velocemente su strada: il suo rilancio, la sua rinascita, la sua crescita responsabile e virtuosa, costituiscono l'unica vera possibilità di ripresa per gli abitanti del capoluogo adriatico e di tutta la regione.

Florio Corneli
Una città di occupati, una città con commercio attivo e che sposta l'attenzione su prodotti ad alto valore aggiunto, una città che sia manutenuta passando dalla logica della manutenzione occasionale alla manutenzione programmata, una città che consenta e sia attrattiva per la balneazione, una città che entri nella logica di collegamento est ovest (con il porto asse viario Lisbona, Barcellona, Civitavecchia, Pescara, Hvar, Kiev).

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